Storia della Venezia Giulia - Associazione Giuliani nel Mondo
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Praga, decise di venire <strong>nel</strong>la nostra città attirato dal clima mite e dal fatto che l’epidemia<br />
di colera che stava mietendo vittime <strong>nel</strong>l’Europa centrale aveva lasciato quasi<br />
indenne questi territori. La famiglia reale ed il seguito presero dimora <strong>nel</strong> palazzo<br />
Strassoldo in piazza San’Antonio, mentre il re trovò ospitalità <strong>nel</strong>la villa Coronini,<br />
situata <strong>nel</strong>l’attuale viale XX settembre. Purtroppo il re era malato di colera e dopo<br />
pochi giorni morì, chiedendo di essere sepolto <strong>nel</strong>la chiesa del convento dei frati francescani<br />
<strong>della</strong> Castagnevizza, che aveva potuto ammirare dalle finestre <strong>della</strong> villa.<br />
Nella seconda metà del secolo la città, grazie alla sua posizione geografica che le permetteva<br />
di avere un clima relativamente mite e temperato anche durante l’inverno,<br />
vide crescere la sua popolazione per l’arrivo di turisti e villeggianti, perché l’Impero,<br />
perduto il Veneto dopo la sconfitta subita dalla Prussia (1866) e la III guerra d’indipendenza<br />
–il confine con il Regno d’Italia passava a soli 15 km. da Gorizia, sul fiume<br />
Judrio, alle spalle di Cormons-, vide <strong>nel</strong> territorio Goriziano un luogo equiparabile alla<br />
Costa Azzurra. Il barone Carl von Czoernig, Direttore dell’ufficio centrale di statistica<br />
dell’Impero asburgico, che a Gorizia era guarito da una grave malattia, definì la<br />
città “la Nizza austriaca” e divulgò molto efficacemente la sua fama di salubrità in<br />
un saggio sulle terre dell’Isontino. Un altro fattore che favorì la città fu la realizzazione,<br />
<strong>nel</strong> 1860, <strong>della</strong> ferrovia meridionale che si allacciava al preesistente asse di collegamento<br />
del Lombardo-Veneto con la capitale dell’Impero, da Milano a Vienna passando<br />
per <strong>Venezia</strong>, Udine e Trieste. A questa seguì <strong>nel</strong> 1906 la Ferrovia Transalpina,<br />
inaugurata alla presenza dell’erede al trono d’Austria Francesco Ferdinando, che dopo<br />
pochi anni sarebbe stato assassinato a Sarajevo. L’influsso sull’economia <strong>della</strong> città fu<br />
Il territorio del Comune di Gorizia dal 1850 al 1927. La linea tratteggiata indica il futuro confine (1947)<br />
che dividerà la città tra l’Italia e la Repubblica Jugoslava.