30.05.2013 Views

Storia della Venezia Giulia - Associazione Giuliani nel Mondo

Storia della Venezia Giulia - Associazione Giuliani nel Mondo

Storia della Venezia Giulia - Associazione Giuliani nel Mondo

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

26<br />

Gorizia: le origini del nome<br />

Il toponimo secondo la maggior parte degli studiosi deriva dallo slavo“gora”, monte,<br />

anche se altri avanzano dubbi facendo notare come esistano località con nomi simili in<br />

piena pianura friulana, lontane da colli o rilievi, come Gorizza e Goricizza, e ci siano<br />

anche una Gorizia <strong>nel</strong>la zona di saline <strong>della</strong> Dalmazia, Goriano negli Abruzzi, e Goritz<br />

<strong>nel</strong>la lontana Prussia. Ricordando i disastri geologici e le alluvioni avvenute <strong>nel</strong>la nostra<br />

zona, come quella famosa del 585 d.C. descritta da Paolo Diacono, qualcuno ipotizza<br />

che <strong>nel</strong>l’alto Medioevo esistesse un acquitrino, causato da un diverso corso per esempio<br />

del Vipacco e del Corno, allora ricchi di acque non utilizzate a monte e ingrossati<br />

in occasione di qualche inondazione. E’ stato accertato che anticamente in queste zone<br />

vi erano condizioni idrologiche diverse da quelle attuali : l’Isonzo aveva un corso differente,<br />

come del resto il Natisone che in epoca romana scendeva quasi in linea retta dai<br />

monti alla pianura e fino alla grande alluvione del VI secolo era il principale fiume <strong>della</strong><br />

regione per portata d’acqua. A quell’epoca esistevano alcuni laghi, uno dietro il monte<br />

Matajur, l’altro <strong>nel</strong>la zona tra Gradisca e il monte Calvario, ma i terrapieni che li contenevano<br />

vennero spazzati via e l’acqua si riversò <strong>nel</strong> letto dell’Isonzo.<br />

Se appare quindi verosimile la presenza di acque anche in qualche zona ai piedi del<br />

colle di Gorizia, è possibile proporre una derivazione dal latino medievale gaurus-gurgus<br />

da cui il dantesco gora, utilizzato <strong>nel</strong> verso 31 dell’ottavo canto dell’Inferno,<br />

quando Dante incontra gli iracondi <strong>nel</strong>la palude Stigia, che egli indica con l’espressione“la<br />

morta gora”, utilizzando il sostantivo <strong>nel</strong> senso di una conca in cui si raccoglie<br />

l’acqua fatta deviare dal corso principale (Di Salvo). Ricordiamo anche il friulano gorc,<br />

per indicare terreni ricoperti da acque stagnanti come quelle che forse si trovavano ai<br />

piedi del colle.<br />

Alcuni storici (Giovan Candido, il viennese Wolfang Latius, mons. Gian Iacopo d’Ischia<br />

<strong>nel</strong> 1648, Hercole Partenopeo <strong>nel</strong> 1604 e il nobile goriziano Giuseppe Lorenzo Cipriani<br />

<strong>nel</strong> 1779), appoggiavano piuttosto la tesi che Gorizia fosse l’antica Noreia citata <strong>nel</strong>l’antichità<br />

da Strabone, una città fondata dai Norici, che si trovava a duecento stadi<br />

da Aquileia.<br />

I conti di Gorizia (XII-XVI secolo)<br />

Come abbiamo visto il primo documento ufficiale che riporta il nome di Gorizia,<br />

emanato a Ravenna il 28 aprile 1001 dall’imperatore Ottone III, è la donazione <strong>della</strong><br />

metà del castello di Salcano e <strong>della</strong> villa chiamata Goritia al patriarca di Aquileia<br />

Giovanni IV e dell’altra metà al conte del Friuli Werner o Guariento. Lo sviluppo di<br />

Gorizia sarà da allora indissolubilmente legato alle sorti dei conti, che inizialmente si<br />

stabilirono <strong>nel</strong> castello di Salcano, di fondazione romana, finché non fu costruito il<br />

castello di Gorizia, dove però i conti non vissero stabilmente, dato che questo era solo

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!