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AA.VV. - Racconti matematici - CTS Basilicata

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— E tutto era a posto?<br />

— Sì. I giardinieri stavano giusto finendo.<br />

Bailey si guardò intorno: fiori, arbusti, siepi, aiuole, tutto era intatto, impeccabile.<br />

— Non vedo come sette stanze abbiano potuto essere smantellate e trasportate via<br />

in una sola notte senza danneggiare il giardino.<br />

Anche Teal si guardò intorno.<br />

— Già. Non ci capisco nulla.<br />

La signora Bailey li raggiunse.<br />

— E allora? Mi avete lasciata a meditare un po’ da sola? Dato che siamo qui mi<br />

pare che potremmo dare un’occhiata alla casa, sebbene, te lo dico fin da ora, Homer,<br />

io non credo che mi piacerà.<br />

— Sì, andiamo a dare un’occhiata, — approvò Teal, e, tratta una chiave di tasca,<br />

aprì la porta d’ingresso. — Forse, possiamo trovare qualche indizio.<br />

L’anticamera era in ordine perfetto, le porte scorrevoli che la separavano dallo<br />

spazio riservato al garage erano aperte, e permettevano di vedere tutta quella parte<br />

della casa.<br />

— Qui tutto sembra a posto, — osservò Bailey. — Andiamo di sopra e cerchiamo<br />

di scoprire che cos’è successo. Dove sono le scale? Hanno rubato anche le scale<br />

adesso?<br />

— Ma no, — rispose Teal, — sta’ a vedere... — Premette un pulsante sotto quello<br />

della luce; nel soffitto un pannello si aperse e una rampa di scale si snodò, leggera ed<br />

elegante, calando silenziosamente verso di loro. Era tutta in plastica trasparente e<br />

argenteo duralluminio. Teal ebbe un guizzo, come un ragazzino che abbia eseguito<br />

con pieno successo un trucco con un mazzo di carte, mentre la signora Bailey si<br />

sgelava percettibilmente.<br />

Era davvero una cosa splendida.<br />

— Molto elegante, — ammise Bailey. — Però ha l’aria di non portarti da nessuna<br />

parte.<br />

— Ah, capisco, — disse Teal, che aveva seguito il suo sguardo. — Il coperchio si<br />

solleva automaticamente appena tocchi un certo gradino. La tromba delle scale è un<br />

anacronismo, ormai. Andiamo. — Come Teal aveva predetto, il coperchio della scala<br />

si ritrasse, consentendo loro di emergere in cima alla rampa, ma non, come si<br />

aspettavano, sul tetto dell’unica stanza della casa. Si trovarono ritti al centro di una<br />

delle cinque camere che formavano il primo piano del progetto originario.<br />

Per la prima volta in vita sua, Teal non seppe che cosa dire. Bailey, anch’egli senza<br />

parole, continuava a masticare il suo sigaro. Tutto era perfettamente in ordine. Dinanzi<br />

a loro, oltre la porta spalancata e il tramezzo trasparente, c’era la cucina, un complesso<br />

che andava al di là dei più sfrenati sogni d’uno chef, metalli leggeri, utilizzazione<br />

massima dello spazio, luci indirette, disposizione funzionale. Sulla sinistra, la sala da<br />

pranzo, convenzionale, ma graziosa e accogliente, attendeva gli ospiti, con tutti i<br />

mobili in schieramento di parata.<br />

Ancor prima di girare il capo Teal intuì che il salotto e il soggiorno avrebbero<br />

dimostrato la loro concreta e insieme impossibile esistenza.<br />

— Be’, riconosco che è molto bello, — approvò la signora Bailey — e la cucina è la<br />

cosa più originale che abbia mai vista, ma non avrei certo immaginato dall’esterno che<br />

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