AA.VV. - Racconti matematici - CTS Basilicata
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completamente circondata.<br />
— Esatto, — confermò Teal. Bene, diamole un’occhiata. Immagino che questa<br />
finestra debba dare sulla cucina. — Afferrò i cordoni delle tapparelle e li tirò con<br />
energia.<br />
La finestra non dava sulla cucina. Involontariamente si lasciarono cadere sul<br />
pavimento, aggrappandosi al tappeto per non sentirsi precipitare.<br />
— Chiudila! Chiudila! — gemette Bailey. Dominando solo in parte una primordiale<br />
paura atavica, Teal si trascinò verso la finestra e riuscì a far ricadere le tapparelle. La<br />
finestra guardava in giù, anziché in fuori, e da un’altezza terrificante.<br />
La signora Bailey era svenuta ancora una volta.<br />
Teal corse a prendere dell’altro cognac, mentre Bailey soffregava i polsi alla<br />
moglie. Quand’ella ebbe ripreso i sensi, Teal si avvicinò cautamente alla finestra e<br />
sollevò di un filo la tapparella. Irrigidendo le ginocchia, osservò la scena. Si volse<br />
verso Bailey:<br />
— Vieni a vedere, Homer. Vediamo se la riconosci.<br />
— Stai lontano da quella finestra, Homer Bailey!<br />
— Ti prego, Matilda, starò attento! — Bailey si accostò all’amico e guardò fuori.<br />
— Vedi laggiù? Quello è il Chrysler Building, non c’è dubbio. E laggiù si vede<br />
l’East River, e Brooklyn. — Guardavano lungo un lato verticale di un grattacielo<br />
altissimo. Quasi quattrocento metri sotto di loro si stendeva, perpendicolare alla<br />
finestra, una metropoli in miniatura, straordinariamente nitida e viva. — Da quel che<br />
posso capire, stiamo guardando in giù, lungo il fianco dell’Empire State Building, da<br />
un punto posto esattamente sopra la torre.<br />
— Che cos’è? Un miraggio?<br />
— Non direi, è troppo perfetto. Credo che lo spazio si sia ripiegato qui attraverso la<br />
quarta dimensione e noi stiamo guardando oltre la piega.<br />
— Vuoi dire che in realtà noi non vediamo New York?<br />
— No, è proprio New York che vediamo. Non so che cosa accadrebbe se<br />
scavalcassimo il davanzale di questa finestra, ma io almeno non ho alcuna voglia di<br />
provare. Ma che vista! Ragazzi, che vista stupenda! Proviamo dalle altre finestre.<br />
Si avvicinarono alla finestra vicina più cautamente, e fecero bene, ché quella che si<br />
offerse ai loro occhi era una vista ancor più sconcertante, più sconvolgente di quella<br />
che si dominava dall’altezza vertiginosa del grattacielo. Era un semplice paesaggio<br />
marino, oceano sconfinato e cielo azzurro... ma l’oceano era dove avrebbe dovuto<br />
essere il cielo e viceversa. Questa volta erano preparati, ma furono quasi sopraffatti<br />
dalla nausea alla vista di quelle onde che rotolavano alte sulle loro teste; e<br />
abbassarono subito la tapparella, evitando alla signora Bailey una nuova emozione.<br />
Teal guardò la terza finestra:<br />
— Proviamo anche questa, Homer?<br />
— Uhm! D’altra parte, non saremmo convinti, se non tentassimo. Ma vacci piano,<br />
mi raccomando.<br />
Teal alzò la tapparella di qualche centimetro. Non vide nulla, e allora l’alzò un po’<br />
di più: niente. Riprese ad alzarla, fino ad avere la finestra completamente sgombra.<br />
Guardarono fuori... nulla.<br />
Nulla, assolutamente nulla. Che colore ha il nulla? Non diciamo sciocchezze! Che<br />
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