05.06.2013 Views

I tumori cutanei maligni di interesse ORL - Luigi D'Ottavi - AOOI

I tumori cutanei maligni di interesse ORL - Luigi D'Ottavi - AOOI

I tumori cutanei maligni di interesse ORL - Luigi D'Ottavi - AOOI

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

3 2<br />

CHEMIOPREvENZIONE<br />

L’idea <strong>di</strong> prevenire, bloccare o far regre<strong>di</strong>re lo sviluppo <strong>di</strong> un tumore invasivo<br />

me<strong>di</strong>ante l’uso <strong>di</strong> una sostanza naturale o sintetica, azione definita<br />

come <strong>di</strong> chemioprevenzione, si basa fondamentalmente sul fatto che il<br />

processo <strong>di</strong> carcinogenesi viene considerato come un processo multistep<br />

e che questo può interessare un territorio ben più esteso <strong>di</strong> quanto<br />

può venir definito istologicamente (field carcinogenesis).<br />

Difatti, la trasformazione neoplastica avviene dopo un prolungato periodo<br />

<strong>di</strong> latenza e le manifestazioni morfologiche dell’avvenuta trasformazione<br />

rappresentano solo l’evento finale <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> precoci irreversibili mutazioni<br />

genetiche e <strong>di</strong> altre epigenetiche potenzialmente reversibili. Queste<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni irreversibili e reversibili possono influire sulla attività <strong>di</strong> centinaia-migliaia<br />

<strong>di</strong> geni e/o trascritti regolatori. Ciò fa si che teoricamente si<br />

possa intervenire nelle varie fasi del processo <strong>di</strong> carcinogenesi e su più<br />

eventi critici cellulari della cellula tumorale. Alcuni tipi <strong>di</strong> tumore, tra cui<br />

quelli <strong>cutanei</strong>, sono inoltre caratterizzati da multifocalità cioè dalla presenza<br />

<strong>di</strong> più lesioni primitive in se<strong>di</strong> e tempi <strong>di</strong>versi in<strong>di</strong>cando così una sorta<br />

<strong>di</strong> “cancerogenesi <strong>di</strong> campo” (field carcinogenesis). Tale dato è suffragato<br />

anche da recenti stu<strong>di</strong> molecolari che hanno rilevato in tessuto istologicamente<br />

normale la presenza <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni genetiche comparabili a<br />

quelle delle neoplasie. Tale effetto “campo” rende ovvia la necessità <strong>di</strong> un<br />

intervento che non sia limitato alla sola lesione macroscopica ma che possa<br />

agire anche sulle cellule che hanno già le caratteristiche delle cellule<br />

tumorali ma esprimono un fenotipo ancora normale.<br />

Tuttavia, quelli che sembrano essere i punti <strong>di</strong> forza del concetto <strong>di</strong> chemioprevenzione<br />

ne costituiscono anche i limiti, o per lo meno per come è<br />

stato sinora sviluppato. Infatti, proprio perché il processo carcinogenetico<br />

è un processo lento, occorre che il soggetto a rischio assuma costantemente<br />

e per un lunghissimo periodo <strong>di</strong> tempo la sostanza in oggetto.<br />

Come già <strong>di</strong>mostrato in precedenti stu<strong>di</strong> condotti in pazienti ad alto rischio<br />

(soggetti affetti da xeroderma pigmentosum, pazienti soggetti a trapianto<br />

d’organo) che dopo essere stati sottoposti con beneficio a specifici agenti,<br />

alla sospensione del farmaco (retinoi<strong>di</strong>) il rischio <strong>di</strong> insorgenza <strong>di</strong> BCC e<br />

SCC ritornava ai valori pre-trattamento 6, . Questo implica che si debbano<br />

monitorare perio<strong>di</strong>camente lo stato <strong>di</strong> salute del soggetto (possibile tossicità<br />

acuta e/o ritardata), la aderenza alla terapia (assunzione cronica protratta<br />

della sostanza), l’impatto sull’incidenza del tumore (lungo periodo <strong>di</strong><br />

osservazione in migliaia <strong>di</strong> persone) e una adeguata conoscenza su base<br />

molecolare dei fattori pre<strong>di</strong>sponenti nonchè <strong>di</strong> tutti quei fattori ambientali,<br />

<strong>di</strong> stile <strong>di</strong> vita e genetici (epigenetici, cromosomici, genici) che possono<br />

interferire con l’azione della sostanza.<br />

Nello sviluppo <strong>di</strong> un tumore cheratinocitico (BCC, SCC) il fattore chiave<br />

è comunque rappresentato dal danno del DNA da raggi UV. Stu<strong>di</strong> inizialmente<br />

solo epidemiologici e in seguito anche prospettici hanno valutato

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!