AA.VV. - Racconti matematici - CTS Basilicata
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questa un cespuglio, e poi una macchia, e dopo una vera e propria foresta, fu<br />
un’improvvisata tenda per la vendita di bibite e bevande varie, accanto a una delle<br />
porte secondarie del muro a sud. Anche se ristorati via facendo, i camionisti<br />
apprezzarono di trovare lì un nuovo ristoro. In seguito, altri piccoli negozi di rami<br />
commerciali identici o affini si installarono presso quella porta e presso le altre, e chi<br />
li gestiva dovette necessariamente costruire lì le proprie case, dapprima rozze, alla<br />
meglio, poi con materiali più stabili, mattoni, pietre, tegole, destinati a restare e<br />
durare. Vale la pena osservare di sfuggita che fin da quelle prime costruzioni si<br />
distinsero, a) sottilmente, b) dalle vetrine, i tenori sociali, se è consentito dirlo, dei<br />
quattro lati del quadrato. Come tutti i paesi, anche questo non era uniformemente<br />
popolato; né i suoi abitanti, malgrado fosse grande la regal compiacenza, erano<br />
socialmente simili. C’erano ricchi e c’erano poveri, e la distribuzione degli uni e degli<br />
altri obbediva a ragioni universali: il povero attrae il ricco fino a una distanza efficace<br />
per quest’ultimo; a sua volta, il ricco attrae il povero, il che non significa che<br />
l’efficacia (denominatore costante del processo) agisca a favore del povero. Se per le<br />
ragioni valide per i vivi il cimitero, dopo la traslazione generale, cominciò a<br />
suddividersi all’interno in compartimenti, la stessa cosa cominciò a distinguersi<br />
all’esterno. Quasi non sarebbe necessario spiegare il motivo. Poiché la regione con più<br />
ricchi era la regione a Nord, quel lato del cimitero assunse, nel suo modo<br />
monumentale di occupare lo spazio, un’espressione sociale opposta, per esempio, a<br />
quella del lato sud, corrispondente proprio alla regione più misera. Lo stesso avveniva,<br />
in genere, per gli altri lati. A ciascuno il proprio simile. Anche se in maniera meno<br />
definita, l’esterno accompagnava l’interno. Per esempio i fiorai, che ben presto<br />
cominciarono a comparire ai quattro lati del quadrato, non vendevano tutti la stessa<br />
merce: c’erano quelli che esponevano e vendevano fiori preziosi, nati e cresciuti in<br />
giardini e serre dispendiose, mentre altri erano gente modesta che andava a raccogliere<br />
i fiori spontanei nei campi circostanti. E si dice fiori per indicare tutto il resto che vi si<br />
andò installando, com’era prevedibile, affermavano adesso gli impiegati sommersi di<br />
richieste e di reclami. Non si deve dimenticare che il cimitero aveva<br />
un’amministrazione complessa, un bilancio proprio, migliaia di becchini. Nei primi<br />
tempi, gli impiegati delle diverse categorie abitarono all’interno del quadrato, nella<br />
parte centrale, ben lontano dalla vista delle tombe. Ma ben presto nacquero i problemi<br />
della gerarchia, dei rifornimenti, delle scuole per i bambini, degli ospedali, delle<br />
maternità. Che cosa fare? Costruire una città dentro il cimitero? Sarebbe stato un<br />
ritorno all’origine, senza contare che con il passare degli anni la città e il cimitero si<br />
sarebbero invasi reciprocamente, con i sepolcri a penetrare negli spazi delle strade o a<br />
rappresentare i palazzi e le strade che si sarebbero insinuate fra i sepolcri in cerca di<br />
spazio per le case. Avrebbe voluto dire tornare all’antica promiscuità, ora aggravata<br />
dal fatto che le cose avvenivano entro un quadrato di dieci chilometri per lato con<br />
poche vie d’uscita all’esterno. Bisognò allora scegliere tra una città di vivi circondata<br />
da una città di morti oppure, unica alternativa, una città di morti circondata da quattro<br />
città di vivi. Quando la scelta fu formalizzata e, oltretutto, divenne chiaro che tutti<br />
coloro che seguivano i cortei funebri non sempre potevano fare immediatamente il<br />
viaggio di ritorno, spesso lungo e molto faticoso, sia per mancanza di forze sia perché<br />
non riuscivano a separarsi bruscamente dai loro cari, le quattro città esterne vissero un<br />
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