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ottobre 2011 - Bambini - Qui - appunti dal presente

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sed creas”, è la frase che mia figlia porta tatuata<br />

su un fianco. Anch’io voglio continuare a costruirmi.<br />

[…]<br />

Nei miei studi in Italia e in Svizzera ricevo molti<br />

bambini. I genitori, in genere le mamme, me li<br />

portano perché li aggiusti. Pensano che siano da<br />

riparare perché non funzionano bene. Non sono<br />

bravi a scuola oppure sono irrequieti. Danno così<br />

tante preoccupazioni che i genitori ne soffrono al<br />

punto di stare male. Loro, stanno male. Stanno<br />

male “perché li amano”, e non possono sopportare<br />

le loro difficoltà. […]<br />

Mamma e Papà sono due ruoli, non due essenze.<br />

E invece prima c’è l’Essere. La maggior parte delle<br />

persone che vengono da me non sa di incarnare<br />

un Essere. Sono persone che lottano per la loro<br />

quotidianità, che a Milano non è come quella di<br />

Cuzco. In entrambi i casi, comunque, l’interesse<br />

è per le cose materiali. Anche occuparsi dei figli,<br />

farli funzionare tra scuola, compiti, sport, musica,<br />

inglese ecc. è un impegno materiale. […] Gli uomini<br />

vengono da me raramente, e le mogli descrivono<br />

i loro mariti come il “figlio più grande” o<br />

“quello che porta a casa i soldi”. […]<br />

A volte mi capita di tornare <strong>dal</strong>lo studio frustrato.<br />

Il bambino legge meglio, fa meno errori, però…<br />

però ci sono ancora così tante cose che non vanno<br />

bene. È raro che i genitori stiano davvero <strong>dal</strong>la<br />

parte del bambino, perché non vedono l’Essere.<br />

Più facilmente stanno <strong>dal</strong>la parte delle loro ansie,<br />

perché nessuno le sa ascoltare e nemmeno loro<br />

stessi lo sanno fare. Se ne lasciano semplicemente<br />

possedere. Poi tornano dopo tre settimane e mi<br />

dicono: “Dobbiamo confessarle una cosa, non<br />

abbiamo fatto quello che ci aveva detto”. Però<br />

tornano, perché è importante fare qualcosa per il<br />

proprio bambino.<br />

p. 60

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