Febbraio 2013 - Accademia Italiana della Cucina
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nella nutrizione e nella salute, tanto<br />
che uno studioso australiano avrebbe<br />
affermato, dopo un accurato controllo<br />
tra le popolazioni, che una regolare<br />
assunzione di lenticchie può<br />
favorire una maggiore longevità.<br />
Esse hanno un notevole valore<br />
nutritivo, in quanto sviluppano (come<br />
prodotto secco) circa 360 calorie<br />
per 100 grammi di prodotto edibile.<br />
Hanno un elevato contenuto in proteine<br />
e in carboidrati, mentre modesto<br />
è il contenuto in grassi. È presente<br />
anche una notevole quantità<br />
di vitamine e sali minerali, quali il<br />
potassio, il fosforo, il calcio e il ferro,<br />
a proposito del quale precisiamo<br />
che quello presente nei legumi (nelle<br />
lenticchie pari a 8 mg%), se associato<br />
a una adeguata presenza di vitamina<br />
C (attraverso la contemporanea<br />
assunzione di verdura e di frutta,<br />
in particolare di agrumi), viene<br />
assorbito e utilizzato dall’organismo.<br />
Va sottolineata poi anche la presenza<br />
del selenio, un minerale di cui è<br />
CULTURA & RICERCA<br />
noto il potere antiossidante, che<br />
protegge l’organismo contro l’attività<br />
negativa dei radicali liberi. Tra le vitamine<br />
va rilevata la presenza dell’acido<br />
folico (110 g%) che stimola il<br />
potere immunitario, protegge il sistema<br />
cardiovascolare e, in gravidanza,<br />
previene il rischio <strong>della</strong> spina<br />
bifida nel neonato. Da ultimo, va ricordato<br />
che nelle lenticchie, così come<br />
in tutti i legumi, sono presenti i<br />
fitoestrogeni, sostanze ad azione simil-ormonale,<br />
che svolgono attività<br />
protettiva contro il tumore <strong>della</strong><br />
mammella.<br />
A conclusione va ricordata anche<br />
la presenza delle fibre (in particolare<br />
le fibre solubili), che, se possono essere<br />
talvolta responsabili di alcuni<br />
disturbi come la flatulenza (qualora<br />
se ne introducano quantità eccessive),<br />
svolgono importanti azioni protettive<br />
a livello del colon, favorendo<br />
le funzioni intestinali e riducendo<br />
l’incidenza del tumore. Svolgono anche<br />
un’azione protettiva contro le<br />
“L’ALBERO D’ARGENTO PER LA QUALITÀ<br />
NELLE ARTI” A GIOVANNI BALLARINI<br />
Si è svolta a San Secondo, nella suggestiva cornice del MuseoAgorà<br />
Orsi Coppini, la seconda edizione del premio “L’Albero d’argento per<br />
la Qualità nelle Arti”.<br />
Il premio, istituito dalla famiglia Coppini, riconosce la figura d’eccellenza<br />
di uno studioso, di un autore o di un professionista che, con il<br />
suo operato, ha nobilitato il contesto artistico e culturale contribuendo<br />
in modo significativo alla diffusione di saperi e conoscenze legati<br />
al mondo dell’arte e <strong>della</strong> cultura, perseguendo la qualità e la trasparenza<br />
prima di tutto.<br />
Il prestigioso premio, per il 2012, è stato assegnato al Presidente dell’<strong>Accademia</strong><br />
Giovanni Ballarini, il quale, nel suo intervento, ha svolto<br />
un excursus storico sull’antropologia alimentare riferita agli usi e costumi<br />
dei territori parmigiani, facendo riferimento anche ai valori<br />
culturali <strong>della</strong> cucina del territorio, e illustrando alcuni suoi ambiziosi<br />
e lungimiranti progetti futuri, spronando tutti alla “follia delle<br />
idee”, quelle che poi cambiano il corso <strong>della</strong> storia.<br />
Alla premiazione è seguita l’anteprima dello spettacolo “Verdi uomo<br />
agricolo”, un progetto portato avanti dagli attori Roberta Biagiarelli e<br />
Sandro Fabiani per celebrare “l’altra opera” di Giuseppe Verdi, la sua<br />
attività d’imprenditore agricolo, che insieme alle iniziative di benefattore<br />
e alle vicende che lo implicano nella storia del Risorgimento, legano<br />
il Maestro alla sua terra, facendone l’icona di un territorio.<br />
CIVILTÀ DELLA TAVOLA <strong>2013</strong> • N. 246 • PAGINA 14<br />
malattie metaboliche, in quanto rallentano<br />
l’assorbimento dei grassi e<br />
dei carboidrati agendo favorevolmente<br />
contro l’obesità, ma soprattutto<br />
migliorando il quadro e l’evoluzione<br />
del diabete mellito, dell’ipertrigliceridemia<br />
e dell’ipercolesterolemia<br />
e, secondo alcune ricerche, agirebbero<br />
favorevolmente anche sulla<br />
pressione arteriosa e contro il morbo<br />
di Parkinson. Si precisa che la descritta<br />
azione delle fibre permane<br />
anche dopo la cottura delle lenticchie,<br />
in quanto la cottura non ne<br />
modifica sostanzialmente la struttura<br />
e quindi l’attività.<br />
Le lenticchie, prima di essere mangiate,<br />
devono essere preparate bene.<br />
Si consiglia di tenerle a lungo in acqua<br />
(che va cambiata un paio di volte)<br />
prima <strong>della</strong> cottura, onde eliminare<br />
l’acido fitico che riduce l’assorbimento<br />
dei minerali, in particolare<br />
del ferro. Vanno quindi cucinate bene<br />
e a lungo, per inattivare alcuni<br />
fattori antidigestivi, mentre vanno<br />
aggiunti gli aromi che ne aumentano<br />
la gradevolezza.<br />
Le lenticchie esistono in numerose<br />
varietà, quali quelle di Castelluccio,<br />
di Ventotene, di Ustica, di Altamura,<br />
le egiziane, e altre ancora, tutte di<br />
ottimo valore sia in gastronomia sia<br />
dal punto di vista nutrizionale. Molto<br />
diffusi nella cucina popolare sono<br />
alcuni piatti tipici regionali, che costituiscono<br />
un alimento ricco di sostanze,<br />
di facile digestione e di gradito<br />
sapore, preziosa fonte alimentare<br />
apprezzata anche dai raffinati gastronomi.<br />
Ricordiamo a questo proposito:<br />
le lenticchie alla romana, il<br />
pasticcio di lenticchie e patate, le<br />
zuppe di pasta e lenticchie, la zuppa<br />
di lenticchie ai frutti di mare, la minestra<br />
napoletana di lenticchie con<br />
la borragine, il minestrone abruzzese<br />
noto col nome di “virtù”, e così via,<br />
ma soprattutto ricordiamo la loro associazione<br />
con il cotechino e lo<br />
zampone, che sicuramente abbiamo<br />
tutti consumato per festeggiare il Capodanno.<br />
PUBLIO VIOLA<br />
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