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AA.VV. - Racconti matematici - CTS Basilicata

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otori dentro la scatola. Il numero astronomico di posizioni possibili e la frequenza<br />

con cui venivano modificate valevano a Enigma una tale reputazione di inviolabilità<br />

che il comando supremo del Reich aveva esteso l’utilizzo della macchina a tutte e tre<br />

le armi.<br />

Confrontati a questa sfida, che la minaccia di guerra rendeva sempre più impellente,<br />

da qualche tempo i funzionari della Government Code and Cyber School, fucina<br />

dipendente dal Foreign Office, andavano a pescare collaboratori in quel vivaio di<br />

scienziati chiamato Cambridge. Fu così che Alan Turing venne reclutato come<br />

decodificatore. In un primo tempo svolse un lavoro da consulente esterno e sembrava<br />

destinato a una placida vita di ricerca in logica formale e teoria dei numeri; ma poi<br />

scoppiò la guerra, la GC&CS fu trasferita in un edificio vittoriano di Blechtley Park –<br />

un paesino del Buckinghamshire – e per quattro anni Turing, alloggiato in un bed and<br />

breakfast dei dintorni, s’immerse nell’oscuro mondo dello spionaggio. All’inizio fu un<br />

po’ come essere a casa: a forza di sottrarre cervelli a Cambridge, i militari finivano col<br />

sentirsi di troppo in mezzo a quella banda di campioni di scacchi, logici e<br />

criptoanalisti che se ne fregavano della gerarchia, non nascondevano di considerare la<br />

guerra una sorta di dispensatrice di crediti di ricerca e in mensa si perdevano in<br />

interminabili quanto astruse questioni teoriche di cui non si poteva neanche dire con<br />

certezza che esulassero dal loro lavoro. Benché alle soglie della trentina, Turing<br />

conservava un’aria da adolescente ed era l’esatto contrario di un leader naturale. Ma<br />

l’incarico che gli avevano affidato era perfettamente in linea con i suoi pallini di<br />

sempre, ed è sotto la sua direzione che fu costruita la macchina anti-Enigma,<br />

battezzata la Bomba. Nell’aprile del 1940 la Bomba, perfettamente funzionante, fu<br />

installata in una cantina di Bletchley Park, dove erano stati riuniti tutti i terminali dei<br />

sistemi d’ascolto inglesi: tutto ciò che intercettavano i ripetitori radio sparsi per il<br />

mondo, passando da una parola d’ordine all’altra, andava a finire lì, in quella specie di<br />

enorme armadio che produceva calore e faceva un baccano infernale, e i cui circuiti<br />

ticchettanti esploravano i messaggi che gli venivano dati in pasto cercando, tra<br />

centinaia di migliaia di configurazioni diverse, di identificare quelle che presentavano<br />

qualche coerenza. Il domatore di questo mostro era un balordo invasato che portava<br />

un’enorme sveglia appesa alla cintura con un cordino e che nei corridoi spiegava a<br />

degli ufficiali infastiditi come faceva a evitare che gli cadesse la catena della bici:<br />

basta una semplice regolazione, assicurava, l’importante è sapere esattamente quando<br />

va fatta; e perciò aveva studiato da vicino la configurazione del proprio mezzo,<br />

determinata dalle relative posizioni di diversi ingranaggi che ruotavano<br />

autonomamente. Proprio come Enigma! Concludeva poi con la sua voce acuta,<br />

sforzandosi senza successo di scimmiottare il tono distaccato di Sherlock Holmes,<br />

quando aspetta che Watson batta le mani. È esattamente la stessa cosa!<br />

Ma Turing coglieva davvero la portata del proprio lavoro? Era consapevole di ciò<br />

che gli gravava sulle spalle? Mentre queste domande facevano rabbrividire i militari, i<br />

fatti parlavano: nel giro di qualche mese la Bomba era diventata l’oracolo di Blechtley<br />

Park, Bletchley Park l’oracolo dello stato maggiore e Alan Turing, in quanto medium<br />

capace di far parlare la Bomba, la chiave di volta del dispositivo di guerra britannico.<br />

Il problema principale era la velocità. All’inizio ci volevano quasi due settimane per<br />

decifrare un messaggio, che a quel punto non aveva più alcun valore. Ma l’équipe di<br />

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