Storia della Venezia Giulia - Associazione Giuliani nel Mondo
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va le acque ai piedi del colle). La città si estese oltre il “rastrello”, dove già dal<br />
Quattrocento sorgevano case di nobili e di semplici cittadini, in aree ancora parzialmente<br />
ricoperte da prati. Si creò una grande piazza, chiamata appunto Piazza Grande,<br />
Traunig o Travnik, l’attuale Piazza <strong>della</strong> Vittoria. Sempre <strong>nel</strong> ‘400 il ponte di Piuma, la<br />
cui presenza era documentata dal 1210, venne fortificato con una grande torre di difesa,<br />
per cui da allora assunse anche il nome di ponte del Torrione.<br />
Risale al Trecento la prima testimonianza certa <strong>della</strong> presenza di ebrei in città,<br />
anche se già nei secoli precedenti, a partire dall’epoca romana, si era registrata <strong>nel</strong>la<br />
<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> una presenza ebraica. Da un documento del 1316 veniamo a sapere che<br />
un certo Bonissachus Judeus abitava in una delle case <strong>della</strong> Piazza Inferiore, oggi piazza<br />
Cavour, mentre nei cimiteri di Gorizia appaiono lapidi ebraiche risalenti alla fine del<br />
secolo. Inizialmente gli ebrei vissero alle pendici del castello e in via Cocevia, in una<br />
delle zone più salubri <strong>della</strong> città, ma alla fine del Seicento verranno trasferiti, come<br />
vedremo, in quello che diverrà il quartiere ebraico.<br />
Gli ultimi decenni <strong>della</strong> dinastia furono caratterizzati da una confusa politica di alleanze,<br />
<strong>nel</strong> tentativo di difendersi dalle pressioni esercitate da un lato dalla Repubblica<br />
di <strong>Venezia</strong> e dall’altro degli Asburgo d’Austria. A questi problemi si aggiunsero quelli<br />
rappresentati dai Turchi che giunsero ripetutamente con le loro incursioni in Friuli. Nel<br />
1478 si accamparono in una pianura tra Salcano e Gorizia e ingaggiarono combattimenti<br />
con i <strong>Venezia</strong>ni a Lucinico, fronteggiati anche dal rude conte Leonardo. I Turchi<br />
tornarono anche <strong>nel</strong> 1499 e penetrarono <strong>nel</strong> Friuli arrivando fino al Pordenonese,<br />
distruggendo ben 132 paesi. Intanto con il pretesto di insediare un avamposto difensivo<br />
contro i turchi <strong>Venezia</strong> aveva eretto una fortezza a Gradisca.<br />
Il conte decise di imparentarsi con la famiglia dei Gonzaga, signori di Mantova, che<br />
avevano fatto <strong>della</strong> loro corte uno dei centri più raffinati <strong>della</strong> cultura italiana circondandosi<br />
di letterati e di artisti. Sposò così a trentasette anni la sedicenne Paola<br />
Gonzaga, giovane nobile e colta ma di cagionevole salute. Da questa unione nacque<br />
solo una bambina che morì in tenera età, e pertanto dopo la morte di Leonardo avvenuta<br />
<strong>nel</strong>l’aprile del 1500, la casata si estinse. Il conte fu sepolto a Lienz, dov’era<br />
morto, ricordato da un monumento sepolcrale voluto dall’imperatore Massimiliano I,<br />
mentre la contessa Paola, morta tre anni prima, si trova secondo l’ipotesi più accreditata<br />
<strong>nel</strong>l’ex cappella di sant’Anna, <strong>nel</strong> duomo di Gorizia. In base a patti ereditari la<br />
contea passò agli Asburgo. Da allora il territorio goriziano rimase parte dello stato<br />
austriaco per quattro secoli,fino al primo conflitto mondiale, conclusosi <strong>nel</strong> 1918.<br />
Il dominio asburgico: il Cinquecento<br />
A questo punto l’Impero e <strong>Venezia</strong> si trovarono ad avere confini comuni e si scontrarono.<br />
Nel 1508 i <strong>Venezia</strong>ni dopo un massiccio attacco d’artiglieria occuparono<br />
Gorizia e la saccheggiarono, ma furono costretti a restituirla agli Asburgo dopo soli 13<br />
mesi.