AA.VV. - Racconti matematici - CTS Basilicata
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L’uomo matematico<br />
di Robert Musil<br />
Che alcuni grandi condottieri siano chiamati «<strong>matematici</strong> del campo di battaglia» è<br />
una delle molte assurdità che circolano sulla matematica, per ignoranza della sua<br />
natura. In verità, per non essere catastrofico, il calcolo logico dei generali non deve<br />
oltrepassare la sicura semplicità delle quattro operazioni. Se tutto a un tratto fosse<br />
necessario ricorrere a un procedimento deduttivo appena un po’ complicato, come la<br />
risoluzione di una semplice equazione differenziale, migliaia di uomini correrebbero<br />
ineluttabilmente incontro alla morte.<br />
Ciò non depone a sfavore dell’ingegno dei condottieri; ma depone certo a favore<br />
della peculiare natura della matematica. Si dice che essa sia un’estrema economia del<br />
pensiero, e anche questo è giusto. Ma il pensiero stesso è una cosa complicata e<br />
malsicura. Sarà anche nato come semplice risparmio biologico; ma da un pezzo,<br />
ormai, è diventato una passione per il risparmio piuttosto complessa, alla quale<br />
l’utilità differita interessa tanto poco quanto all’avaro l’indigenza, sulla quale pure,<br />
contraddittoriamente, indugia con voluttà.<br />
Un’operazione, a rigore, impossibile da portare a termine, come la somma di una<br />
serie infinita di addendi, la matematica consente di realizzarla, in circostanze<br />
favorevoli, in pochi istanti. Fino ai complicati calcoli logaritmici, e persino agli<br />
integrali, essa anzi la risolve addirittura con una macchina; oggi basta impostare le<br />
cifre del problema e girare una manovella, o qualcosa del genere. E così il tecnico<br />
ausiliario di una cattedra universitaria può annullare dei problemi che solo duecento<br />
anni fa il professore della materia avrebbe potuto risolvere soltanto andando a trovare<br />
il signor Newton a Londra o il signor Leibniz a Hannover. E anche di fronte ai<br />
compiti, naturalmente mille volte più numerosi, che non si possono ancora risolvere<br />
meccanicamente, la matematica si può definire una meravigliosa apparecchiatura<br />
spirituale fatta per pensare in anticipo tutti i casi possibili. E ci riesce.<br />
Non è un trionfo dell’organizzazione dello spirito? La vecchia strada maestra,<br />
battuta dalle intemperie ed esposta alle insidie dei malviventi, è stata sostituita da una<br />
linea ferroviaria con servizio di vagone letto. Gnoseologicamente parlando, è una bella<br />
economia.<br />
Ci si è domandati quanti di questi “casi possibili” vengano realmente utilizzati. Si è<br />
riflettuto sulle vite umane, il denaro, le ore creative, le ambizioni consumate nella<br />
storia di questo immane sistema di risparmio, su tutto ciò che anche oggi vi viene<br />
investito, ed è necessario già solo per non dimenticare i risultati raggiunti, e si è<br />
cercato di commisurare tutto questo all’utilità pratica che se ne trae. Ma questo<br />
apparato così gravoso e complesso si rivela economico nonostante tutto; si rivela,<br />
anzi, letteralmente incomparabile. Tutto il nostro progresso civile è nato con il suo<br />
aiuto, non esiste uno strumento paragonabile. Questo apparato soddisfa<br />
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