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I tumori cutanei maligni di interesse ORL - Luigi D'Ottavi - AOOI

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alterazioni <strong>di</strong> splicing, mutazioni missenso e nonsenso, con una maggiore<br />

<strong>di</strong>stribuzione nei due siti extracellulari e nel sito intracellulare della proteina<br />

(Lindstrom et al, 2006). Circa il 0% delle mutazioni germinali sono<br />

riarrangiamenti, <strong>di</strong> cui oltre l’ 0% sono mutazioni che creano una proteina<br />

tronca (Boutet et al, 2003).Tuttavia non è stato possibile associare<br />

particolari mutazioni germinali a determinati fenotipi clinici dei pazienti,<br />

confermando la mancanza <strong>di</strong> correlazione genotipo-fenotipo osservata in<br />

tutti gli stu<strong>di</strong> pubblicati finora (Lindstrom et al, 2006). Diversi stu<strong>di</strong> hanno<br />

riportato polimorfismi per il gene PTCH1 in popolazioni nord- americane<br />

(Xie et al, 199 ), europee (Boutet et al, 2003), cinesi (Gu et al, 2006) e<br />

giapponesi (Fujii et al, 2003). Alcune <strong>di</strong> queste varianti polimorfiche (tra cui<br />

16 6C>T, 2199A>G, 3944T>C, IVS10- 1G>C, IVS10- T>C) si presentano<br />

con elevata frequenza. Uno stu<strong>di</strong>o recente ha inoltre <strong>di</strong>mostrato che alcuni<br />

aplotipi <strong>di</strong> PTCH1 possono me<strong>di</strong>are la suscettibilità al carcinoma a cellule<br />

basali (Strange et al, 2004). Inoltre, famiglie con caratteristiche fenotipiche<br />

multiple <strong>di</strong> NBCCS risultano positive per mutazioni nel gene PTCH1, mentre<br />

famiglie con basaliomi multipli o precoci, ma senza altre caratteristiche<br />

cliniche della sindrome <strong>di</strong> Gorlin, risultano negative per la presenza <strong>di</strong><br />

mutazioni geniche (Klein et al, 200 ). Quin<strong>di</strong>, pur restando PTCH1 il gene<br />

principale coinvolto, potrebbero esservi altri fattori genetici e/o ambientali<br />

che potrebbero interferire sul fenotipo. Infatti, circa il 30% dei pazienti con<br />

la sindrome hanno mutazioni nel gene TP53 (Ling et al, 2001) e in circa il<br />

% dei pazienti con oloprosencefalia sono state trovate mutazioni missenso<br />

con guadagno <strong>di</strong> funzione <strong>di</strong> PTCH1 (Gorlin, 2004).<br />

In aggiunta, un secondo gene, altamente omologo a PTCH1 è stato mappato<br />

sul cromosoma 1p32.1-p32.3 e chiamato PTCH2 (Smyth et al, 1999).<br />

Tale gene comprende 22 esoni e co<strong>di</strong>fica per una proteina transmembrana<br />

altamente omologa a PTCH1. Mutazioni somatiche in questo gene<br />

sono state descritte in un caso spora<strong>di</strong>co <strong>di</strong> medulloblastoma e un caso<br />

spora<strong>di</strong>co <strong>di</strong> basalioma (Smyth et al, 1999), che sono entrambe caratteristiche<br />

fenotipiche della sindrome <strong>di</strong> Gorlin. Nessuna mutazione è stata<br />

invece riscontrata in 11 casi <strong>di</strong> NBCCS spora<strong>di</strong>ci o in 11 in<strong>di</strong>vidui con casi<br />

familiari <strong>di</strong> NBCCS che non avevano mutazioni evidenti in PTCH1. Stu<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> knock-out su modelli murini hanno <strong>di</strong>mostrato che la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> PTCH2<br />

non è associata <strong>di</strong> per sé alla formazione tumorale (infatti topi ptch2-/- nascono<br />

sani e non sono suscettibili a <strong>tumori</strong>), ma se è invece associata ad<br />

aploinsufficienza <strong>di</strong> PTCH1 incrementa la <strong>tumori</strong>genesi. Infatti, topi mutati<br />

nei due geni (ptch1+/- ptch2-/- e ptch1+/- ptch2+/-) mostrano una più alta<br />

incidenza ed un più vasto spettro <strong>di</strong> <strong>tumori</strong> rispetto a topi mutati in un unico<br />

gene (ptch1+/-) (Lee et al, 2006).<br />

Sindrome <strong>di</strong> Rombo<br />

La Sindrome <strong>di</strong> Rombo (OMIM: #1 0 30) fu descritta per la prima volta<br />

nel 19 1 da Michaelsson e collaboratori in una famiglia a 4 generazioni<br />

con pazienti affetti che presentavano cianosi delle labbra e delle mani,

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