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Febbraio 2013 - Accademia Italiana della Cucina

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envenuto, il menu comprendeva<br />

una sfogliatina di cipolla<br />

caramellata con fonduta di Raschera;<br />

risotto cremoso al parmigiano<br />

reggiano; guancialino<br />

di maiale cotto a bassa temperatura<br />

su crema morbida di<br />

patate; bavarese di panettone.<br />

Il tutto accompagnato dai vini<br />

<strong>della</strong> cantina Casali di Scandiano.<br />

Nel corso <strong>della</strong> serata agli<br />

Accademici e agli ospiti è stato<br />

distribuito il volume degli Atti<br />

del convegno del Cinquantenario<br />

<strong>della</strong> Delegazione “Tradizione,<br />

innovazione, sperimentazione<br />

in cucina”; alle signore<br />

è stata donata una borsa<br />

di tela con il logo dell’<strong>Accademia</strong><br />

e il nome <strong>della</strong> Delegazione.<br />

(Cesare Corradini)<br />

TOSCANA<br />

PISA<br />

LA CUCINA<br />

DA FEDERICO II A OGGI<br />

In occasione dell’invito, rivolto<br />

al Presidente Ballarini, a tenere<br />

una conferenza presso il<br />

“Rotary Club Pisa Pacinotti”, è<br />

stato deciso con Savino Gerardo<br />

Sar<strong>della</strong>, Presidente del<br />

Club e Consultore <strong>della</strong> Delegazione<br />

di Pisa, di effettuare<br />

una riunione conviviale che<br />

ha visto riuniti Rotariani e Accademici.<br />

L’evento si è svolto<br />

presso il ristorante dello NH<br />

Hotel Cavalieri con un’ampia<br />

adesione di Soci delle due istituzioni.<br />

Da segnalare la partecipazione<br />

di Franco Cocco,<br />

Coordinatore Territoriale Toscana<br />

Ovest, dei Delegati di<br />

Garfagnana - Val di Serchio,<br />

Pisa Valdera e Versilia Storica,<br />

di Accademici di Lucca e Viareggio<br />

Versilia e di alcune Autorità<br />

cittadine. A un piacevole<br />

aperitivo ha fatto seguito la<br />

cena accuratamente predisposta<br />

e realizzata, servita con attenzione<br />

e celerità.<br />

Sar<strong>della</strong> ha introdotto il suo<br />

intervento dal titolo “La fine<br />

<strong>della</strong> cucina borghese”; il Pre-<br />

DALLE DELEGAZIONI<br />

sidente Ballarini ha effettuato<br />

un ampio excursus sulla cucina<br />

dal XIII secolo ai tempi<br />

nostri. Dai ricettari di Federico<br />

II e dal modello alimentare<br />

dell’epoca, passando attraverso<br />

il paradigma <strong>della</strong> cucina<br />

ostensiva rinascimentale e alla<br />

sua scomparsa con la rivoluzione<br />

francese, si arriva alla<br />

cucina borghese europea e a<br />

quella italiana. Con la seconda<br />

metà dell’Ottocento si forma<br />

una cucina borghese italiana<br />

unitaria, specchio <strong>della</strong><br />

società politica, sintesi delle<br />

diversità culinarie degli innumerevoli<br />

comuni. Caposaldo<br />

<strong>della</strong> cucina italiana sarà poi<br />

l’opera di Pellegrino Artusi.<br />

Nel XX secolo si diffonde la<br />

cucina borghese che, però,<br />

dalla seconda metà del Novecento,<br />

inizia il suo declino<br />

con l’affermarsi di una cucina<br />

tecnico-scientifica, di una cucina<br />

industriale e di una cucina<br />

spettacolare. Il Presidente<br />

ha concluso il suo intervento<br />

esaminando il “paradigma alimentare<br />

di una società italiana<br />

postmoderna e postoccidentale”,<br />

che dovrà, attraverso la<br />

cucina e le sue tradizioni, valorizzare<br />

le diversità territoriali<br />

e anche interfacciarsi con le<br />

nuove realtà <strong>della</strong> globalizzazione.<br />

(Franco Milli)<br />

VOLTERRA<br />

LA GINESTRATA<br />

La Delegazione ha celebrato il<br />

Natale con una riunione conviviale<br />

presso il ristorante “Il<br />

Mocajo”, a Guardistallo (Pisa).<br />

Notevole il successo <strong>della</strong> manifestazione;<br />

la chef e titolare<br />

Laura Lorenzini ha realizzato<br />

un menu ricco di piatti <strong>della</strong><br />

tradizione toscana rivisti e presentati<br />

con notevole abilità. La<br />

riunione conviviale è iniziata<br />

con un piatto con il quale Laura<br />

ha dato agli Accademici il<br />

