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Febbraio 2013 - Accademia Italiana della Cucina

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Molto importante per l’organismo<br />

umano, specialmente<br />

per i bambini e i giovani, è<br />

l’apporto di iodio, un sale minerale<br />

contenuto soprattutto nel pesce e nei<br />

crostacei. Altri alimenti ricchi di iodio<br />

sono il latte e i latticini. L’Organizzazione<br />

Mondiale <strong>della</strong> Sanità, per combattere<br />

la carenza iodica che esiste in<br />

moltissime popolazioni del pianeta,<br />

ha raccomandato da tempo l’uso del<br />

sale iodato. Questo è un comune sale<br />

da cucina, ricavato dall’acqua di mare<br />

o dalle miniere di salgemma, addizionato<br />

artificialmente di iodio.<br />

In Italia, secondo dati ufficiali, si<br />

registra una carenza di iodio signifi-<br />

cativa, responsabile di patologie tiroidee<br />

e di altre disfunzioni che colpiscono<br />

sei milioni di persone. Per<br />

questo motivo si sono moltiplicate le<br />

iniziative rivolte ai cittadini, finalizzate<br />

a incentivare l’impiego di sale iodato,<br />

tanto che molti produttori hanno<br />

colto l’occasione per commercializzare<br />

alimenti come: carne di pollo<br />

e tacchino, sostitutivi del pane e<br />

condimenti vari, utilizzando sale iodato.<br />

Presto vedremo sulle confezioni<br />

di sale iodato o di prodotti alimentari<br />

preparati con tale sale il logo<br />

ufficiale che è stato messo a punto<br />

dal Ministero <strong>della</strong> Salute per corrispondere<br />

a quanto stabilito dalla<br />

legge relativa al progetto di iodoprofilassi<br />

per le patologie tiroidee, promosso<br />

dall’Unicef e dall’Organizzazione<br />

Mondiale <strong>della</strong> Salute.<br />

SICUREZZA E QUALITÀ<br />

Il sale iodato<br />

CONTROLLO FITOSANITARIO<br />

DEL MIELE<br />

Fin dalla notte dei tempi l’uomo si è<br />

cibato del miele, attribuendo a questo<br />

dolce nettare molte proprietà benefiche<br />

e curative. È stato considerato<br />

una panacea universale oltre che un<br />

energetico alimento dal potere vitalizzante.<br />

È stato per secoli il primo dolcificante<br />

conosciuto dall’uomo. È prodotto<br />

dal nettare che le api prelevano<br />

dai fiori e depositano nell’alveare, dove<br />

“matura”. La qualità e la sicurezza<br />

alimentare del miele dipendono dallo<br />

stato di salute delle api e, ovviamente,<br />

anche dalla sua “purezza”.<br />

Fra i numerosi problemi <strong>della</strong> nostra<br />

agricoltura ora è sempre più evidente<br />

quello <strong>della</strong> diminuzione rilevante<br />

<strong>della</strong> produzione nazionale di<br />

miele, tanto che si deve ricorrere a<br />

massicce importazioni dall’estero. I<br />

motivi sono molti, fra i quali uno dei<br />

più importanti è la minore superficie<br />

di territorio a disposizione delle api.<br />

Molte aree agricole sono cementificate<br />

o industrializzate. Poi c’è l’uso di<br />

pesticidi in agricoltura che favoriscono<br />

lo sviluppo di piante d’interesse<br />

agronomico, ma limitano quelle selvatiche.<br />

I pesticidi sono anche molto<br />

tossici per le api che possono morire<br />

se ne vengono a contatto.<br />

Alcune malattie, che decimano gli<br />

CIVILTÀ DELLA TAVOLA <strong>2013</strong> • N. 246 • PAGINA 31<br />

alveari, sono combattute dagli agricoltori<br />

con l’uso indiscriminato di<br />

farmaci per curare le api, molti dei<br />

quali sono prodotti non consentiti,<br />

di cui si rinvengono residui nel miele.<br />

In effetti, molti agricoltori trattano<br />

la produzione di miele come un’attività<br />

secondaria <strong>della</strong> loro impresa<br />

agricola, e agiscono molto disinvoltamente<br />

nell’impiego di farmaci.<br />

Il Corpo Forestale dello Stato ha intrapreso<br />

un’azione di controllo per<br />

verificare l’uso improprio di prodotti<br />

per combattere la malattia delle api<br />

denominata “varroasi”, e ha individuato,<br />

in campioni di miele in commercio,<br />

la presenza di residui di antiparassitari,<br />

il cui uso in apicoltura è<br />

proibito. Dall’indagine è emerso che<br />

anche alcuni campioni di miele “biologico”<br />

erano contaminati. I risultati<br />

ottenuti dal Corpo Forestale dello Stato<br />

sono un segnale importante <strong>della</strong><br />

situazione apistica nazionale dove,<br />

evidentemente, non c’è una completa<br />

consapevolezza delle norme che regolano<br />

l’uso dei farmaci. Certo è che<br />

queste osservazioni possono valere<br />

anche per il miele che viene dall’estero,<br />

prodotto in lontani paesi dove il<br />

controllo fitosanitario e le legislazioni<br />

in materia sono molto meno rigidi<br />

delle europee. Che cosa suggerire ai<br />

consumatori? Fare attenzione negli<br />

acquisti presso apicoltori “dilettanti”;<br />

rivolgersi solo a quelli che possono<br />

garantire di non aver utilizzato farmaci<br />

illegali. E, se si vuole consumare<br />

un miele sicuro, acquistare il prodotto<br />

dell’industria italiana, le cui marche<br />

principali offrono una garanzia di<br />

moltissimi anni di esperienza di produzione,<br />

anche quando trattano mieli<br />

provenienti da miscele di prodotto<br />

nazionale ed estero.<br />

GABRIELE GASPARRO<br />

Delegato di Roma

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