Febbraio 2013 - Accademia Italiana della Cucina
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CULTURA & RICERCA<br />
Mangiare come natura crea<br />
DI ALFREDO PELLE<br />
Accademico apuano<br />
Centro Studi “F. Marenghi”<br />
Il pesce crudo<br />
ha il suo fascino,<br />
ma non dimentichiamo<br />
che la nostra cultura<br />
preferisce cotture leggere<br />
o marinature<br />
in aceto o limone.<br />
Il mangiar pesce crudo non è<br />
mangiare crudele. Anzi, al contrario:<br />
è difficile trovare una preparazione<br />
più rispettosa, più fedele e<br />
accondiscendente del sapore primario<br />
del mare. Vi è un rispetto totale<br />
<strong>della</strong> materia prima senza alcuna sopraffazione,<br />
senza nessun tentativo<br />
di modificare ciò che arriva in cucina<br />
dal mare, nel più breve tempo<br />
possibile (che, vedremo, è un poco<br />
più lungo di quanto non si ritenga,<br />
per rispetto delle regole igieniche).<br />
La pratica del crudo ci avvicina a sapori<br />
incorrotti: un carpaccio di pesce<br />
è un filo diretto con gusti dimenticati<br />
che, da qualche anno, artigiani sapienti<br />
e cuochi sensibili tendono a<br />
far divenire una battaglia di civiltà<br />
alimentare.<br />
Gli abbattitori di temperatura surgelano<br />
istantaneamente il pesce nella<br />
sua perfetta freschezza, uccidendo<br />
il parassita più temuto, l’anisakis,<br />
senza intaccare consistenza e fragranza<br />
che il fresco ha. Così la carne<br />
di animali cresciuti senza ormoni e<br />
senza antibiotici diviene gioia per il<br />
palato. Tartare di tonno, alici marinate,<br />
insalate di gamberetti sono entrate<br />
nei ristoranti con il loro gusto “nature”<br />
e accettano solo profumi di<br />
frutti o di verdure ben conosciute.<br />
CIVILTÀ DELLA TAVOLA <strong>2013</strong> • N. 246 • PAGINA 5<br />
È perfetta la marinatura di scampi<br />
con l’arancia e le seppioline si abbinano<br />
e si profumano con sottili anelli<br />
di cipolla. Difficile trovare miglior<br />
abbinamento <strong>della</strong> tartare di pesce<br />
spada con il pepe rosa, che ha molto<br />
profumo e pochissima piccantezza.<br />
E il sushi, esaltazione nipponica<br />
del crudo di pesce (da noi entrato<br />
nella cucina orientale, servita in Italia,<br />
con tale potenza da aver generato<br />
catene di locali che lo propongono,<br />
senza considerare che ormai nei<br />
banchi frigo dei supermercati è normale<br />
trovare confezioni di sushi, negazione<br />
assoluta <strong>della</strong> natura giapponese<br />
<strong>della</strong> preparazione, prodotto<br />
divenuto industriale e, come tale, un<br />
lontano ricordo dell’originale), il sushi,<br />
dicevo, sarebbe inconcepibile<br />
non abbinarlo allo zenzero nella marinaura.<br />
Ammettiamolo, il pesce crudo ha il<br />
suo fascino. Perché deve essere perfetto,<br />
freschissimo, tagliato in modo<br />
adeguato. Non viene “contaminato”<br />
dall’intervento del cuoco. Il pesce<br />
crudo sa di mare, è seducente di per<br />
sé, perché ha il profumo delicato e,<br />
soprattutto, non “sa di pesce” (perché<br />
se così fosse sarebbe da buttare<br />
via...). E questo mangiare ci fa sentire<br />
in salute, ci fa sentire sani, è un<br />
APPUNTAMENTO A MONTECATINI<br />
PER I 60 ANNI DELL’ACCADEMIA<br />
La XV Assemblea dei Delegati e il XXIII Convegno internazionale sulla<br />
Civiltà <strong>della</strong> Tavola, durante il quale saranno celebrati i sessant’anni<br />
di fondazione dell’<strong>Accademia</strong>, avranno luogo a Montecatini<br />
dal 25 al 26 maggio <strong>2013</strong>. Il programma dettagliato sarà pubblicato<br />
sul numero di marzo <strong>della</strong> rivista.