13.06.2013 Views

CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia

CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia

CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Indicatore di impiego della manodopera immigrata<br />

L‟<strong>in</strong>dicatore <strong>in</strong> discorso pone <strong>in</strong> luce il peso percentuale degli occupati nati all‟estero sul<br />

totale degli occupati registrati <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>. In term<strong>in</strong>i assoluti, nel 2008 si è trattato di 2.998.462 unità<br />

su un totale di 19.309.254 occupati, secondo le fonti Inail. A questo proposito, va precisato che gli<br />

archivi di tale Istituto consentono di <strong>in</strong>dividuare solo i Paesi stranieri di nascita degli occupati, non<br />

essendo <strong>in</strong> grado di <strong>in</strong>dicare se gli stessi siano o meno <strong>in</strong> possesso della cittad<strong>in</strong>anza straniera.<br />

Questo significa che un certo numero di occupati nati all‟estero potrebbe essere formato da figli di<br />

emigrati italiani trasferitisi nel Paese dei propri genitori, a seguito del loro ritorno <strong>in</strong> patria. Un<br />

fenomeno che, pur se contenuto rispetto all‟ammontare degli occupati nati all‟estero, appare del<br />

tutto ragionevole, considerando l‟importanza dei flussi migratori verso l‟estero nella storia italiana<br />

anche recente.<br />

Ciononostante, tale “fattore di distorsione” non sottrae significatività statistica all‟<strong>in</strong>dicatore<br />

di impiego della manodopera immigrata, proprio perché, com‟è stato giustamente rilevato nel<br />

precedente <strong>Rapporto</strong> Cnel, «questa commistione, tra cittad<strong>in</strong>i e non, riguarda il complesso delle<br />

regioni italiane, che nel passato sono state tutte co<strong>in</strong>volte nell‟esodo verso l‟estero [divenendo <strong>in</strong> tal<br />

modo] possibile misurare la diversa consistenza della componente estera sull‟attuale occupazione <strong>in</strong><br />

<strong>Italia</strong>».<br />

Nel 2008, l‟<strong>in</strong>cidenza media nazionale della componente estera sul totale degli occupati è<br />

del 15,5% ed è di quasi 9 punti percentuali <strong>in</strong> più nel Trent<strong>in</strong>o-Alto Adige (l‟unica regione <strong>in</strong> fascia<br />

massima, con il 24%), mentre si riduce ad appena un terzo (5,3%) <strong>in</strong> Sardegna, la quale si posiziona<br />

<strong>in</strong> fascia m<strong>in</strong>ima: queste due regioni occupano rispettivamente il vertice e la base della graduatoria,<br />

con i relativi punteggi di 100 e di 1. A collocarsi per prime nella classifica sono le regioni del Nord<br />

e del Centro, dove le opportunità di <strong>in</strong>serimento lavorativo sono evidentemente più estese. A livello<br />

più basso, <strong>in</strong>vece, si posizionano le regioni del Sud Itala. Vi è da segnalare, peraltro, l‟eccezione<br />

dell‟Abruzzo, che col 16% di <strong>in</strong>cidenza (e un valore dell‟<strong>in</strong>dicatore del 57,8), si colloca <strong>in</strong> fascia<br />

media, precedendo una regione a forte pressione migratoria come la Lombardia.<br />

In Trent<strong>in</strong>o-Alto Adige e <strong>in</strong> Friuli Venezia Giulia, regioni al vertice della graduatoria,<br />

<strong>in</strong>sistono sulla forte <strong>in</strong>cidenza della componente lavorativa estera anche ragioni legate alla peculiare<br />

collocazione geografica frontaliera di questi due territori, <strong>in</strong> particolare nelle prov<strong>in</strong>ce di Bolzano e<br />

di Gorizia.<br />

Più <strong>in</strong> generale, i dati confermano come <strong>in</strong> quei contesti <strong>in</strong> cui è piuttosto <strong>in</strong>tensa e radicata<br />

la presenza straniera si registrano i dati più significativi riguardo all‟<strong>in</strong>serimento della manodopera<br />

estera. Pertanto, al vertice della graduatoria si colloca il Nord Est, seguito dalle regioni dell‟<strong>Italia</strong><br />

centrale (tranne il Lazio), con l‟Umbria e le Marche che si posizionano <strong>in</strong> fascia alta. A queste<br />

regioni, nella fascia di <strong>in</strong>tensità media, segue il Nord Ovest, fatta eccezione per l‟Abruzzo (l‟unica<br />

del Sud, come si è già rilevato, <strong>in</strong> fascia media) e il Lazio. In fondo alla graduatoria, <strong>in</strong>vece, si<br />

collocano le restanti regioni del Sud e le Isole, <strong>in</strong> particolare Molise e Calabria (<strong>in</strong> fascia bassa) e le<br />

restanti (<strong>in</strong> fascia m<strong>in</strong>ima).<br />

Disaggregando ulteriormente i dati su base prov<strong>in</strong>ciale, lo scenario non riserva sorprese. Di<br />

fatti, le prime tre prov<strong>in</strong>ce con l‟<strong>in</strong>cidenza più elevata della componente lavorativa straniera sul<br />

totale della manodopera sono situate nel Nord Est. Si tratta, <strong>in</strong> particolare, di Bolzano (con<br />

un‟<strong>in</strong>cidenza della componente estera di ben un quarto), Trento (22,9%), Pordenone (21,9%) e<br />

Gorizia (21%). Le prime due prov<strong>in</strong>ce non settentrionali, con un‟<strong>in</strong>cidenza <strong>in</strong> ogni caso superiore<br />

alla media nazionale, sono Teramo e Macerata, rispettivamente col 19,4% e il 18,8%. Nelle ultime<br />

due posizioni della classifica si collocano due prov<strong>in</strong>ce sarde: Oristano e Cagliari, con valori<br />

rispettivamente del 4,5% e del 3,9%. Non a caso, proprio la Sardegna, riguardo all‟<strong>in</strong>dicatore di<br />

impiego della manodopera immigrata si posiziona nella fascia d‟<strong>in</strong>tensità m<strong>in</strong>ima, a dimostrazione<br />

del fatto che nell‟Isola l‟apporto della componente straniera al mercato del lavoro è ancora piuttosto<br />

contenuto.<br />

71

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!