Febbraio 2013 - Accademia Italiana della Cucina
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CULTURA & RICERCA<br />
Protezionismo nell’antica Roma<br />
DI MARCO TUPPONI<br />
Accademico di Cervia - Milano<br />
Marittima<br />
Un intervento statale,<br />
nell’antica Roma,<br />
per tutelare<br />
la produzione olearia<br />
e vinicola italica.<br />
Il commercio di vino e olio si trova<br />
già diffuso, nelle regioni italiane,<br />
almeno a partire dal 170 a.C.<br />
Più tardi si sviluppò l’importazione,<br />
in Gallia Cisalpina, di vino e olio pugliesi<br />
e campani, come dimostrano i<br />
ritrovamenti di anfore provenienti da<br />
tali regioni e in particolare dalla Puglia.<br />
Proprio per poter far prosperare<br />
questo commercio di esportazione<br />
vinaria e olearia, il governo repubblicano,<br />
alla fine del II secolo a.C.,<br />
prese provvedimenti di carattere<br />
protezionistico, come ci è attestato<br />
da Cicerone nel<br />
“De re publica”<br />
(III. 9): “Noi poi<br />
siamo uomini così<br />
supremamente<br />
giusti da non<br />
permettere alle<br />
popolazioni transalpine<br />
di piantare<br />
l’olivo e la vite<br />
per non svalutare<br />
i nostri oliveti e<br />
le nostre vigne e<br />
di questa nostra<br />
azione si dice<br />
che la facciamo<br />
saggiamente non<br />
giustamente, tanto<br />
perché comprendiate<br />
che c’è<br />
differenza fra la giustizia e la saggezza”.<br />
Questo provvedimento costituisce<br />
il primo esempio nell’antichità<br />
romana d’intervento statale nel campo<br />
<strong>della</strong> produzione.<br />
Il provvedimento normativo che<br />
introduce questo intervento è un senatoconsulto<br />
che il Mommsen colloca<br />
intorno all’anno 154 a.C., quando<br />
i Romani entrarono nella Gallia<br />
Transalpina, ma la provincia <strong>della</strong><br />
Gallia Narbonense fu costituita solo<br />
CIVILTÀ DELLA TAVOLA <strong>2013</strong> • N. 246 • PAGINA 24<br />
nel 121 a.C. e questo dato fa ritenere<br />
non verosimile l’opinione del Mommsen,<br />
poiché è inutile l’esistenza di<br />
una norma coercitiva di diritto amministrativo<br />
senza un territorio entro<br />
il quale applicarsi e senza soggetti a<br />
cui dirigersi.<br />
Di là dalle Alpi Occidentali, l’autorità<br />
romana era limitata al protettorato<br />
militare non amministrativo su<br />
Massalia (Marsiglia). Questa disposizione,<br />
fin dalle origini, non colpì il<br />
territorio litoraneo di Massalia, ove la<br />
coltura dell’olivo e <strong>della</strong> vite era antichissima<br />
in quanto introdotta secoli<br />
prima dai Focesi,<br />
oriundi dalla Lidia,<br />
ed era anche<br />
molto fiorente in<br />
quanto Massalia<br />
era un punto di<br />
transito verso la<br />
Penisola Iberica e<br />
verso l’interno.<br />
Strabone, circa<br />
un secolo dopo<br />
l’emanazione del<br />
provvedimento<br />
senatorio, descrivendo<br />
il territorio<br />
di Massalia, lo definisce:<br />
“regione<br />
ricca di olivi e di<br />
viti”, escludendo<br />
quindi la distruzione<br />
delle piante esistenti.<br />
D’altra parte un motivo d’ordine<br />
squisitamente politico sconsigliava<br />
Roma, nell’epoca in cui Mommsen<br />
ritiene emanato il provvedimento senatorio,<br />
dal distruggere una delle<br />
più fiorenti attività agresti di Massalia<br />
sua fedele alleata.<br />
Il suddetto senatoconsulto, invece,<br />
non avrebbe fatto altro che rompere<br />
questa amicizia.<br />
Va anche notato che quando Cesa-