Storia della Venezia Giulia - Associazione Giuliani nel Mondo
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Gorizia: le origini del nome<br />
Il toponimo secondo la maggior parte degli studiosi deriva dallo slavo“gora”, monte,<br />
anche se altri avanzano dubbi facendo notare come esistano località con nomi simili in<br />
piena pianura friulana, lontane da colli o rilievi, come Gorizza e Goricizza, e ci siano<br />
anche una Gorizia <strong>nel</strong>la zona di saline <strong>della</strong> Dalmazia, Goriano negli Abruzzi, e Goritz<br />
<strong>nel</strong>la lontana Prussia. Ricordando i disastri geologici e le alluvioni avvenute <strong>nel</strong>la nostra<br />
zona, come quella famosa del 585 d.C. descritta da Paolo Diacono, qualcuno ipotizza<br />
che <strong>nel</strong>l’alto Medioevo esistesse un acquitrino, causato da un diverso corso per esempio<br />
del Vipacco e del Corno, allora ricchi di acque non utilizzate a monte e ingrossati<br />
in occasione di qualche inondazione. E’ stato accertato che anticamente in queste zone<br />
vi erano condizioni idrologiche diverse da quelle attuali : l’Isonzo aveva un corso differente,<br />
come del resto il Natisone che in epoca romana scendeva quasi in linea retta dai<br />
monti alla pianura e fino alla grande alluvione del VI secolo era il principale fiume <strong>della</strong><br />
regione per portata d’acqua. A quell’epoca esistevano alcuni laghi, uno dietro il monte<br />
Matajur, l’altro <strong>nel</strong>la zona tra Gradisca e il monte Calvario, ma i terrapieni che li contenevano<br />
vennero spazzati via e l’acqua si riversò <strong>nel</strong> letto dell’Isonzo.<br />
Se appare quindi verosimile la presenza di acque anche in qualche zona ai piedi del<br />
colle di Gorizia, è possibile proporre una derivazione dal latino medievale gaurus-gurgus<br />
da cui il dantesco gora, utilizzato <strong>nel</strong> verso 31 dell’ottavo canto dell’Inferno,<br />
quando Dante incontra gli iracondi <strong>nel</strong>la palude Stigia, che egli indica con l’espressione“la<br />
morta gora”, utilizzando il sostantivo <strong>nel</strong> senso di una conca in cui si raccoglie<br />
l’acqua fatta deviare dal corso principale (Di Salvo). Ricordiamo anche il friulano gorc,<br />
per indicare terreni ricoperti da acque stagnanti come quelle che forse si trovavano ai<br />
piedi del colle.<br />
Alcuni storici (Giovan Candido, il viennese Wolfang Latius, mons. Gian Iacopo d’Ischia<br />
<strong>nel</strong> 1648, Hercole Partenopeo <strong>nel</strong> 1604 e il nobile goriziano Giuseppe Lorenzo Cipriani<br />
<strong>nel</strong> 1779), appoggiavano piuttosto la tesi che Gorizia fosse l’antica Noreia citata <strong>nel</strong>l’antichità<br />
da Strabone, una città fondata dai Norici, che si trovava a duecento stadi<br />
da Aquileia.<br />
I conti di Gorizia (XII-XVI secolo)<br />
Come abbiamo visto il primo documento ufficiale che riporta il nome di Gorizia,<br />
emanato a Ravenna il 28 aprile 1001 dall’imperatore Ottone III, è la donazione <strong>della</strong><br />
metà del castello di Salcano e <strong>della</strong> villa chiamata Goritia al patriarca di Aquileia<br />
Giovanni IV e dell’altra metà al conte del Friuli Werner o Guariento. Lo sviluppo di<br />
Gorizia sarà da allora indissolubilmente legato alle sorti dei conti, che inizialmente si<br />
stabilirono <strong>nel</strong> castello di Salcano, di fondazione romana, finché non fu costruito il<br />
castello di Gorizia, dove però i conti non vissero stabilmente, dato che questo era solo