CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia
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Indicatore di <strong>in</strong>cidenza<br />
Al 31 dicembre 2008 l‟<strong>Italia</strong> contava 6,5 stranieri ogni 100 residenti nel complesso. È un dato<br />
demografico, questo dell‟<strong>in</strong>cidenza, <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>ua ascesa, dipendente dal fatto che <strong>in</strong> pochi anni la<br />
presenza degli immigrati è più che raddoppiata <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i sia assoluti sia relativi. La percentuale di<br />
<strong>in</strong>cidenza dei cittad<strong>in</strong>i stranieri sul totale dei residenti, però, è molto disomogenea tra le diverse<br />
regioni d‟<strong>Italia</strong>. La presenza di migranti, <strong>in</strong>fatti, è legata pr<strong>in</strong>cipalmente alla possibilità di trovare<br />
sbocchi occupazionali e – come è noto – sotto questo aspetto le regioni centro-settentrionali offrono<br />
sicuramente maggiori opportunità. Si registrano qu<strong>in</strong>di valori decisamente superiori alla media<br />
nazionale nelle regioni del Nord est, del Nord ovest e del Centro, mentre valori sensibilmente<br />
<strong>in</strong>feriori riguardano il Meridione. Basti pensare che l‟87,2% degli stranieri residenti <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> vive al<br />
Centro-Nord e che questa preponderanza <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i assoluti f<strong>in</strong>isce per rispecchiarsi anche sul peso<br />
della popolazione straniera rapportata a quella complessivamente residente. Proprio le regioni del<br />
Mezzogiorno, tuttavia, hanno fatto registrare gli <strong>in</strong>crementi percentuali maggiori di crescita negli<br />
ultimi anni, offrendo una prospettiva di sviluppo che sarà il caso di non ignorare.<br />
Nella lettura del dato, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, non va trascurato che le percentuali di <strong>in</strong>cidenza dipendono dalla<br />
popolazione residente nel complesso <strong>in</strong> ogni regione, per cui <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di numeri assoluti regioni<br />
come l‟Umbria o le Marche (che pure compaiono tra i primi posti nella graduatoria di questo<br />
<strong>in</strong>dicatore) contano comunque una presenza di immigrati residenti sensibilmente <strong>in</strong>feriore rispetto a<br />
quella, ad esempio, della Lombardia o del Veneto, dove abitano rispettivamente quasi il 30% e circa<br />
il 12% di tutti i residenti stranieri <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, mentre <strong>in</strong> Umbria vive appena il 2,2% del totale degli<br />
immigrati che risiedono <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>.<br />
Dopo questa necessaria chiarificazione, possiamo esam<strong>in</strong>are i dati sull‟<strong>in</strong>cidenza. La regione<br />
che fa registrare il dato maggiore è l‟Emilia Romagna (9,7%), seguita di strettissima misura da<br />
Umbria (9,6%), Veneto e Lombardia (9,3%). Queste quattro regioni, <strong>in</strong>sieme a Toscana (8,4%) e<br />
Marche (8,3%), <strong>in</strong> un anno hanno tutte visto crescere la loro <strong>in</strong>cidenza di circa un punto percentuale<br />
e sono tutte collocate <strong>in</strong> fascia massima, confermando <strong>in</strong> blocco la situazione del 2007. Anche le<br />
quattro regioni collocate <strong>in</strong> fascia alta (dal 7° al 10° posto <strong>in</strong> entrambi gli anni) sono le stesse del<br />
2007, ma il loro posizionamento <strong>in</strong> graduatoria risulta scompag<strong>in</strong>ato dall‟<strong>in</strong>cremento registratosi nel<br />
Lazio che, da un anno all‟altro, passa dalla 9ª alla 7ª posizione <strong>in</strong> virtù di un <strong>in</strong>cremento<br />
dell‟<strong>in</strong>cidenza sulla popolazione pari all‟uno per cento. Liguria, Valle d‟Aosta ed Abruzzo si<br />
confermano <strong>in</strong> fascia media senza alcuno scostamento nel passaggio al 2008. La Liguria, che<br />
occupa la metà della classifica, è <strong>in</strong> perfetta media italiana con 6,5 stranieri presenti ogni 100<br />
residenti totali. Anche le restanti 7 regioni che si trovavano <strong>in</strong> fascia m<strong>in</strong>ima si ripresentano, nel<br />
2008, con la medesima collocazione del 2007. Si tratta di territori dove l‟<strong>in</strong>cidenza dei migranti sul<br />
totale della popolazione è <strong>in</strong>feriore al 3% e <strong>in</strong> cui, rispetto all‟anno precedente, troviamo solo<br />
qualche cambiamento di posizione dovuto all‟<strong>in</strong>cremento registrato da Molise e Sicilia, che scalano<br />
qualche posizione ai danni della Campania.<br />
La graduatoria dei contesti prov<strong>in</strong>ciali mostra un cambio <strong>in</strong> testa, dove Brescia e Prato<br />
<strong>in</strong>vertono le rispettive posizioni. La prov<strong>in</strong>cia lombarda passa a condurre la serie con un‟<strong>in</strong>cidenza<br />
di stranieri del 12,2%. Ancora una volta le prov<strong>in</strong>ce collocate <strong>in</strong> fascia massima appartengono alle<br />
regioni centro-occidentali. Il territorio più meridionale di questa fascia è <strong>in</strong>fatti Perugia, che occupa<br />
la 12ª posizione.<br />
Il resto delle prov<strong>in</strong>ce centro-meridionali occupa la seconda metà della classifica, a partire dalla<br />
58ª posizione dell‟Aquila, seguita da Lat<strong>in</strong>a (65ª) che chiude la lista delle prov<strong>in</strong>ce <strong>in</strong> fascia media.<br />
Da segnalare come le due prov<strong>in</strong>ce <strong>in</strong> cui risiede il maggior numero di immigrati <strong>in</strong> assoluto,<br />
Milano e Roma, dal punto di vista dell‟<strong>in</strong>cidenza occup<strong>in</strong>o rispettivamente la 22ª e la 24ª posizione.<br />
Questa preferenza relativa degli stranieri per le realtà medio-piccole della prov<strong>in</strong>cia italiana<br />
testimonia la grande mobilità e diffusività degli immigrati all‟<strong>in</strong>terno del Paese, costituendo un<br />
segno dist<strong>in</strong>tivo dell‟immigrazione italiana rispetto agli altri grandi paesi europei, nelle cui capitali<br />
e aree metropolitane si concentrano <strong>in</strong>vece quote altissime di stranieri presenti a livello nazionale.<br />
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