30.05.2013 Views

Storia della Venezia Giulia - Associazione Giuliani nel Mondo

Storia della Venezia Giulia - Associazione Giuliani nel Mondo

Storia della Venezia Giulia - Associazione Giuliani nel Mondo

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

54<br />

stinare la provincia privandola però di parte del suo territorio: Monfalcone e Grado<br />

passarono a Trieste, Cervignano a Udine. Nel capoluogo si cercò di cancellare o ridimensionare<br />

le tracce del passato asburgico e di esaltare tutto ciò che in qualche modo<br />

potesse parlare di”italianità”.<br />

L’economia fu soggetta ad una profonda riconversione: delle grandi industrie venne<br />

ripristinato solo il cotonificio, spostato a Piedimonte, sulla riva destra dell’Isonzo, dove<br />

si trovava la cartiera, e si affiancò ad esso uno stabilimento metalmeccanico per la<br />

produzione di telai, la SAFOG, alla foce del torrente Corno.<br />

La ricostruzione postbellica lasciò sostanzialmente inalterata la topografia urbana. La<br />

popolazione del comune, che <strong>nel</strong> 1921 si era ridotta di circa il 10%, dopo l’incorporamento<br />

di sei comuni rurali (Lucinico, Sant’Andrea, San Pietro, Salcano, Piedimonte e<br />

Vertoiba) si stabilizzò intorno ai 30.000 abitanti, rimanendo quasi invariata fino alla<br />

Seconda guerra mondiale.<br />

Le mutate condizioni politiche ed economiche influirono anche sulla comunità ebraica,<br />

che contava quasi trecento persone. Molte famiglie facoltose lasciarono la città, e<br />

dopo le leggi razziali del 1938 vi fu un ulteriore calo demografico. Tali leggi, che<br />

ebbero effetti devastanti sulle antiche comunità ebraiche di tutta la penisola, dichiaravano<br />

che gli ebrei non appartenevano alla razza italiana, escludendoli dalla vita<br />

pubblica e sociale. Da un giorno all’altro migliaia di studenti e di insegnanti apparte-<br />

Intanto <strong>nel</strong> resto del mondo…<br />

Nel primo dopoguerra in molti Paesi europei si erano instaurati regimi totalitari:<br />

in Italia, Germania, Austria, Ungheria, Bulgaria, Jugoslavia, Romania, Grecia,<br />

Portogallo e Spagna erano sorti governi diversi, accomunati però dal rifiuto <strong>della</strong><br />

democrazia e del socialismo, dall’ideologia razzista e antisemita, mentre <strong>nel</strong>la<br />

Russia comunista alla morte di Lenin (1924) prevalse Stalin, che eliminò con la<br />

violenza ogni dissenso. La dittatura del proletariato si trasformò in dittatura personale<br />

di Stalin, che fece arrestare, deportare, condannare ai lavori forzati e uccidere<br />

oltre dieci milioni di connazionali che dissentivano con la sua politica. Ispirato al<br />

più netto ateismo, colpì duramente anche la Chiesa ortodossa, proibendo l’istruzione<br />

religiosa e condannando ai lavori forzati il clero che avesse violato tale divieto.<br />

Alcuni storici hanno calcolato in circa 200 mila sacerdoti e alcuni milioni di credenti<br />

le vittime <strong>della</strong> repressione religiosa tra il 1917 e il 1941. Milioni di intellettuali,<br />

di operai e di contadini vennero poi condannati senza alcuna colpa durante le<br />

cosiddette “purghe” di Stalin, sulla base di accuse inventate.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!