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Storia della Venezia Giulia - Associazione Giuliani nel Mondo

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per l’istituzione dell’obbligo scolastico. Le scuole pubbliche erano naturalmente anche<br />

uno strumento per diffondere la lingua tedesca ed assimilare le componenti locali.<br />

Verso la fine del Settecento il medico goriziano Antonio Musnig osservava che i cittadini<br />

di Gorizia già da bambini parlavano sia in tedesco che in friulano e sloveno,<br />

aggiungendo che il tedesco si insegnava <strong>nel</strong>le scuole pubbliche, che l’italiano era utilizzato<br />

per discutere le cause nei tribunali e che il friulano e lo sloveno erano usati dal<br />

popolo.<br />

Sempre sotto il regno di Maria Teresa avvennero altri cambiamenti per l’Isontino. Nel<br />

1751 papa Benedetto XIV per porre fine alle questioni tra gli Asburgo e <strong>Venezia</strong><br />

riguardo al Patriarcato di Aquileia rispose positivamente alle richieste <strong>della</strong> Casa<br />

d’Austria e soppresse il Patriarcato di Aquileia, istituendo due nuove arcidiocesi, quella<br />

di Gorizia per le diocesi in territorio austriaco e quella di Udine per quelle venete. In<br />

questo modo le circoscrizioni civili ed ecclesiastiche coincisero. La città divenne quindi<br />

sede arcivescovile e vide così accrescersi le sue funzioni amministrative ed ampliare il<br />

suo raggio di attrazione urbana, in quanto il territorio <strong>della</strong> diocesi si estendeva su un<br />

territorio molto vasto, da Cortina alla Stiria, da Aquileia a Villaco, da Lienz a Zagabria,<br />

dal fiume Drava all’Adriatico e contava quasi un milione di abitanti. Il primo vescovo<br />

fu il conte Carlo Michele d’Attems (1771-1774), figlio <strong>della</strong> contessa Elisabetta<br />

Coronini Cronberg, poliglotta come i suoi concittadini: parlava friulano, italiano, tedesco,<br />

sloveno e francese. Impegnatosi a fondo <strong>nel</strong>l’opera <strong>della</strong> promozione e del sapere<br />

tra le fila del clero diocesano, contribuì a diffondere ulteriormente la cultura italiana<br />

sulle rive dell’Isonzo. Egli fu insignito dall’imperatore del titolo di principe dal Sacro<br />

Romano Impero, <strong>nel</strong>la volontà di accrescere il prestigio <strong>della</strong> nuova sede, che rispondeva<br />

all’esigenza dell’Austria di avere una sede metropolitica a sud del Danubio.<br />

L’istituzione dell’arcidiocesi ebbe effetti rilevanti non soltanto sul piano istituzionale<br />

ed ecclesiastico, ma anche su quello culturale, come per esempio lo sviluppo delle<br />

tipografie del Tommasini e del Valeri, dalle quali derivò <strong>nel</strong>la seconda metà del<br />

Settecento una considerevole attività editoriale sia per sopperire alle necessità concrete<br />

delle nuove istituzioni sia per rispondere alle esigenze culturali dei cittadini e<br />

degli ospiti, come per esempio Lorenzo da Ponte e Giacomo Casanova, che <strong>nel</strong> 1774<br />

fece pubblicare dalla tipografia del Valeri la splendida edizione dei primi tomi <strong>della</strong><br />

“Istoria delle turbolenze <strong>della</strong> Polonia” che venne ricercata in tutta Europa non solo<br />

per la fama del suo autore ma anche per l’eleganza dell’edizione. Vennero così stampate<br />

edizioni di notevole impegno e di gusto raffinato di opere in ben nove lingue, per<br />

accontentare gli eruditi del tempo. Importante fu pure l’edizione , anche se per pochi<br />

anni a causa di difficoltà economiche, <strong>della</strong> ”Gazzetta di Gorizia”, un settimanale di<br />

cronaca e di informazione non soltanto locale di cui furono pubblicati un centinaio di<br />

numeri. La vita culturale <strong>della</strong> città si fece più vivace: nacquero vari circoli culturali<br />

come l’Accademia dei Filomeleti e quella degli Arcadi, venne istituita la Società di<br />

Agricoltura e <strong>nel</strong> 1740 venne aperto un teatro cittadino, mentre i cittadini più agiati<br />

e più colti si interessavano alle rapide trasformazioni in corso al di là dei confini <strong>della</strong><br />

Contea. Nel 1774 Gorizia fu sede di una scuola di chirurgia, che rimase aperta fino<br />

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