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I tumori cutanei maligni di interesse ORL - Luigi D'Ottavi - AOOI

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IL TRATTAMENTO LINFONODALE<br />

a. CaMaiOni, v. DaMiani, a. CaseLLi, M. RaDiCi, C. viti<br />

INTRODUZIONE<br />

293<br />

I <strong>tumori</strong> <strong>cutanei</strong> <strong>maligni</strong> sono certamente, come evidenziato in altri capitoli<br />

<strong>di</strong> questo volume, i <strong>tumori</strong> maligini più frequenti nelle popolazioni<br />

<strong>di</strong> razza bianca, il che ci farebbe supporre una ampia messe <strong>di</strong> lavori<br />

e linee guida sulla gestione <strong>di</strong> questa patologia, come accade per altre<br />

simili entità nosologiche.<br />

In realtà, alcune peculiarità <strong>di</strong> questa neoplasia, ne rendono controversa<br />

la gestione terapeutica, in particolare per quanto concerne il management<br />

delle metastasi linfonodali.<br />

In particolare, la bassa letalità, unitamente all’insorgenza in pazienti<br />

in età avanzata (che spesso non ricorrono alle cure me<strong>di</strong>che per tale<br />

patologia), e alla tendenza a far ricorso a procedure chirurgiche ambulatoriali<br />

per il trattamento della prima insorgenza <strong>di</strong> queste neoplasie (il<br />

più delle volte in strutture private), rendono <strong>di</strong>fficile l’identificazione dei<br />

sottogruppi <strong>di</strong> pazienti “ad alto rischio” <strong>di</strong> metastatizzazione linfonodale<br />

(parotidea o laterocervicale) e quin<strong>di</strong> a prognosi sfavorevole.<br />

In linea generale, sono da considerarsi “ad alto rischio” i pazienti che,<br />

per caratteristiche sfavorevoli della lesione primaria, hanno un significativo<br />

rischio clinico <strong>di</strong> metastasi occulte, i pazienti con metastasi<br />

linfonodali clinicamente evidenti ed, infine, i pazienti immunocompromessi.<br />

Il carcinoma basocellulare è l’istotipo <strong>di</strong> tumore cutaneo maligno più<br />

frequente (circa il 6 - % dei carcinomi <strong>cutanei</strong>); in letteratura sono,<br />

tuttavia, descritti meno <strong>di</strong> 2 0 casi <strong>di</strong> carcinomi basocellulari, il che<br />

corrisponde ad un tasso <strong>di</strong> metastatizzazione compreso tra lo 0.002<br />

% e lo 0.01% in base alle <strong>di</strong>verse casistiche 1 . Si tratta, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> una<br />

neoplasia a progressione prevalentemente locale e con esito, generalmente,<br />

favorevole. Quando è, invece, evidente una progressione metastatica,<br />

la prognosi è sempre infausta, con una sopravvivenza a 6 mesi<br />

e ad un anno rispettivamente pari al 0 e al 20 % 2 .<br />

In realtà, stu<strong>di</strong> istopatologici, hanno <strong>di</strong>mostrato che i carcinomi basocellulari<br />

con tendenza alla meta statizzazione linfonodale presentano<br />

sempre delle aree <strong>di</strong> metaplasia squamosa, tanto da venir definiti carcinomi<br />

basosquamosi, e da doversi considerare come una forma interme<strong>di</strong>a<br />

tra i carcinomi basocellulari e gli squamocellulari 3 .

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