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Storia della Venezia Giulia - Associazione Giuliani nel Mondo

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scarsa qualità del materiale estratto. La vera ripresa per l’economia istriana avvenne<br />

negli anni Sessanta e Settanta, grazie al consolidamento delle strutture industriali<br />

, alla ripresa dei traffici <strong>nel</strong> porto di Fiume e al turismo di massa, fenomeno fino ad<br />

allora sconosciuto. Le coste videro l’afflusso di vacanzieri italiani, austriaci e tedeschi,<br />

che portarono valuta pregiata risollevando l’asfittica economia locale.<br />

Gorizia, una città di confine<br />

Per quanto riguarda Gorizia, possiamo dire che l’ultimo conflitto ebbe conseguenze<br />

disastrose per la città, che venne a trovarsi affacciata sulla “cortina di ferro”, a stretto<br />

contatto con uno stato governato da un regime comunista e <strong>nel</strong> contempo esasperatamente<br />

nazionalista. Furono persi ben due terzi del suo territorio e le frazioni di<br />

Salcano, San Pietro e Vertoiba, la stazione ferroviaria di Montesanto, la “Transalpina”,<br />

il monastero <strong>della</strong> Castagnevizza e il santuario di Monte Santo, da sempre, come abbiamo<br />

visto, luoghi di culto e di riferimento per la comunità cristiana cittadina.<br />

Oltre confine, a partire dal giugno 1948, venne edificata Nova Gorica, come contraltare<br />

socialista iugoslavo al centro urbano capitalista italiano.<br />

La provincia di<br />

Gorizia dal 1927 al<br />

1945.

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