13.06.2013 Views

CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia

CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia

CNEL - Rapporto Integrazione Immigrati in Italia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Meno soddisfacente è <strong>in</strong>vece il tasso di imprenditorialità straniero, visto che l‟<strong>in</strong>cidenza dei<br />

lavoratori <strong>in</strong> proprio sul totale degli occupati è, tra i soli stranieri, di ben 24,2 punti percentuali<br />

<strong>in</strong>feriore a quella dei lavoratori complessivi dell‟isola (valore dell‟<strong>in</strong>dicatore: -0,63; 15° posto tra<br />

tutte le regioni).<br />

Nell‟<strong>in</strong>dice differenziale di <strong>in</strong>serimento sociale, <strong>in</strong>vece, la Sicilia, pur occupando sempre il<br />

5° posto, detiene un valore negativo di -0,20, quale media dell‟<strong>in</strong>dicatore di dispersione scolastica<br />

(-0,11 e 6° posto), <strong>in</strong> cui il tasso di non ammissione all‟esame f<strong>in</strong>ale di III media risulta, per gli<br />

scrut<strong>in</strong>ati stranieri nelle scuole siciliane, superiore di 4,7 punti superiore a quello dei loro compagni<br />

italiani; e dell‟<strong>in</strong>dicatore di accessibilità al mercato immobiliare (-0,29 e 7° posto), <strong>in</strong> cui<br />

l‟<strong>in</strong>cidenza che l‟affitto medio di una casa di periferia detiene sulla retribuzione media di un<br />

lavoratore dipendente risulta, per gli stranieri, di ben 14,1 punti percentuali superiore alla media<br />

complessiva.<br />

Dopo la Sicilia, le regioni con il m<strong>in</strong>imo differenziale tra immigrati e italiani sono,<br />

nell‟ord<strong>in</strong>e, il Piemonte (-0,13), dove è <strong>in</strong> particolare la prov<strong>in</strong>cia di Biella (2 a <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>) a segnalarsi<br />

per maggiori condizioni paritarie di <strong>in</strong>serimento (valore 0,00, cioè assoluta equivalenza tra le due<br />

popolazioni); il Molise (-0,14); la Sardegna (-0,15), con Nuoro e Cagliari <strong>in</strong> maggiore evidenza<br />

(3° e 7° posto tra tutte le prov<strong>in</strong>ce italiane); il Trent<strong>in</strong>o Alto Adige; qu<strong>in</strong>di un gruppo di tre regioni<br />

(Campania, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta) che condividono lo stesso valore dell‟<strong>in</strong>dice (-<br />

0,17) e che precedono Lazio (-0,18) e Veneto (-0,20) che completano il gruppo delle regioni con<br />

valori di medio livello.<br />

L‟Emilia Romagna, che pure guida la graduatoria assoluta con il potenziale di <strong>in</strong>tegrazione<br />

più elevato tra le regioni italiane, <strong>in</strong> questo contesto è solo al 12° posto, con un valore differenziale<br />

(-0,27) che rivela ancora, al suo <strong>in</strong>terno, una certa disparità nelle condizioni generali di<br />

<strong>in</strong>serimento socio-occupazionale tra immigrati e italiani.<br />

Come è stato precedentemente sottol<strong>in</strong>eato, nelle graduatorie costruite <strong>in</strong> base al metodo<br />

differenziale (ovvero prendendo <strong>in</strong> considerazione lo scarto che, <strong>in</strong> ogni territorio, separa la<br />

situazione degli immigrati da quella degli italiani o della popolazione complessiva), accade non di<br />

rado che alcuni contesti territoriali vengano a trovarsi <strong>in</strong> una posizione pressoché <strong>in</strong>versa a quella<br />

che occupano nelle graduatorie assolute degli stessi <strong>in</strong>dicatori e <strong>in</strong>dici, cosicché spesso il punto di<br />

vista differenziale fotografa una “geografia rovesciata” rispetto a quello assoluto.<br />

È quanto si osserva, molto significativamente, anche <strong>in</strong> questo <strong>in</strong>dice f<strong>in</strong>ale sul potenziale di<br />

<strong>in</strong>tegrazione, dove il caso più sensazionale, tra le regioni, è quello della Sardegna: ultima nella<br />

graduatoria assoluta, essa scala ben 16 posizioni e si colloca al 4° posto della graduatoria<br />

differenziale, con un valore che <strong>in</strong>dica come, pur con un potenziale di <strong>in</strong>tegrazione che risulta il più<br />

basso tra tutte le regioni italiane, le condizioni generali di <strong>in</strong>serimento sociale e occupazionale degli<br />

immigrati, al suo <strong>in</strong>terno, non differiscono <strong>in</strong> misura rilevante da quelle degli italiani. Ciò vuol dire<br />

che la debole capacità di <strong>in</strong>serimento socio-lavorativo che è stata rilevata nel contesto sardo, quando<br />

se ne è misurato il potenziale di <strong>in</strong>tegrazione, è di natura essenzialmente strutturale.<br />

La stessa cosa si può affermare riguardo a diverse altre regioni che presentano analoghi<br />

“salti” di posizione, sia pure meno sensazionali, dalla parte medio-bassa della graduatoria assoluta a<br />

quella medio-alta di quella differenziale.<br />

Si tratta, <strong>in</strong> particolare, di Molise e Piemonte, rispettivamente al 10° e 11° posto nella<br />

graduatoria assoluta (con un potenziale di <strong>in</strong>tegrazione degli immigrati <strong>in</strong>termedio tra quelli delle<br />

regioni di testa e di coda), che tuttavia risultano nell‟ord<strong>in</strong>e al 3° e al 2° posto nella graduatoria<br />

differenziale, a significare che, nel complesso, la loro capacità di <strong>in</strong>serimento socio-occupazionale<br />

degli immigrati è sostanzialmente <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con quanto il territorio è strutturalmente <strong>in</strong> grado di<br />

offrire loro, senza eccessivi gap rispetto alla situazione media degli italiani.<br />

Ma la circostanza riguarda anche la Valle d’Aosta (17° posto nella graduatoria assoluta e 8°<br />

nella differenziale), la Campania (13 a nel primo caso, 6 a nel secondo) e, sebbene con un “salto”<br />

meno consistente, la Basilicata (16° posto assoluto e 11° differenziale, con un <strong>in</strong>dice, -0,22, che<br />

<strong>in</strong>augura la fascia dei valori bassi della graduatoria, quelli che vanno da -0,21 a -0,60).<br />

36

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!