CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia

More documents

Recommendations

Info

Indicatore di devianza L‟indicatore è costruito sulla differenza tra la percentuale di incremento delle denunce presentate contro stranieri, tra il 2005 e il 2008, e la percentuale di incremento della popolazione straniera residente, nello stesso periodo. Tale differenza, espressa in punti percentuali, essendo negativa (preceduta dal segno -) in tutte le regioni italiane, mostra come, nel lasso di tempo considerato, il tasso di incremento delle denunce è stato generalmente più basso di quello delle presenze immigrate nel Paese (almeno rappresentate dai residenti). Così, quanto più elevata è tale differenza negativa, tanto più le denunce sono andate aumentando in maniera meno consistente rispetto agli immigrati, per cui l‟intensità di devianza “relativa”, qui misurata, è minima e il contesto territoriale che detiene tale dato si proietta nelle zone alte della graduatoria. Di contro, a differenza negativa minima, corrisponde devianza relativa d‟intensità massima. È, quest‟ultimo, il caso del Nord Italia, con la sola eccezione di Liguria, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, che si collocano nella fascia d‟intensità alta. Spetta al Piemonte (dove, nel 2008, le 29.025 denunce presentate contro stranieri sono state il 9,7% del totale nazionale) l‟ultimo posto della graduatoria con il peggiore risultato relativo (appena 4,8 punti percentuali di differenza tra incremento di denunce e di stranieri). Precedono il Piemonte, nella graduatoria dell‟indicatore, l‟Emilia Romagna (-8,8) e la Lombardia (-9,6): tre regioni, queste, che esemplificano quanto complesso sia il mosaico dei processi di inserimento e di coesione sociale. Infatti si tratta di territori in cui, negli anni, si sono approntati numerosi e significativi progetti di integrazione, ma dove al tempo stesso le tensioni fra nativi e migranti si sono spesso giocate sui temi dell‟insicurezza e della devianza. Non va però dimenticato come siano anche aree di continuo approdo, in cui non solo si irrobustiscono catene migratorie, ma si susseguono anche migrazioni nuove, frutto di progettazioni non sempre solide e ancorate alla presenza e alla solidarietà di parenti e connazionali. In questo scenario si colloca anche l‟esperienza di Veneto (-14,4), Umbria (-14,8), Abruzzo (-16,2) e Toscana (-17,4), dove questo indicatore di devianza relativa è pure di intensità massima. Fa parte dello stesso gruppo la Valle d‟Aosta che, con il dato di –13,1, è in sintonia con le altre regioni del Nord Ovest. Nella fascia intermedia si trovano 4 regioni eterogenee sia dal punto di vista dell‟immigrazione stabilizzata (in termini di caratteristiche delle presenze, inserimento occupazionale, servizi e progettualità esperite) sia da quello dell‟immigrazione di recente arrivo: Campania (con uno scarto tra aumento delle denunce e incremento dei nuovi ingressi stranieri pari a 44,0 punti percentuali a svantaggio del primo), Sardegna (-44,7), Puglia (-49,5) e Lazio (-56,8). Interessante è il caso del Lazio, regione che condivide con quelle del Nord Ovest il primato sia nella forte concentrazione della presenza straniera, sia nell‟investimento volto a favorire i processi di integrazione, ma che da queste si discosta tanto per le caratteristiche del tessuto economico-sociale di arrivo sia per la composizione etnica e per genere della popolazione straniera. Sicilia, Basilicata, Calabria e Molise mostrano minima intensità di devianza “relativa”, secondo l‟indicatore adottato. Il primo posto, fra le quattro, spetta al Molise, con un tasso d‟aumento delle denunce contro stranieri di 97,7 punti inferiore a quello d‟incremento degli stranieri residenti. Anche la Calabria si colloca in fascia minima, con -83,1 