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CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia

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(concettualmente) al fenomeno e osservabili <strong>in</strong> modo diretto sul campo di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e. Dette variabili<br />

fungono da <strong>in</strong>dicatori dei vari aspetti e caratterizzazioni del fenomeno. In sostanza, il fenomeno<br />

stesso è <strong>in</strong>teso come conseguente all‟azione congiunta delle variabili <strong>in</strong>dicatrici, le quali sono<br />

assunte essere gli antecedenti logici del fenomeno. In una tale impostazione ogni aspetto del<br />

fenomeno dell‟<strong>in</strong>tegrazione viene ad essere def<strong>in</strong>ito dal sistema delle variabili <strong>in</strong>dicatrici. Il set<br />

degli <strong>in</strong>dicatori prescelti per questa <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e è illustrato nella parte <strong>in</strong>troduttiva del presente<br />

<strong>Rapporto</strong>.<br />

L‟obiettivo conoscitivo della ricerca è quello di pervenire ad una valutazione del livello<br />

medio del potenziale di <strong>in</strong>tegrazione delle diverse realtà territoriali, regionali e prov<strong>in</strong>ciali. A questo<br />

f<strong>in</strong>e ci si è proposti di costruire un appropriato <strong>in</strong>dice statistico, basato su una conveniente s<strong>in</strong>tesi<br />

degli <strong>in</strong>dicatori, <strong>in</strong> grado di esprimere una valutazione quantitativa del potenziale di <strong>in</strong>tegrazione e<br />

<strong>in</strong>terpretabile come sua “misura”, sia pure convenzionale e <strong>in</strong>diretta. Come è chiaro, trattasi di una<br />

misura condizionata dal sistema degli <strong>in</strong>dicatori e dalle altre assunzioni su cui poggia l‟<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e. Un<br />

<strong>in</strong>dice siffatto deve rispondere a tutte quelle proprietà di natura logica e matematica proprie delle<br />

misure, proprietà che autorizzano l‟ord<strong>in</strong>amento rispetto al fenomeno di studio delle unità<br />

statistiche di osservazione (aree, prov<strong>in</strong>cie e regioni) e l‟apprezzamento della diversità tra le stesse<br />

unità.<br />

Questo problema è stato <strong>in</strong> parte affrontato nei precedenti Rapporti <strong>CNEL</strong> sullo stesso tema.<br />

In questa nota si espongono i punti essenziali della metodologia utilizzata nello studio e si presenta<br />

una serie di osservazioni sul contenuto <strong>in</strong>formativo dell‟<strong>in</strong>dice e sulle sue proprietà, <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e alla<br />

possibilità di utilizzare detto <strong>in</strong>dice ai f<strong>in</strong>i dello studio della d<strong>in</strong>amica territoriale e temporale<br />

dell‟<strong>in</strong>tegrazione.<br />

Trasformazione dei dati di osservazione delle variabili<br />

Una prelim<strong>in</strong>are trasformazione dei dati empirici degli <strong>in</strong>dicatori è resa necessaria per<br />

rendere omogenei i dati e poterli utilizzare correttamente. In pratica, le variabili <strong>in</strong>dicatrici sono<br />

state ricondotte ad una stessa scala di misura, sv<strong>in</strong>colate qu<strong>in</strong>di dalle loro unità di misura orig<strong>in</strong>ali, e<br />

dall‟<strong>in</strong>fluenza dell‟ord<strong>in</strong>e di grandezza e variabilità <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca delle loro determ<strong>in</strong>azioni. A questo<br />

f<strong>in</strong>e si è adottata la procedura che segue. Indicando con X una qualsiasi variabile <strong>in</strong>dicatrice, con<br />

X i il suo valore empirico sull‟unità territoriale i (area, regione o prov<strong>in</strong>cia) e con x i il<br />

corrispondente valore trasformato, si è posto che sia<br />

xi l<br />

L l<br />

X i m(X)<br />

M(X) m(X)<br />

dove l e L <strong>in</strong>dicano gli estremi della scala di misura a cui sono da ricondurre gli <strong>in</strong>dicatori e m(X)<br />

e M(X) gli estremi, rispettivamente <strong>in</strong>feriore e superiore, della scala di misura propria<br />

dell‟<strong>in</strong>dicatore. Dalla precedente formula si ottiene il valore trasformato<br />

x i<br />

X i m(X)<br />

(L l) l .<br />

M(X) m(X)<br />

Per la scala di misura delle variabili trasformate si è posto l 1 e L 100. Questa scala di<br />

misura, ovviamente uguale per tutte le variabili, è anche, come si vedrà, la scala a cui è riferito<br />

l‟<strong>in</strong>dice s<strong>in</strong>tetico del potenziale di <strong>in</strong>tegrazione. Pertanto, valori dell‟<strong>in</strong>dice vic<strong>in</strong>i a 1 denotano<br />

basso grado del potenziale suddetti, valori prossimi a 100 alto grado.<br />

Dalla formula di trasformazione si vede facilmente che al valore osservato Xi m(X)<br />

corrisponde il valore trasformato xi l e al valore osservato Xi M(X) corrisponde il valore<br />

trasformato xi L. In via generale, gli estremi m(X) e M(X) richiedono di essere scelti <strong>in</strong> modo<br />

opportuno perché abbia significato la scala l,L come scala di misura del potenziale di <strong>in</strong>tegrazione.<br />

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