CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia
CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia
CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Di converso, nelle ultime 13 posizioni, con gli scarti differenziali più consistenti a sfavore<br />
degli immigrati per livello di <strong>in</strong>serimento socio-occupazionale complessivo (da -0,40 <strong>in</strong> giù), si<br />
piazzano contesti geografici molto differenziati (nell‟ord<strong>in</strong>e: Sondrio, Cremona, Rieti, Teramo,<br />
Forlì-Cesena, Ascoli Piceno, Ragusa, Venezia, Bergamo, Rovigo, Livorno, Lat<strong>in</strong>a e Foggia),<br />
appartenenti a ben 10 regioni diverse, con sole 3 ad avere una doppia rappresentanza prov<strong>in</strong>ciale:<br />
la Lombardia (Cremona e Bergamo), il Lazio (Rieti e Lat<strong>in</strong>a) e il Veneto (Venezia e Rovigo).<br />
La prov<strong>in</strong>cia di Foggia, che chiude la classifica con un <strong>in</strong>dice di ben -0,70 (21 decimi di<br />
punto <strong>in</strong>feriori rispetto alla penultima, Lat<strong>in</strong>a), è l‟unico territorio collocato <strong>in</strong> fascia m<strong>in</strong>ima, con<br />
uno scarto complessivo <strong>in</strong>terno tra l‟<strong>in</strong>serimento socio-occupazionale degli immigrati e quello degli<br />
autoctoni che è dunque il più consistente, a svantaggio dei primi, tra tutte le prov<strong>in</strong>ce italiane. In<br />
particolare, il valore di questa prov<strong>in</strong>cia pugliese è più basso di oltre 90 centesimi di punto dalla<br />
prov<strong>in</strong>cia di Enna, che è <strong>in</strong>vece <strong>in</strong> cima alla graduatoria differenziale dell‟<strong>in</strong>dice: una distanza,<br />
questa che divide le due prov<strong>in</strong>ce estreme, entrambe meridionali, che rapportata alla scala di<br />
appartenenza (quella che va da un m<strong>in</strong>imo di -1 a un massimo di +1), appare piuttosto notevole.<br />
In questo contesto di coda, Venezia (98° posto con -0,42) è l‟unica prov<strong>in</strong>cia ad avere,<br />
come capoluogo, un Comune metropolitano (cioè con più di 250.000 abitanti).<br />
A differenza della graduatoria assoluta, dove le prov<strong>in</strong>ce dei grandi Comuni italiani tendono<br />
a posizionarsi nelle zone medio-basse (a conferma che la complessità dei contesti metropolitani<br />
rende più difficili i processi di <strong>in</strong>tegrazione), <strong>in</strong> questa differenziale esse si distribuiscono <strong>in</strong><br />
maniera più diffusa: tre nella zona alta (oltre alle già ricordate Palermo e Catania, si tratta di Roma,<br />
all‟11° posto con un <strong>in</strong>dice di -0,15); tre nella zona medio-alta (Tor<strong>in</strong>o 23° con -0,21, Bologna 27°<br />
con -0,23, Milano 30° con -0,23); c<strong>in</strong>que nella zona medio-bassa (Bari 58° con -0,30, Napoli 60°<br />
con -0,31, Genova 66° con -0,32, Firenze 68° con -0,33, Verona 78° con -0,36) e una, appunto<br />
Venezia, <strong>in</strong> zona bassa.<br />
38