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I tumori cutanei maligni di interesse ORL - Luigi D'Ottavi - AOOI

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2<br />

tà <strong>di</strong> trasformare cellule normali in tumorali, in realtà mutazioni in TP53<br />

possono contribuire alla <strong>tumori</strong>genesi agendo sia come un classico gene<br />

soppressore del tumore che come un oncogene dominante negativo, perché<br />

alcune mutazioni (dette transdominanti) creano alterate versioni della<br />

proteina che <strong>di</strong>struggono altre proteine p 3 normali. Mutazioni nel gene<br />

TP53 sono state descritte in casi spora<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> carcinomi basocellulari con<br />

tassi variabili dallo 0 al 60% (Moles et al, 1993; Konishi et al, 1994). Molte<br />

delle mutazioni descritte sono cambiamenti CC-TT oppure C-T, suggestivi<br />

<strong>di</strong> danni indotti da esposizione a ra<strong>di</strong>azioni UVB. Inoltre, mentre tipiche<br />

alterazioni da raggi UVB sono state descritte frequentemente in PTCH1 e<br />

TP53, persino nello stesso tumore (Ratner et al, 2001), la migliore prova<br />

sperimentale per una forte interazione genetica nella soppressione tumorale<br />

deriva da topi transgenici eterozigoti ptch1+/- in cui la per<strong>di</strong>ta concomitante<br />

<strong>di</strong> p 3 accelera in maniera drastica il processo <strong>di</strong> <strong>tumori</strong>genesi<br />

(Wetmore et al, 2001).<br />

RAS<br />

Mutazioni attivanti nell’oncogene RAS sono tra le più comuni lesioni oncogeniche<br />

nei <strong>tumori</strong> umani. Le proteine RAS sono proteine G impegnate<br />

nella trasduzione del segnale intracellulare. Dal momento che la proteina<br />

è attiva solo in presenza del legame con la guanosina trifosfato (GTP),<br />

mutazioni nel gene RAS che alterano il tasso <strong>di</strong> idrolisi <strong>di</strong> GTP a GDP,<br />

portano ad una proteina costituzionalmente attivata che promuove in<br />

modo inappropriato la crescita e la sopravvivenza cellulare. Sebbene in<br />

letteratura ci siano dati contrastanti riguardo il coinvolgimento del gene<br />

RAS nei basaliomi spora<strong>di</strong>ci, alcuni stu<strong>di</strong> suggeriscono che fino al 30% <strong>di</strong><br />

pazienti con BCC portino mutazioni nel gene (Lieu et al, 1991; Pierceall<br />

et al, 1991).<br />

CARCINOMI SPINOCELLULARI<br />

Il carcinoma spinocellulare o a cellule squamose (SCC), che si verifica con<br />

una frequenza <strong>di</strong> 1 nuovo caso su 1. 00 persone all’anno, è <strong>di</strong>struttivo allo<br />

stesso modo del carcinoma basocellulare, ma con il rischio aggiuntivo <strong>di</strong><br />

essere potenzialmente metastatico. Una <strong>di</strong>fferenza importante tra le due<br />

tipologie <strong>di</strong> lesioni metastatiche è che mentre i basaliomi non richiedono<br />

lesioni precursori, i carcinomi spinocellulari si sviluppano da cheratosi attiniche<br />

nel 60% dei casi (Marks et al, 19 ). Dal momento che la maggior<br />

parte delle cheratosi attiniche e carcinomi a cellule squamose si sviluppano<br />

prevalentemente nelle parti corporee (come viso, testa, collo, dorso<br />

delle mani ed avambraccio) che ricevono una esposizione <strong>di</strong>retta alla luce<br />

solare, i raggi ultravioletti UVB sono da considerarsi il fattore eziologico<br />

più importante. In aggiunta, l’incidenza <strong>di</strong> questo tumore incrementa con<br />

l’età, suggerendo che un’esposizione continuata nel tempo sia responsa-

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