ottobre 2011 - Bambini - Qui - appunti dal presente
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uno spreco, e nessuno vuol essere sciupone di questi<br />
tempi.<br />
Poi c’erano due fratelli, di circa cinque e undici<br />
anni, che non prestavano alcuna attenzione. Stavano<br />
per lo più per conto loro, in un angolo, a<br />
leggere manga e a giocare con i dinosauri. Forse<br />
erano in qualche modo intimiditi da una stanza<br />
giochi invasa da ragazzine iperattive.<br />
I bambini - l’avevo saputo da un altro volontario<br />
il giorno prima - erano originari di Fukushima,<br />
ma avevano vissuto in un rifugio a Saitama, più a<br />
sud. Purtroppo, a Saitama erano stati oggetto dei<br />
sarcasmi dei compagni di scuola, che li prendevano<br />
in giro dicendo che erano “radioattivi”, anche<br />
se avevano un certificato che attestava che non<br />
erano stati esposti a radiazioni. <strong>Qui</strong>ndi la famiglia<br />
aveva finito per tornare a Fukushima.<br />
Ho raggiunto i bambini nell’angolo con una scatola<br />
di adesivi, qualche utensile per scrivere e alcuni<br />
blocchi di fogli da disegno rilegati a libro. Il<br />
bimbo di cinque anni ha fatto un libretto sui dinosauri,<br />
la sua ossessione. Suo fratello maggiore,<br />
divertendosi sempre di più, ne ha fatto uno, delizioso,<br />
intitolato “kyoufu no hon,” o “libro degli<br />
orrori”. E l’ha riempito delle immagini più terrificanti<br />
che un ragazzino di undici anni possa figurarsi<br />
entro i confini di una biro, un plico di carta<br />
e una scatola di adesivi. Fosse stato per me, il<br />
“libro degli orrori” sarebbe diventato immediatamente<br />
un classico. Non sono un’esperta, ma penso<br />
che la creatività possa essere un modo molto efficace<br />
per recuperare il controllo almeno su qualche<br />
aspetto del nostro ambiente.<br />
Questo mi ricorda di quando, un altro giorno in<br />
un altro rifugio, sono arrivati dei tipi dei media a<br />
fare qualche fotografia ai bambini nella stanza dei<br />
p. 90<br />
24 maggio. Tripoli. Più<br />
di venti attacchi aerei in<br />
meno di mezz’ora sconvolgono<br />
la città. La maggior<br />
parte di essi cerca<br />
di colpire la zona del<br />
quartiere generale del<br />
colonnello Gheddafi.<br />
26 maggio. Viene arrestato<br />
Ratko Mladić, ex<br />
generale serbo-bosniaco<br />
responsabile del massacro<br />
a Srebrenica, nel<br />
1995, di circa ottomila<br />
uomini e ragazzi musulmani.