Storia della Venezia Giulia - Associazione Giuliani nel Mondo
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Intanto <strong>nel</strong> resto del mondo…<br />
Il conflitto ebbe sia a livello internazionale che locale gravi conseguenze sia<br />
come perdite di vite umane (durante la guerra morirono nove milioni di uomini,<br />
di cui 600.000 italiani, e subito dopo il conflitto altri sei, a causa si una terribile<br />
epidemia di influenza, la “spagnola”) sia a livello politico. Quattro imperi plurinazionali<br />
(russo, austroungarico, tedesco e ottomano) crollarono, causando profonde<br />
trasformazioni territoriali e politiche e sconvolgendo l’equilibrio internazionale.<br />
Sorsero nuove tensioni a causa delle pesanti clausole dei trattati di pace, che<br />
penalizzarono le nazioni sconfitte e portarono alla nascita di nuovi stati. L’impero<br />
asburgico venne smembrato per costituire l’Austria, la Cecoslovacchia, la Polonia,<br />
l’Ungheria, la Jugoslavia e la Romania. Le lotte sociali, inoltre,assunsero l’aspetto<br />
di un conflitto non risolvibile: il proletariato lottava non più per guadagnare miglioramenti<br />
economici e per ottenere maggiore democrazia, ma per conquistare il<br />
potere. In Russia il governo bolscevico pose le fabbriche sotto il controllo degli operai,<br />
nazionalizzò le banche, limitò le libertà individuali e abolì la proprietà privata<br />
<strong>della</strong> terra, perseguitando e successivamente sterminando come classe sociale i<br />
contadini proprietari terrieri. La rivoluzione russa rappresentò una svolta cruciale<br />
<strong>della</strong> storia e causò tutta una serie di avvenimenti che influirono poi <strong>nel</strong>la politica<br />
internazionale per tutto il ventesimo secolo. “Fare come in Russia” divenne la<br />
parola d’ordine, per collettivizzare i mezzi di produzione e sovvertire l’ordine sociale,<br />
politico e istituzionale esistente. Tra il 1919 e il 1920 si accentuò in Europa la<br />
crisi dei sistemi parlamentari e durante il cosiddetto”biennio rosso” vi furono agitazioni<br />
e tentativi rivoluzionari che vennero stroncati in Germania, Austria,<br />
Ungheria, mentre in Italia i tumulti, le occupazioni delle fabbriche e gli scioperi<br />
suscitarono <strong>nel</strong>l’opinione pubblica forti reazioni che prepararono la strada ai Fasci<br />
di combattimento. Il movimento (non era ancora un partito) fu fondato a Milano<br />
<strong>nel</strong> marzo del 1919 da Benito Mussolini, maestro elementare e giornalista espulso<br />
dal Partito Socialista a causa del suo interventismo. Sarà lui <strong>nel</strong> 1921 a trasformare<br />
i Fasci in Partito Nazionale Fascista, mentre si costituiva anche il Partito<br />
Comunista Italiano da una scissione del Partito Socialista.<br />
L’Italia uscì dalla Prima guerra mondiale vittoriosa ma duramente provata<br />
dallo sforzo bellico e vide ridimensionate le sue aspettative di espansione, con la<br />
concessione del Trentino, dell’Alto Adige e <strong>della</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>. Fiume venne<br />
dichiarata “città libera” e restò contesa tra Italia e Jugoslavia, deludendo una parte<br />
cospicua dell’opinione pubblica italiana.<br />
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