ottobre 2011 - Bambini - Qui - appunti dal presente
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giochi. Un altro volontario - genialmente, a mio<br />
parere - ha prestato a un ragazzino del primo anno<br />
di scuole superiori la sua gigantesca macchina fotografica,<br />
mettendolo in grado di fotografare a sua<br />
volta quelli dei media e chiunque altro passasse di<br />
lì. Il ragazzo sembrava divertirsi un mondo. […]<br />
Mosca, 19 maggio <strong>2011</strong><br />
Per tornare a casa stasera Marta e io, dopo avere<br />
passato almeno venti minuti a una schifosa fermata<br />
in attesa di un autobus che non arrivava mai,<br />
abbiamo finito per prendere un taxi. Era una specie<br />
di Lada, credo, e il tassista, piuttosto giovane,<br />
doveva essere del Caucaso o dell’Asia centrale.<br />
Gli ho offerto duecento rubli, lui ne ha chiesti con<br />
gentilezza trecento, e Marta e io eravamo troppo<br />
stanche perché mi mettessi a contrattare. I vetri<br />
dei finestrini erano talmente scuri che, non appena<br />
salita, stavo per addormentarmi; ma Marta non<br />
ha mai smesso di parlare, salvandomi così <strong>dal</strong>l’im-<br />
barazzo (se avessi iniziato a russare?).<br />
A un certo punto ha lodato la macchina ad alta voce,<br />
chiamandola “stilosa”, e ho notato che il tassista<br />
ha sorriso. Poi ha iniziato a leggere le insegne<br />
più grandi lungo la strada: una era “Hitachi”,<br />
e le ho spiegato che si trattava di un’azienda giapponese;<br />
così abbiamo parlato un po’ di hiragana e<br />
kanji [rispettivamente, caratteri sillabici e caratteri<br />
logografici cinesi usati nella scrittura del giapponese].<br />
Un momento dopo ha visto scritto, in caratteri<br />
cubitali, “Rosgosstrach” [la maggiore compagnia<br />
di assicurazioni della Russia], una parola<br />
impronunciabile e incomprensibile che, ovviamente,<br />
non riusciva a leggere. Allora ho cercato di<br />
spiegarle i fondamenti del sistema assicurativo,<br />
p. 91<br />
Veronica Chochlova<br />
3 giugno. Sana’a, Yemen.<br />
Il presidente Saleh<br />
sopravvive per un soffio,<br />
restando gravemente<br />
ferito, a un attentato al<br />
palazzo presidenziale.<br />
3 giugno. Tikrit, Iraq.<br />
Un attentatore suicida<br />
si fa esplodere in una<br />
moschea e, alcune ore<br />
dopo, un altro si fa esplodere<br />
all’ospe<strong>dal</strong>e<br />
dove sono stati portati i<br />
feriti della moschea. Nei<br />
due attentati muoiono<br />
diciannove persone.