suo “benvenuto”: la ginestrata,<br />

una minestra <strong>della</strong> tradizione<br />

<strong>della</strong> civiltà contadina <strong>della</strong><br />

Toscana di una volta. La ginestrata<br />

deriva il suo nome dalla<br />

pianta <strong>della</strong> ginestra, che in<br />

primavera colora con i suoi<br />

fiori gialli il paesaggio mediterraneo.<br />

La minestra è in effetti<br />

di colore giallo, in quanto preparata<br />

con il tuorlo d’uovo,<br />

uno per ogni tazza di brodo,<br />

preferibilmente di pollo, cui<br />

veniva aggiunto un buon Vinsanto<br />

secco, un misto di spezie<br />

che prevedeva noce moscata,<br />

cannella e chiodi di garofano<br />

in polvere. L’uovo si sbatte<br />

con il Vinsanto e le spezie e<br />

poi va diluito con il brodo caldo.<br />

Questa minestra era considerata<br />

un vero e proprio ricostituente<br />

naturale e veniva servita<br />

calda agli sposini la mattina<br />

dopo il giorno delle nozze.<br />

Ora questa minestra si trova<br />

come curiosità in ristoranti<br />

che, come “Il Mocajo”, hanno<br />

una particolare attenzione alla<br />

salvaguardia delle tradizioni<br />

enogastronomiche <strong>della</strong> terra<br />

toscana. (Maurizio Luperi)<br />

LAZIO<br />

ROMA AURELIA<br />

GALÀ NATALIZIO<br />

La cena natalizia <strong>della</strong> Delegazione<br />

si è svolta nella suggestiva<br />

cornice del Circolo Canottieri<br />

Roma, uno fra i più<br />

antichi e prestigiosi circoli romani.<br />

Accolti con grande cordialità<br />

da Sergio Rossi, autorevole<br />

socio anziano, e da Gianni<br />

Di Sorte, membro del sodalizio<br />

e <strong>della</strong> Delegazione, i<br />

numerosissimi Accademici<br />

hanno potuto gustare, nell’ampio<br />

salone-bar con splendida<br />

veduta del Tevere, gli ottimi<br />

antipasti che accompagnavano<br />

l’aperitivo di benvenuto:<br />

burratina di Andria con<br />

salsa al basilico e gamberi<br />

gobbetti, mini parmigiana di<br />

zucchine con salmone, passatina<br />

di ceci con filetto di baccalà<br />

e menta e altri piacevoli<br />

”finger food”. Nel ristorante<br />

CIVILTÀ DELLA TAVOLA <strong>2013</strong> • N. 246 • PAGINA 64<br />

del Circolo è stato poi servito<br />

un raffinato menu, concordato<br />

dal Delegato Giovan Battista<br />

Guerra, come da tradizione<br />

Simposiarca <strong>della</strong> serata, con<br />

lo chef Egidio Longo. Alla ricca<br />

entrée (catalana di astice<br />

jumbo alle mele e petali di rosa<br />

canina, scampi soffiati agli<br />

spinaci e taleggio, salmone<br />

selvaggio affumicato in parmigiana<br />

di melanzane e mozzarella<br />

di bufala), hanno fatto<br />

seguito due squisiti primi piatti:<br />

risotto con pesto di fave e<br />

crostacei e tagliolini ai funghi<br />

porcini e gamberi. Veramente<br />

buono il millefoglie di cernia<br />

con zucchine croccanti su vellutata<br />

di pomodori e cipolle di<br />

Tropea caramellate e con timballo<br />

di bieta al Marsala. L’ottimo<br />

tortino al cacao amaro e<br />

arancia con confettura di melagrana,<br />

panettone, pandoro e<br />

frutta tagliata in bellavista<br />

hanno chiuso una piacevolissima<br />

cena accompagnata da<br />

Prosecco Oltrepò Pavese,<br />

Bianco Arneis delle Langhe e<br />

Brut Torresella. Nel corso <strong>della</strong><br />

serata il Delegato ha consegnato<br />

il rituale pacco dono<br />

<strong>della</strong> Presidenza alla nuova<br />

socia Michela Rossi, giornalista,<br />

che ha in preparazione il<br />

libro “In cucina con lo chef”,<br />

ambientato nel Circolo e la<br />

cui protagonista “è impegnata<br />

a realizzare le ricette dello<br />

chef Egidio Longo, che l’accompagna<br />

in cucina con consigli<br />

e accorgimenti per una<br />

corretta interpretazione delle<br />

sue fantasie gastronomiche”.<br />

La cena di gala - che si è conclusa<br />

con l’estrazione a sorte<br />

di tre bei cestini natalizi - si è<br />

svolta in un’atmosfera di calda<br />

amicizia e grande convivialità<br />

culminata nello scambio di<br />

auguri e nel tradizionale brindisi<br />

all’anno nuovo.

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