Febbraio 2013 - Accademia Italiana della Cucina
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LOMBARDIA<br />
CREMONA<br />
PREMIO VILLANI PER<br />
LA MOSTARDA DI FRUTTA<br />
L’arte di fare la mostarda, praticata<br />
nelle botteghe degli<br />
speziali fin dal Medioevo, è tipica<br />
<strong>della</strong> tradizione cremonese.<br />
Questa, che un tempo si<br />
abbinava solo a piatti invernali<br />
(bolliti e arrosti), oggi si<br />
consuma tutto l’anno in abbinamento<br />
anche a formaggi e<br />
salumi. La ditta Luccini di Cicognolo<br />
(Cremona) dal 1980<br />
valorizza questo prodotto tipico<br />
e ne produce di ottima<br />
qualità lavorando frutta fresca<br />
biologica, zucchero di canna<br />
e senape con metodi in gran<br />
parte ancora artigianali. Il premio<br />
è un giusto riconoscimento<br />
che il Delegato Marco Petecchi,<br />
a nome dell’<strong>Accademia</strong>,<br />
ha conferito ai fratelli<br />
Diego e Luisa Luccini per la<br />
loro professionalità e il loro<br />
legame al territorio.<br />
PROFUMI DI ERBE<br />
AL “BONTÀ”<br />
Al “Bontà”, il salone cremonese<br />
delle eccellenze gastronomiche,<br />
in un incontro promosso<br />
dalla Camera di Commercio<br />
e dalla Strada del gusto<br />
cremonese, è stato presentato,<br />
ad un folto pubblico attento<br />
e interessato, il volume<br />
degli Itinerari di cultura gastronomica<br />
dedicato a erbe e<br />
aromi e alla loro utilizzazione<br />
in cucina. Il volume comprende<br />
tra l’altro, una ricerca locale<br />
che si è estesa anche alla<br />
cucina dei fiori presenti nel<br />
territorio; un censimento delle<br />
piante aromatiche o selvatiche<br />
di interesse alimentare e culinario<br />
che si possono trovare<br />
nella provincia di Cremona. È<br />
stato presentato, inoltre, il<br />
saggio “Il prato nel piatto”,<br />
ricco di consigli per la raccolta<br />
e l’uso in cucina delle erbe;<br />
DALLE DELEGAZIONI<br />
brevi notazioni storiche sull’uso<br />
delle erbe nel tempo;<br />
un’antologia che raccoglie<br />
proverbi e poesie di autori<br />
cremonesi relativi alle erbe;<br />
una serie di testimonianze e<br />
un ricco ricettario. L’incontro<br />
si è concluso con la degustazione<br />
di ottimi piatti preparati<br />
dagli chef <strong>della</strong> Strada del gusto,<br />
con la collaborazione di<br />
docenti e studenti <strong>della</strong> scuola<br />
alberghiera “Luigi Einaudi” di<br />
Cremona: crespelle con erba<br />
cipollina (Hosteria del 700);<br />
pane e focaccia con erbe<br />
(Osteria dell’olmo); sformatino<br />
di erbette e ricotta con<br />
fonduta di formaggio (Osteria<br />
La sosta); insalata di pasta con<br />
pesto di fave fresche e aglio<br />
orsino selvatico; frittata con<br />
patate gialle e crema di tarassaco<br />
(Trattoria Il gabbiano);<br />
frittata di bide con merluzzo<br />
(Agriturismo Breda de’ Bugni).<br />
L’abbinamento con i vini<br />
è stato curato dall’Enoteca<br />
Cremona.<br />
GLI ACCADEMICI<br />
IN CUCINA<br />
La cena degli auguri <strong>della</strong> Delegazione<br />
si è tenuta negli<br />
splendidi saloni di palazzo<br />
Pallavicino, in un clima di serena<br />
convivialità, all’insegna<br />
dell’impegno e <strong>della</strong> collaborazione.<br />
Protagonisti in cucina<br />
gli stessi Accademici, che si<br />
sono cimentati in un menu<br />
che ha riscosso entusiastico<br />
consenso: aperitivo con crostini<br />
ai paté, brasiliane, insalata<br />
Olivier; agnoli in brodo; brasato<br />
di manzo con polenta;<br />
Sacher torte, torta di mandorle<br />
e nocciole, bignè caramellati<br />
con crema chantilly, cannoncini,<br />
tartufi di cioccolato. Vini:<br />
Prosecco di Valdobbiadene e<br />
Morellino di Scansano.<br />
Stimolante la riflessione sul<br />
Natale di don Andrea Foglia<br />
che, dalla lettura di alcuni versi<br />
di padre David Maria Turoldo,<br />
ha tratto lo spunto per<br />
sottolineare il grande bisogno<br />
di amore e la “fame” non solo<br />
