CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia
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Senegal (dal 18° al 13° posto), mentre tra i casi caratterizzati al contrario si può citare la Macedonia<br />
(dall‟11° al 17° posto).<br />
La dimensione quantitativa espressa dal numero dei residenti non co<strong>in</strong>cide, qu<strong>in</strong>di,<br />
pienamente con quella relativa al numero degli occupati e vi sono collettività che, rispetto ad altre,<br />
presentano un maggior tasso di attività (persone disponibili a <strong>in</strong>serirsi nel mercato del lavoro) e<br />
anche di persone effettivamente occupate.<br />
Queste differenze dipendono dal tasso di occupazione, che ciascuna collettività può avere<br />
più elevato o più basso rispetto alla media della popolazione immigrata. Significativo è il caso della<br />
Moldavia i cui componenti, per lo più donne, si trovano <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> senza la famiglia e trovano<br />
facilmente uno sbocco lavorativo nell‟assistenza domestica.<br />
Tuttavia, tenuto conto che la dimensione familiare è <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca all‟<strong>in</strong>sediamento migratorio e<br />
andrà caratterizzandolo sempre più, bisogna astenersi dal giudicare come “immigrazione buona”<br />
quella costituita da donne e uom<strong>in</strong>i soli (con evidente maggiore impatto sul tasso di attività e di<br />
occupazione), perché se l‟immigrazione dovesse così caratterizzarsi ne conseguirebbe un impatto<br />
negativo a livello demografico e di convivenza sociale, già emerso nei modelli sperimentati nel<br />
passato <strong>in</strong> altri Paesi con politiche migratorie impostate sulla rotazione.<br />
ITALIA. Prime 20 collettività di immigrati <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>: graduatorie per numero di residenti e di lavoratori occupati<br />
(2008)<br />
Prime 20 collettività straniere per numero di residenti<br />
1. Romania 6. Filipp<strong>in</strong>e 11. Macedonia 16. Senegal<br />
2. Albania 7. Tunisia 12. Ecuador 17. Banglòadesh<br />
3. Marocco 8. Polonia 13. Perù 18. Serbia<br />
4. C<strong>in</strong>a 9. India 14. Egitto 19. Pakistan<br />
5. Ucra<strong>in</strong>a 10. Moldavia 15. Sri Lanka 20. Nigeria<br />
Prime 20 collettività straniere per numero di occupati<br />
1. Romania 6. Moldavia 11. Perù 16. Bangladesh<br />
2. Albania 7. Filipp<strong>in</strong>e 12. Ecuador 17. Macedonia<br />
3. Marocco 8. Serbia 13. Senegal 18. Pakistan<br />
4. Ucra<strong>in</strong>a 9. Tunisia 14. Egitto 19. Ghana<br />
5. C<strong>in</strong>a 10. India 15. Sri Lanka 20. Nigeria<br />
FONTE: <strong>CNEL</strong> – Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes<br />
Va rilevato, dal punto di vista metodologico, che la graduatoria delle collettività dei residenti<br />
è basata sulle registrazioni effettuate dalle anagrafi comunali con il criterio della cittad<strong>in</strong>anza estera<br />
(archivio Istat), mentre il numero degli occupati è basato sulla nascita all‟estero (archivio Inail), e<br />
perciò tra quelli che per comodità vengono def<strong>in</strong>itivi lavoratori “stranieri” vi è un certo numero di<br />
cittad<strong>in</strong>i italiani nati all‟estero.<br />
Anche per questa ragione, e non solo perché le persone occupate possono <strong>in</strong>cidere <strong>in</strong><br />
maniera percentualmente diversa sui residenti delle rispettive collettività, la graduatoria dei<br />
residenti non è del tutto identica a quella dei lavoratori. Ad ogni modo nei primi 20 Paesi sono<br />
molto contenuti i casi di connazionali nati sul posto e poi rimpatriati, a differenza di quanto può<br />
avvenire per altri Paesi, che <strong>in</strong> passato hanno accolto gli emigrati italiani e che ancora oggi ospitano<br />
consistenti collettività di cittad<strong>in</strong>i dello stivale.<br />
La Germania, la Svizzera e l‟Argent<strong>in</strong>a sono Paesi dove sono <strong>in</strong>sediati mezzo milione di<br />
italiani, su un totale di 4 milioni all‟estero e, se si dovesse tenere conto anche delle presenze degli<br />
oriundi italiani (figli, nipoti e pronipoti che non hanno più la cittad<strong>in</strong>anza italiana),<br />
complessivamente si tratta di 60-70 milioni di persone, secondo le stime correnti (cfr. Fondazione<br />
Migrantes, <strong>Rapporto</strong> <strong>Italia</strong>ni nel Mondo 2009, Edizioni Idos, Roma 2009).<br />
Anche alcuni dei 20 Paesi presi <strong>in</strong> considerazione sono stati nel passato un‟area di sbocco<br />
per gli immigrati italiani. Ad esempio, la Romania, ora il primo Paese per numero di immigrati <strong>in</strong><br />
<strong>Italia</strong>, dalla f<strong>in</strong>e dell‟800 f<strong>in</strong>o alla Seconda Guerra Mondiale ha conosciuto un consistente<br />
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