e Crotone al primo posto della corrispondente graduatoria delle province. Si badi che la differente propensione nello sporgere denunce rilevabile nei diversi territori (connessa al senso della legalità più o meno diffuso e all‟assuefazione a livelli diffusi di criminalità) condiziona irrimediabilmente, sotto un profilo squisitamente analitico, il dato su queste ultime, incidendo sui risultati territoriali dell‟indicatore. La graduatoria per province rispecchia quella delle regioni, con cinque capoluoghi (Torino, Milano, Firenze, l‟Aquila, Aosta) collocati in zona bassa, nella fascia d‟intensità massima, a cui appartengono anche altre 34 province. Se ne contano poi 28, da Nord a Sud, nella fascia d‟intensità alta. Vi rientrano quattro capoluoghi regionali: Napoli, Genova, Trento e Venezia, che oscillano fra -41,7 di Napoli e–23,6 di Genova. Nella fascia intermedia, oltre a Roma (-55,4), vi sono Cagliari, Palermo e Bari, congiuntamente con altre 11 realtà provinciali. Infine, Reggio Calabria e Potenza si qualificano come i capoluoghi di regione più virtuosi. 63
ITALIA. Indicatore di devianza: graduatoria delle regioni (2005-2008) assoluto* Regione Dato Valore trasformato Fascia d'intensità 1 Molise -97,7 100,0 Minima 2 Calabria -83,1 84,4 Minima 3 Basilicata -75,6 76,4 Bassa 4 Sicilia -63,3 63,3 Bassa 5 Lazio -56,8 56,4 Media 6 Puglia -49,5 48,6 Media 7 Sardegna -44,7 43,5 Media 8 Campania -44,0 42,8 Media 9 Friuli-Venezia Giulia -34,7 32,8 Alta 10 Marche -31,6 29,5 Alta 11 Liguria -25,3 22,9 Alta 12 Trentino-Alto Adige -24,1 21,5 Alta 13 Toscana -17,4 14,4 Massima 14 Abruzzo -16,2 13,1 Massima 15 Umbria -14,8 11,7 Massima 16 Veneto -14,4 11,2 Massima 17 Valle d'Aosta -13,1 9,8 Massima 18 Lombardia -9,6 6,1 Massima 19 Emilia-Romagna -8,8 5,2 Massima 20 Piemonte -4,8 1,0 Massima ITALIA -25,8 FONTE: CNEL - Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes. Elaborazione su dati Istat e Ministero dell’Interno – Dipartimento Pubblica Sicurezza ITALIA. Indicatore di devianza: graduatoria delle aree (2005-2008) assoluto* Area Dato Valore trasformato Fascia d'intensità 1 ISOLE -59,8 100,0 Minima 2 SUD -51,7 84,0 Minima 3 CENTRO -37,0 54,6 Media 4 NORD EST -14,8 10,4 Massima 5 NORD OVEST -10,0 1,0 Massima ITALIA -25,8 * In questo caso l‟impossibilità di elaborare l‟indicatore differenziale, basato sullo scarto medio tra la situazione degli immigrati e quella degli italiani negli stessi territori, è dovuta al fatto che il Dipartimento Pubblica Sicurezza del Ministero dell‟Interno non ha reso disponibili, in una data utile per la redazione del presente Rapporto, i dati sui denunciati italiani disaggregati a livello territoriale. FONTE: CNEL - Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes. Elaborazione su dati Istat e Ministero dell’Interno – Dipartimento Pubblica Sicurezza 64
Page 1 and 2:
Consiglio Nazionale dell’Economia
Page 3 and 4:
INDICE Introduzione 4 Struttura e m
Page 5 and 6:
INTRODUZIONE Cons. Giorgio Alessand
Page 7 and 8:
I problemi della sicurezza ci sono,
Page 9 and 10:
Le misure individuate, come richies
Page 11 and 12:
L‟indice di attrattività territo
Page 13 and 14: Indice di inserimento sociale - Ind
Page 15 and 16: grado di offrire), il che segnala l
Page 17 and 18: Infatti è proprio ai suddetti valo
Page 19 and 20: di quello della regione B e la diff
Page 21 and 22: CONSIDERAZIONI PRELIMINARI E RISULT
Page 23 and 24: In questo senso, misurare - come fa
Page 25 and 26: Accessibilità al mercato immobilia
Page 27 and 28: unipersonali, sebbene la percentual
Page 29 and 30: Questa crescita della disoccupazion
Page 31 and 32: osservare che 39 Province su 103 e
Page 33 and 34: Il potenziale di integrazione dei t
Page 35 and 36: D‟altra parte, rispetto al resto
Page 37 and 38: Meno soddisfacente è invece il tas
