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Febbraio 2013 - Accademia Italiana della Cucina

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CULTURA & RICERCA<br />

Un’Accademica a tutto tondo<br />

DI NAZZARENO ACQUISTUCCI<br />

Delegato di Treviso Alta Marca<br />

Anna Bellemo è stata<br />

una gastronoma competente<br />

e appassionata perché la sua<br />

vasta cultura la portava<br />

a riscoprire e a rilanciare<br />

una cucina sempre attenta<br />

all’equilibrio nei piatti<br />

e al loro radicamento<br />

nel territorio.<br />

Presso la Biblioteca Comunale di<br />

Montebelluna (Treviso), si è tenuto<br />

un convegno su Anna<br />

Bellemo, scrittrice, giornalista e Accademica,<br />

sul tema “I molti volti di<br />

una giornalista del Novecento”. È<br />

stata un’iniziativa dell’Amministrazione<br />

comunale per rendere omaggio<br />

ad una sua concittadina di adozione<br />

che ha voluto lasciare alla Biblioteca<br />

tutto il suo archivio privato fatto di<br />

lettere, articoli, ricerche di enogastronomia<br />

e storiche e una ricca<br />

collezione di libri.<br />

Anna Maria Parinti Bellemo nasce<br />

a Venezia nel 1914, città alla quale<br />

resterà sempre fortemente legata. Gli<br />

studi la portano a Milano per frequentare<br />

l’Università Cattolica. Si trasferisce<br />

poi nel 1939, dopo il matrimonio,<br />

a Montebelluna dove rimarrà<br />

fino alla sua morte avvenuta nel<br />

1995.<br />

Dalla sua Montebelluna spaziava<br />

nel mondo <strong>della</strong> gastronomia veneta<br />

che la attirava da sempre, cercando<br />

di risalire alla storia, agli usi e alla<br />

vita delle popolazioni venete, che, in<br />

rapporto alle produzioni agricole locali,<br />

regolavano la loro alimentazione<br />

secondo le stagioni. Anna lo sapeva<br />

bene e cercava di scoprire i segreti<br />

del popolo veneto, così mite,<br />

attaccato alla famiglia, regolare e misurato<br />

nei suoi comportamenti.<br />

La sua attività di scrittrice si riversa,<br />

inizialmente, su Montebelluna<br />

con due libri. Il primo, “Montebelluna,<br />

le sue ville e il Montello” è una<br />

piccola storia <strong>della</strong> città ad uso scolastico,<br />

il secondo è “Storia delle Ducali<br />

e del Mercato Vecchio di Montebelluna”.<br />

Un altro libro, il cui titolo è “Motta<br />

di Livenza in epoca veneziana”, percorre<br />

la storia dalle origini al 1797 e<br />

cioè fino alla caduta <strong>della</strong> Repubblica<br />

Serenissima. L’ultima sua fatica<br />

letteraria è stata “La piacevole storia<br />

del vino attraverso i secoli”, ricca di<br />

riferimenti storici e letterari grazie alla<br />

sua frequentazione dell’Archivio<br />

di Stato e <strong>della</strong> Biblioteca Marciana<br />

di Venezia.<br />

La selezione di materiali più vari<br />

che ci ha lasciato - menu, veline di<br />

bozza, fotografie, opuscoli, pubblicazioni<br />

- ci consente oggi di rivivere<br />

l’atmosfera e il fermento degli<br />

anni in cui la giornalista si muoveva<br />

tra accademie, confraternite, club e<br />

atenei, come quello veneto di<br />

Scienze ed Arti, per condurre le sue<br />

ricerche sulle tematiche del cibo e<br />

del gusto.<br />

Aveva moltissimi interessi e desiderava<br />

essere definita una storica<br />

appassionata nella ricerca degli<br />

eventi anche minori, ma la sua passione<br />

vera è stata la gastronomia. Ed<br />

CIVILTÀ DELLA TAVOLA <strong>2013</strong> • N. 246 • PAGINA 10<br />

è stata per molti anni, in tempi in<br />

cui le donne costituivano eccezioni<br />

nel sodalizio fondato da Orio Vergani,<br />

una vera e appassionata Accademica<br />

nella Delegazione di Treviso.<br />

La sua competenza non si poteva<br />

discutere perché aveva il supporto<br />

di un’infinità di riferimenti storici acquisiti<br />

attraverso una vita passata a<br />

studiare la storia <strong>della</strong> civiltà <strong>della</strong> tavola<br />

e la si ascoltava sempre attentamente<br />

su tutti gli argomenti di cultura<br />

enogastronomica. Annoverava<br />

anche una stretta collaborazione con<br />

Giuseppe Maffioli per la stesura dei<br />

libri sulla cucina scritti da lui, che<br />

rappresentano tuttora un sicuro riferimento<br />

per tutti gli appassionati <strong>della</strong><br />

cucina veneta.<br />

Si può dire che la Bellemo ha contribuito<br />

a segnare, con il suo impegno<br />

culturale, la seconda metà del<br />

secolo scorso in un Veneto che, sulle<br />

indicazioni di Giuseppe Maffioli, stava<br />

riscoprendo i valori <strong>della</strong> propria<br />

identità storica, culturale ed enogastronomica.<br />

Anna Bellemo è stata una gastronoma<br />

competente e appassionata<br />

perché la sua vasta cultura la portava<br />

a riscoprire e a rilanciare una cucina<br />

sempre attenta al “bon ton”,<br />

all’equilibrio nei piatti e al loro radicamento<br />

nel territorio.<br />

I consigli che dava ai ristoratori<br />

erano frutto <strong>della</strong> sua saggezza e del<br />

suo desiderio di aiutare a migliorare,<br />

perché ci teneva tanto al successo<br />

<strong>della</strong> cucina trevigiana. Rimarrà, tra<br />

le personalità più significative del<br />

Novecento trevigiano, un esempio<br />

attualissimo anche in questo nuovo<br />

secolo per chi desidera offrire con<br />

generosa gratuità i propri saperi e il<br />

proprio impegno allo sviluppo culturale<br />

<strong>della</strong> Marca Trevigiana.<br />

See International Summary page 70

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