materiale, che pure esiste in<br />
modo drammatico, ma anche<br />
la “fame” di verità, di bontà,<br />
di giustizia che, ieri come oggi,<br />
ognuno di noi sente impellente<br />
e che solo il Signore<br />
può saziare. Secondo tradizione,<br />
la serata si è conclusa con<br />
una ricca tombola il cui ricavato<br />
è stato devoluto alle “Cucine<br />
Benefiche”, una benemerita<br />
istituzione caritatevole cittadina<br />
che da molti anni fornisce<br />
cibo e pasti caldi a tante<br />
persone che ne hanno bisogno.<br />
(Carla Bertinelli Spotti)<br />
MANTOVA<br />
MENU “NUVOLETTIANO”<br />
Giovanni Nuvoletti Perdomini<br />
e l’<strong>Accademia</strong>: un rapporto<br />
consegnato ormai alla storia<br />
ma non certo cancellato dal<br />
tempo. La Delegazione, infatti,<br />
ha voluto ricordare, nel<br />
centenario <strong>della</strong> nascita, lo<br />
straordinario personaggio, prima<br />
Accademico a Milano, poi<br />
nella sua Mantova come Delegato.<br />
Vice Presidente dell’<strong>Accademia</strong><br />
nel 1982 e Presidente<br />
l’anno successivo, rimaneva in<br />
carica fino al 1993: un decennio<br />
nel quale poteva dare una<br />
vivace ripresa all’attività accademica,<br />
tanto da esserne considerato<br />
“rifondatore”. Ma Nuvoletti<br />
era stato anche tra i<br />
fondatori e, dal 1994, Presidente,<br />
dell’Acadèmie Internationale<br />
de la Gastronomie, a<br />
Parigi, forte anche del suo cavalierato<br />
<strong>della</strong> Legion d’onore.<br />
La Delegazione ha celebrato<br />
una riunione conviviale <strong>della</strong><br />
memoria al “Cigno -Trattoria<br />
dei Martini”, uno dei capisaldi<br />
<strong>della</strong> ristorazione mantovana,<br />
dove il Delegato Giuseppe<br />
Pellecchi ha accolto il Presidente<br />
Giovanni Ballarini e,<br />
ospite d’onore, il sindaco di<br />
Mantova Nicola Sodano, con<br />
il capo di gabinetto Alessandro<br />
Colombo. Non solo toni<br />
rievocativi nella serata, ma at-<br />
CIVILTÀ DELLA TAVOLA <strong>2013</strong> • N. 246 • PAGINA 60<br />
tualità: il Presidente Ballarini<br />
ha consegnato infatti a Gaetano<br />
Martini, titolare del “Cigno”,<br />
la medaglia “Orio Vergani”,<br />
riservata all’eccellenza<br />
<strong>della</strong> ristorazione, riconoscimento<br />
che associava a “Tano”,<br />
più che meritatamente, la<br />
signora Sandra, ai fornelli, applaudita<br />
artefice <strong>della</strong> cena.<br />
Secondo momento accademico:<br />
il passaggio <strong>della</strong> campana<br />
di Delegato da Giuseppe<br />
Pellecchi a Luciano Tosoni.<br />
Interventi di Giovanni Ballarini<br />
e poi di Nicola Sodano,<br />
concordi nel riconoscere il<br />
patrimonio dell’enogastronomia<br />
mantovana come risorsa<br />
da preservare e valorizzare,<br />
come elemento di identificazione<br />
<strong>della</strong> città e del territorio.<br />
Sandra e Gaetano si sono<br />
superati nel menu “nuvolettiano”,<br />
con piatti legati a citazioni<br />
tratte dai romanzi di Nuvoletti.<br />
Nel ripercorrere i momenti<br />
essenziali <strong>della</strong> variegata<br />
biografia di Nuvoletti, l’Accademico<br />
Renzo Dall’Ara si è<br />
dovuto muovere tra gossip,<br />
costume, società, bon ton,<br />
scrittura, cultura enogastronomica,<br />
televisione, cinema e<br />
“art de vivre”: perché tutto<br />
questo era stato il personaggio<br />
Giovanni Nuvoletti Perdomini.<br />
(Renzo Dall’Ara)<br />
MILANO<br />
E MILANO DUOMO<br />
MILANO<br />
ALLA (RI)SCOPERTA<br />
DEL SUO VINO<br />
Perché Milano ha, da sempre,<br />
il “suo” vino: è quello che viene<br />
prodotto sotto la Doc (o,<br />
secondo le nuove norme,<br />
Dop) San Colombano: nasce<br />
infatti dal colle di San Colombano<br />
al Lambro, enclave milanese<br />
- per storia e per scelta -<br />
nel territorio <strong>della</strong> provincia di<br />
Lodi. In occasione del venticinquesimo<br />
anniversario del<br />
Consorzio Volontario Vino<br />
Doc San Colombano, le due