Page 39 and 40: Di converso, nelle ultime 13 posizi
Page 41 and 42: ITALIA. Graduatoria delle province
Page 43 and 44: assoluto differenziale Provincia Va
Page 45 and 46: I valori sintetici dell‟indice ri
Page 47 and 48: Indicatore di incidenza Al 31 dicem
Page 49 and 50: Indicatore di densità Come si sa,
Page 51 and 52: Indicatore di stabilità Uno degli
Page 53 and 54: Indicatore di ricettività migrator
Page 55 and 56: Indicatore di appartenenza familiar
Page 57 and 58: INDICE DI INSERIMENTO SOCIALE 8 L
Page 59 and 60: ITALIA. Indice di inserimento socia
Page 61 and 62: ITALIA. Indicatore di accessibilit
Page 63: ITALIA. Indicatore di dispersione s
Page 67 and 68: ITALIA. Indicatore di naturalizzazi
Page 69 and 70: ITALIA. Indicatore di costitutivit
Page 71 and 72: ITALIA. Indice di inserimento occup
Page 73 and 74: ITALIA. Indicatore di impiego della
Page 75 and 76: ITALIA. Indicatore della capacità
Page 77 and 78: ITALIA. Indicatore di reddito da la
Page 79 and 80: ITALIA. Indicatore del differenzial
Page 81 and 82: ITALIA. Indicatore di lavoro in pro
Page 83 and 84: Graduatorie per province degli indi
Page 85 and 86: 2008 2007 Provincia Valore dell’i
Page 87 and 88: ITALIA. Indice di inserimento socia
Page 89 and 90: assoluto differenziale* Provincia V
Page 91 and 92: assoluto differenziale* Provincia V
Page 93 and 94: ITALIA. Indicatore di incidenza: gr
Page 95 and 96: 2008 2007 Provincia Dato Valore tra
Page 99 and 100: ITALIA. Indicatore di ricettività
Page 105 and 106: ITALIA. Indicatore di appartenenza
Page 109 and 110: assoluto differenziale* Provincia D
Page 111 and 112: ITALIA. Indicatore di dispersione s
Page 113 and 114: assoluto differenziale* Provincia D
Page 115 and 116:
assoluto* Provincia Dato Valore del
Page 117 and 118:
ITALIA. Indicatore di naturalizzazi
Page 119 and 120:
assoluto Provincia Dato Valore dell
Page 121 and 122:
assoluto Provincia Dato Valore dell
Page 123 and 124:
ITALIA. Indicatore di impiego della
Page 125 and 126:
assoluto* Provincia Dato Valore tra
Page 127 and 128:
assoluto differenziale* Provincia D
Page 129 and 130:
ITALIA. Indicatore di reddito da la
Page 131 and 132:
Page 133 and 134:
Page 135 and 136:
ITALIA. Indicatore di lavoro in pro
Page 137 and 138:
Page 139 and 140:
Annotazioni preliminari Prima di ri
Page 141 and 142:
totali nazionali di questi dati, fo
Page 143 and 144:
Aree territoriali Estensione in kmq
Page 145 and 146:
Aree territoriali Estensione in kmq
Page 147 and 148:
ITALIA. Dati di base per gli indica
Page 149 and 150:
Aree territoriali Estensione Popola
Page 151 and 152:
Aree territoriali Estensione Popola
Page 153 and 154:
Affitto medio annuo casa 50mq perif
Page 155 and 156:
Affitto medio annuo casa 50mq perif
Page 157 and 158:
ITALIA. Dati di base per gli indica
Page 159 and 160:
Aree territoriali Lavoratori occupa
Page 161 and 162:
Aree territoriali Lavoratori occupa
Page 163 and 164:
conoscitivo, non privo di sorprese,
Page 165 and 166:
insediamento italiano, tuttora atte
Page 167 and 168:
ITALIA. Prime 20 collettività di i
Page 169 and 170:
Il secondo indicatore è basato sul
Page 171 and 172:
Indice sintetico di inserimento occ
Page 173 and 174:
Tabelle statistiche Primo indice IT
Page 175 and 176:
Secondo indice ITALIA. Lavoratori n
Page 177 and 178:
IMMIGRATI E CRIMINALITÀ: UN CONFRO
Page 179 and 180:
È scontata, per gli studiosi, l‟
Page 181 and 182:
La ricerca del Dossier Caritas/Migr
Page 183 and 184:
è statisticamente fondata l‟equi
Page 185 and 186:
I dati riportati evidenziano un and
Page 187 and 188:
conclusioni pregiudiziali, tenendo
Page 189 and 190:
Anche a non voler tenere conto che
Page 191 and 192:
I romeni della porta accanto, bravi
Page 193 and 194:
Caritas-Camera di Commercio e Provi
show all

CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?