Febbraio 2013 - Accademia Italiana della Cucina
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DI AMEDEO SANTARELLI<br />
Accademico onorario di Termoli<br />
Spesso sottovalutata,<br />
contiene la vitamina<br />
<strong>della</strong> bellezza.<br />
La carota non ha origini storiche<br />
ben definite. Secondo alcuni lo<br />
“stafilinos” (fittone) e il “caroton”<br />
dei Greci indicherebbero questa<br />
pianta; altri, invece, riconoscono in<br />
tali termini la carota selvatica, di uso<br />
esclusivamente medicinale. Sembra<br />
comunque che i Greci conoscessero<br />
la carota dai tempi di Teofrasto.<br />
In una ben conservata pittura<br />
pompeiana, si possono ammirare,<br />
insieme ad altri ortaggi, radici in<br />
mazzetti che sembrano proprio carote,<br />
ma resta il dubbio che possano<br />
essere pastinaca, ombrellifera somigliante,<br />
ma d’impiego foraggero per<br />
cavalli e vacche da latte.<br />
L’etimologia <strong>della</strong> parola carota è<br />
ben individuata nel sanscrito dal sapiente<br />
filologo Pichet, e questo proverebbe<br />
che la pianta sarebbe nota<br />
da oltre 2000 anni. Nel papiro egizio<br />
di Ebers, scritto intorno al 1500 a.C.,<br />
CULTURA & RICERCA<br />
Le virtù <strong>della</strong> carota<br />
la carota veniva raccomandata come<br />
cosmetico, affettata cruda, applicata<br />
sul viso. Oggi tale uso viene spiegato<br />
con la vitamina A, detta la vitamina<br />
<strong>della</strong> bellezza.<br />
In ogni caso, nell’antichità, la carota<br />
non acquistò grande importanza<br />
fino alla metà del XVIII secolo,<br />
quando Pier de Crescenzi parla di<br />
una “pastinaca rossa” molto diffusa<br />
in coltura. Si cominciò a questo punto<br />
a ben identificarla, ad apprezzarla<br />
e a diffonderla.<br />
L’uso alimentare <strong>della</strong> pianta è<br />
prevalentemente quello nelle insalate<br />
miste, a crudo. Ma anche nei brodini<br />
vegetali e animali non manca<br />
mai, così come nei minestroni, nelle<br />
zuppe di legumi e, in genere, nelle<br />
salse per insaporire pietanze. Tanto<br />
Apicio che Artusi suggeriscono una<br />
versione di carote fritte.<br />
La carota ha un alto contenuto di<br />
carotene: 100 grammi ne contengono<br />
12.000 microgrammi. Com’è noto,<br />
i caroteni sono sostanze (chimicamente<br />
dei pigmenti) di color giallo<br />
arancio, diffusi nei vegetali: foglie,<br />
petali, polpa dei frutti, radici; detti<br />
caroteni sono presenti in forte quantità<br />
anche nei pomodori e nell’olio<br />
di palma. Da essi deriva la vitamina<br />
A; sono usati anche come coloranti<br />
naturali e in cosmetica per la preparazione<br />
di creme ed emulsioni emollienti<br />
e protettive. Si ritiene anche<br />
che favoriscano l’abbronzatura, ma<br />
in tal senso l’azione non è stata dimostrata.<br />
La tradizione ha sempre consiglia-<br />
CIVILTÀ DELLA TAVOLA <strong>2013</strong> • N. 246 • PAGINA 26<br />
to la carota come alimento stimolatore<br />
del latte materno, agendo sul<br />
seno, dove promuove lo sviluppo<br />
delle ghiandole mammarie. Per<br />
quanto detto sul contenuto elevato<br />
di pro-vitamina A, la carota protegge<br />
gli occhi, contrasta la cecità notturna,<br />
favorisce la buona vista, il tutto<br />
per l’azione antixeroftalmica <strong>della</strong> vitamina<br />
A. Il beta-carotene è necessario<br />
per la corretta crescita e riparazione<br />
dei tessuti corporei; aiuta a<br />
mantenere la pelle liscia, morbida e<br />
sana, a proteggere le mucose <strong>della</strong><br />
bocca e del naso, <strong>della</strong> gola e dei<br />
polmoni, riducendo così il rischio di<br />
infezioni. Ha azione antiossidante<br />
contro gli effetti nocivi dei radicali liberi,<br />
esercitando così difesa contro<br />
gli agenti inquinanti.<br />
Recenti ricerche mediche dimostrano<br />
che i cibi ricchi di beta-carotene<br />
aiutano a ridurre i rischi di tumori<br />
ai polmoni, e certi cancri <strong>della</strong><br />
cavità orale.<br />
Inserire la carota nella dieta significa<br />
anche prevenire le smagliature,<br />
grazie al rame contenuto nell’ortaggio.<br />
Mangiate crude, le carote sono<br />
un massaggio alle gengive, tant’è<br />
che si danno da masticare intere ai<br />
bambini in fase di dentizione.<br />
Già ricordata la ben documentata<br />
monografia di R. Dextrect, consacrata<br />
a carota, limone, aglio e timo, denominata:<br />
“Le quattro meraviglie”.<br />
La carota, cibo apparentemente<br />
umile, più che mai ci ricorda che alimentazione<br />
fa rima con prevenzione,<br />
spesso di mali assai brutti.<br />
Consumatori voraci di carote sono<br />
notoriamente i conigli. Da ciò la colorita<br />
espressione, in riferimento alla<br />
ricchezza di vitamina A <strong>della</strong> pianta:<br />
“Hai mai visto un coniglio con gli<br />
occhiali?”.<br />
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