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I tumori cutanei maligni di interesse ORL - Luigi D'Ottavi - AOOI

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extracapsulare. Esenti da infiltrazione sia i margini <strong>di</strong> estenzione sia l’area<br />

del tessuto osseo in profon<strong>di</strong>tà: pT3N1Mx. Inviata per trattamento RT,<br />

dopo tre mesi dall’intervento chiururgico una TC total boby <strong>di</strong> controllo<br />

evidenzia la presenza <strong>di</strong> una neoformazione della densità dei tessuti molli<br />

a carico delle prime due vertebre cervicali (Fig. ). Viene effettuato agoaspirato<br />

bioptico della neoformazione il cui esame istologico risulta essere<br />

<strong>di</strong> metastasi a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tumore trichilemmale maligno. Essendoci un<br />

pericolo imminente <strong>di</strong> frattura patologica vertebrale, viene organizzato ed<br />

approntato un trattamento <strong>di</strong> stabilizzazione vertebrale me<strong>di</strong>ante placche<br />

<strong>di</strong> titanio. (Fig. 9)<br />

TUMORE DI MERKEL<br />

Descritto per la prima volta da Toker nel 19 2 come carcinoma trabecolare<br />

cutaneo, ipotizzandone la derivazione dalle cellule sudoripare. La<br />

successiva <strong>di</strong>mostrazione con la microscopia elettronica <strong>di</strong> granuli neurosecretori<br />

ha suggerito la derivazione della neoplasia dalle cellule dei<br />

meccanocettori intradermici <strong>di</strong> Merkel. Attualmente si ritiene che la cellula<br />

<strong>di</strong> Merkel derivi da una cellula epiteliale totipotente in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziarsi<br />

sia in senso neuroendocrino, sia come cheratinocita. La presenza<br />

<strong>di</strong> cellule transizionali simili sia ai cheratinociti, sia alle cellule <strong>di</strong> Merkel dà<br />

supporto a questa teoria 2 .<br />

Epidemiologia<br />

La reale incidenza del tumore a cellule <strong>di</strong> Merkel è sconosciuta (un<br />

migliaio i casi descritti in letteratura). Interessa più frequentemente pazienti<br />

anziani ultrasessantenni, con una pre<strong>di</strong>lezione per il sesso femminile.<br />

La sede più comune del tumore è la cute della testa e del collo<br />

( 0% dei casi) e le zone fotoesposte. Sono stati anche riportati casi <strong>di</strong><br />

se<strong>di</strong> multiple della malattia. È molto comune nelle popolazioni caucasiche.Negli<br />

USA l’incidenza è pari allo 0.23/100.000 nei bianchi 26 , con<br />

4 0 nuovi casi ogni anno 2 .I marcatori normalmente espressi da questo<br />

tumore sono l’enolasi neurono specifica (NSE), le cromogranine e la<br />

sinaptofisina.<br />

Obiettività<br />

La neoplasia si presenta tipicamente come un nodulo solitario, rilevato o<br />

a placca, <strong>di</strong> colore rosso-violaceo, a superficie lucida talvolta associata a<br />

vicine teleangectasie a rapida crescita con invasione del grasso e dei tessuti<br />

sottostanti, raramente ulcerato con alta frequenza <strong>di</strong> metastasi loco<br />

regionali e in associazione con altre neoplasie come lo squamocellulare<br />

della cute, il linfoma <strong>di</strong> Hodgking, la leucemia linfatica cronica, l’immunosoppressione,<br />

l’infezione da HIV. Occasionalmente il tumore può essere<br />

peduncolato 2 .<br />

2

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