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CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia

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Indicatore del differenziale retributivo di genere<br />

L‟<strong>in</strong>dicatore del differenziale retributivo di genere permette di rilevare la differenza esistente<br />

tra la retribuzione media annua pro capite di fatto dei lavoratori dipendenti non comunitari<br />

(extraUE15) nel complesso e quella della sola componente femm<strong>in</strong>ile.<br />

Relativamente alla disparità di trattamento retributivo riguardo al genere, si è giustamente<br />

sottol<strong>in</strong>eato (Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes 2009, p. 267) come, costituendo<br />

«un dato strutturale dei mercati occupazionali di tutti i grandi Paesi <strong>in</strong>dustrializzati»,<br />

l‟abbassamento del monte salariale della componente femm<strong>in</strong>ile può aggravarsi nel caso della<br />

lavoratrice non comunitaria, rappresentando «<strong>in</strong> modo quasi emblematico la possibile<br />

stratificazione delle caratteristiche che determ<strong>in</strong>ano una condizione deficitaria sul piano retributivo,<br />

<strong>in</strong> quanto compone <strong>in</strong> sé lo status di lavoratrice immigrata, l‟appartenenza al genere femm<strong>in</strong>ile e,<br />

spesso, diversi degli ulteriori elementi che <strong>in</strong>ducono una connotazione sfavorevole del livello<br />

salariale (giovane età, orario ridotto e frammentazione della carriera lavorativa – almeno a livello<br />

ufficiale –, <strong>in</strong>serimento <strong>in</strong> settori e comparti svantaggiati e <strong>in</strong> mansioni a bassa qualifica, ecc.)».<br />

Nel complesso, le m<strong>in</strong>ori disparità di genere nel trattamento retributivo si registrano nel<br />

Mezzogiorno d‟<strong>Italia</strong> e <strong>in</strong> alcune regioni centrali. Tale dato pone <strong>in</strong> luce come, a fronte di m<strong>in</strong>ori<br />

opportunità lavorative e retributive per la componente immigrata nel Sud <strong>Italia</strong>, le differenze di<br />

genere nel trattamento economico si assottigl<strong>in</strong>o. Per tale ragioni, al vertice della graduatoria (sia <strong>in</strong><br />

term<strong>in</strong>i assoluti che differenziali) si colloca la Sardegna, la quale nella graduatoria relativa<br />

all‟<strong>in</strong>dicatore di reddito da lavoro dipendente occupa, <strong>in</strong>vece, il penultimo posto. A posizionarsi<br />

nella fascia m<strong>in</strong>ima (la più alta della graduatoria <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i assoluti), oltre alla Sardegna (con valore<br />

trasformato pari a 100), sono il Lazio (91,5), la Sicilia (81,2) e la Calabria (80,5).<br />

Nelle ultime tre posizioni della graduatoria, contrassegnate da un divario più ampio nel<br />

trattamento retributivo tra uom<strong>in</strong>i e donne, si situano il Veneto (ultima <strong>in</strong> classifica, con valore<br />

trasformato pari a 1), il Friuli Venezia Giulia (3,4) e l‟Emilia Romagna (4,4). La fascia d‟<strong>in</strong>tensità<br />

massima, entro cui si collocano tali regioni del Nord, non deve far dimenticare che proprio <strong>in</strong><br />

questi, come <strong>in</strong> altri contesti territoriali del Nord <strong>Italia</strong>, si registrano pure le migliori opportunità di<br />

<strong>in</strong>serimento lavorativo, oltre che di trattamento retributivo, anche per la componente straniera.<br />

Entrando nello specifico dei s<strong>in</strong>goli contesti prov<strong>in</strong>ciali, la graduatoria conferma il primato<br />

delle regioni <strong>in</strong>sulari, meridionali e del Lazio. Fatta eccezione per Roma (al 5° posto della<br />

graduatoria prov<strong>in</strong>ciale), le prime 20 prov<strong>in</strong>ce, le quali corrispondono alla fascia di <strong>in</strong>tensità<br />

m<strong>in</strong>ima (e dunque con i valori più elevati), sono tutte del Mezzogiorno o dell‟<strong>Italia</strong> <strong>in</strong>sulare. Al<br />

vertice si colloca la prov<strong>in</strong>cia di Cagliari (con valore trasformato pari a 100), nella quale si registra<br />

la differenza più contenuta nel trattamento retributivo di genere. Viceversa, <strong>in</strong> fondo alla<br />

graduatoria, dall‟88° f<strong>in</strong>o all‟ultimo posto (occupato dalla prov<strong>in</strong>cia di Lecco, con valore<br />

trasformato pari a 1), si rilevano soltanto prov<strong>in</strong>ce del Nord <strong>Italia</strong>.<br />

Diversamente dall‟<strong>in</strong>dicatore del differenziale retributivo di genere assoluto, quello<br />

differenziale serve a rilevare lo scarto esistente tra la differenza percentuale di retribuzione dei<br />

lavoratori dipendenti non comunitari (extraUE15) rispetto alla loro componente femm<strong>in</strong>ile e la<br />

differenza percentuale di retribuzione dei lavoratori dipendenti <strong>in</strong> generale, rispetto alla loro<br />

componente femm<strong>in</strong>ile. Come si è già posto <strong>in</strong> rilievo, la Sardegna occupa il primo posto della<br />

graduatoria sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i assoluti che differenziali (con valore trasformato pari a 1), seguita anche<br />

nel secondo caso dal Lazio. All‟ultimo posto di tale graduatoria, nella fascia d‟<strong>in</strong>tensità m<strong>in</strong>ima, si<br />

colloca l‟Umbria (con valore trasformato pari a -1). A livello prov<strong>in</strong>ciale, fatta eccezione per Roma<br />

(prima <strong>in</strong> classifica) e Belluno (sesta), si collocano nella fascia massima solo prov<strong>in</strong>ce del Sud e<br />

dell‟<strong>Italia</strong> <strong>in</strong>sulare. Nello specifico: Cagliari, Catanzaro, Napoli, Siracusa e Mess<strong>in</strong>a<br />

(rispettivamente <strong>in</strong> seconda, terza, quarta, qu<strong>in</strong>ta, settima e ottava posizione). In fondo alla<br />

graduatoria, nelle ultime c<strong>in</strong>que posizioni (con fascia di <strong>in</strong>tensità m<strong>in</strong>ima), si registra la presenza di<br />

sole prov<strong>in</strong>ce del Nord <strong>Italia</strong>. All‟ultimo posto Brescia, con valore trasformato pari a -1.<br />

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