ottobre 2011 - Bambini - Qui - appunti dal presente
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azioni rischiassero di produrre un male peggiore<br />
di quello che si vuole combattere. La riparazione<br />
del torto non deve diventare un massacro”. 11 11<br />
Ibidem, p. 43, passim.<br />
Nella Prima guerra del Golfo vi furono 100.000<br />
vittime circa tra i civili, mentre tra i 20.000 e 30.000<br />
militari iracheni e circa 350 soldati della coalizione<br />
morirono in combattimento.<br />
Esiste, dunque, una “guerra giusta”? Torniamo alle<br />
considerazioni di Remy, il personaggio de Le<br />
invasioni barbariche: la storia sembra proprio essere<br />
un enorme mattatoio (come ricordato nel visionario<br />
capolavoro di Kurt Vonnegut del 1965,<br />
Mattatoio n. 5 o La crociata dei bambini 12 12 ), nel Feltrinelli, Milano, 2003.<br />
quale la ragione illuministica, la Aufklärung tanto<br />
auspicata da Kant, non ha alcuna voce in capitolo.<br />
5. Se il richiamo all’etica della responsabilità, affermato<br />
da Bobbio, può decretare uno spazio di<br />
incomprensibilità (una guerra può essere “giusta”<br />
nella misura in cui le forze in campo che decidono<br />
quella guerra hanno il potere giuridico per<br />
legittimarla: principio, questo, tra l’altro, alla base<br />
del pensiero giustificazionista schmittiano), allora<br />
ci troviamo di fronte a un evidente paradosso.<br />
Provando, infatti, a ribaltare la questione, chi scrive<br />
sostiene che l’opposizione giusto/sbagliato sia<br />
tragicamente fuorviante, poiché, nonostante si<br />
fondi sui principi della morale kantiana, rischia di<br />
non tenere conto di tre fattori fondamentali: la<br />
potenza, l’ideologia e la necessità.<br />
La potenza (militare) è quella impressionantemente<br />
superiore dell’Occidente; l’ideologia sta nella<br />
ricerca ossessiva di un nemico da combattere o di<br />
un alleato da osannare; la necessità sta nella titolarità<br />
del diritto internazionale (Onu) che sancisce<br />
le regole di inclusione ed esclusione.<br />
p. 52