© RISERVATI TUTTI I DIRITTI In copertina: La <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> <strong>nel</strong> 1866, Biblioteca Statale Isontina Opera pubblicata grazie al contributo del Governo italiano ai sensi <strong>della</strong> legge n. 193/2004.
Prefazione Questa pubblicazione nasce dalla consapevolezza di quanto sia poco conosciuta la storia di Gorizia, dell’Isontino, <strong>della</strong> nostra regione e dell’Istria, che <strong>nel</strong>la definizione coniata da Graziadio Isaia Ascoli, noto glottologo goriziano, costituiscono la <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>. La pubblicazione aspira a rappresentare, volutamente in poche pagine, con un linguaggio chiaro e riferimenti accessibili, uno strumento sintetico per far conoscere questa storia poco o affatto conosciuta. E’ destinata a tutti, ma soprattutto ai giovani studenti delle scuole medie superiori, quale accessorio didattico da aggiungersi ai testi scolastici, i quali come noto non affrontano la nostra storia. Sarà certamente utile, però, anche ai tanti studenti universitari che provengono da altre province e regioni d’Italia, ed a tutti coloro, anche non studenti, che vorranno sapere qualcosa di più <strong>della</strong> terra in cui vivono e lavorano. La distribuzione avviene gratuitamente ed intende costituire un omaggio dell’<strong>Associazione</strong> Nazionale <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia alla nostra Terra. Naturalmente la narrazione dei fatti avviene in un contesto nazionale ed europeo: non si è in grado, infatti, di cogliere appieno la ragione di un fatto se non lo si pone in relazione con quanto accade <strong>nel</strong>la medesima area geografica, o in luoghi che su di essa esercitano influenza. Il dramma dell’Esodo ha strappato, alla fine del secondo conflitto mondiale, oltre 350 mila italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia, che furono romane prima, veneziane dopo ed infine italiane, prima che il Trattato di Pace di Parigi del 1947 le cedesse alla neocostituita Repubblica Federativa di Jugoslavia del Maresciallo Tito. Trieste soprattutto, ma certamente anche Gorizia e l’Isontino, hanno accolto una parte significativa di queste sorelle e fratelli italiani. Si stima che oggi <strong>nel</strong> solo capoluogo isontino gli istriani, fiumani e dalmati, di prima, seconda o terza generazione, costituiscano il 15% <strong>della</strong> popolazione residente. Gorizia seppe accogliere gli Esuli divenendone Patria adottiva. Ma così fecero anche Monfalcone, Grado, Fossalon ed altri centri <strong>della</strong> provincia e <strong>della</strong> regione. Sessantamila furono gli esuli che si stabilizzarono, invece, a Trieste.
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