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CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia

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INTRODUZIONE<br />

Cons. Giorgio Alessandr<strong>in</strong>i, Presidente Vicario ONC-<strong>CNEL</strong><br />

Le potenzialità di <strong>in</strong>tegrazione<br />

Questo VII <strong>Rapporto</strong> del <strong>CNEL</strong> sugli Indici di <strong>in</strong>tegrazione degli immigrati <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> fa<br />

riferimento ai dati statistici del 2008, gli ultimi compiutamente disponibili.<br />

Su di essi sono costruiti i tre <strong>in</strong>dici (ciascuno sulla base di c<strong>in</strong>que <strong>in</strong>dicatori): di attrattività<br />

territoriale (<strong>in</strong>cidenza sui residenti, densità per km quadrato, stabilità/nascite, ricettività/saldo<br />

anagrafico, ricongiungimenti familiari); di <strong>in</strong>serimento lavorativo (assorbimento del mercato del<br />

lavoro, reddito da lavoro dipendente, differenziale retributivo di genere, lavoro <strong>in</strong> proprio); di<br />

<strong>in</strong>serimento sociale (dispersione scolastica, accessibilità al mercato immobiliare, concessioni di<br />

cittad<strong>in</strong>anza, co<strong>in</strong>volgimento nella crim<strong>in</strong>alità, costitutività familiare).<br />

Con riguardo a quest‟ultimo <strong>in</strong>dice non risultano purtroppo, ancora una volta, disponibili i<br />

dati utili su accesso e fruizione dei servizi sanitari!<br />

Sulla base dei due <strong>in</strong>dici relativi all‟<strong>in</strong>serimento lavorativo e sociale sono costruiti l‟<strong>in</strong>dice<br />

f<strong>in</strong>ale assoluto (riferito ai soli immigrati) e l‟<strong>in</strong>dice f<strong>in</strong>ale relativo (comparativo tra immigrati e<br />

italiani) che fanno la graduatoria delle regioni e delle prov<strong>in</strong>ce rispettivamente con condizioni più o<br />

meno favorevoli ai processi di <strong>in</strong>tegrazione e con condizioni di <strong>in</strong>serimento socio occupazionale più<br />

o meno paritarie tra italiani ed immigrati.<br />

Le analisi riferite alle regioni e alle prov<strong>in</strong>ce <strong>in</strong>dicano ovviamente che le potenzialità di<br />

<strong>in</strong>tegrazione sono maggiori dove si coniugano le migliori condizioni di <strong>in</strong>serimento occupazionale e<br />

sociale; il rapporto, <strong>in</strong>oltre, conferma che i processi di <strong>in</strong>tegrazione sono favoriti nei contesti più<br />

piccoli, dalle famiglie, alle piccole imprese, alle città a dimensione più umana.<br />

L‟Emilia Romagna (con Parma e Reggio Emilia al primo e secondo posto della graduatoria<br />

delle prov<strong>in</strong>ce) si conferma al primo posto soprattutto perché risulta prima rispetto all‟<strong>in</strong>dice<br />

dell’<strong>in</strong>serimento sociale mentre è solo qu<strong>in</strong>ta rispetto a quello dell‟<strong>in</strong>serimento occupazionale, dopo<br />

Lombardia, Toscana, Lazio, Friuli Venezia Giulia. Lombardia e Lazio spaccano nella graduatoria la<br />

compattezza di testa delle regioni del Nord Est rispetto a Veneto e Trent<strong>in</strong>o, seguiti<br />

immediatamente dalla Toscana.<br />

La d<strong>in</strong>amicità delle regioni del Centro <strong>Italia</strong>, Lazio e Toscana, è una novità.<br />

Le regioni del Mezzogiorno si collocano tra l‟8° posto della Sicilia e l‟ultimo della Sardegna<br />

che ha “un potenziale di <strong>in</strong>tegrazione degli immigrati pari alla metà di quello dell‟Emilia<br />

Romagna”.<br />

Ma la Sicilia, particolarmente con Enna, Palermo, Catania e Siracusa offre “le condizioni di<br />

<strong>in</strong>serimento socio occupazionale più paritarie tra immigrati e italiani”. E‟ la prima nella graduatoria<br />

comparativa. E‟ seguita dal Piemonte, soprattutto con Biella, dal Molise e dalla Sardegna, che pur è<br />

ultima nella graduatoria assoluta. L‟Emilia Romagna è solo al 12° posto nella graduatoria<br />

comparativa!<br />

Una novità di questo <strong>Rapporto</strong>, rispetto all‟analisi territoriale di regioni e prov<strong>in</strong>ce, è<br />

l‟analisi rivolta alle maggiori collettività nazionali rispetto a <strong>in</strong>serimento occupazionale e<br />

crim<strong>in</strong>alità, “con risultati <strong>in</strong>novativi e lontani dai pregiudizi”.<br />

Le comunità più numerose di Romania, Albania, Marocco rispetto all‟<strong>in</strong>serimento<br />

occupazionale sono <strong>in</strong>tersecate nella graduatoria da quelle di India (2a dopo la rumena), Moldavia<br />

(3°) e Ucra<strong>in</strong>a (5° dopo l‟albanese), favorite rispetto ai valori assoluti delle prime (occupati, nuovi<br />

assunti, saldi occupazionali, titolari di impresa) dalle “variazioni annuali” rispetto a occupati, saldi<br />

occupazionali, tasso di conversione delle ore lavorate <strong>in</strong> posizioni a tempo pieno, retribuzioni.<br />

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