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PIANO GESTIONE FORESTALE 2 - Amici Parco del Ticino

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Nei querceti, in particolare, l'intervento si pone l'obiettivo di ridurre la competizione fra gli<br />

individui e favorire l’ampliamento <strong>del</strong>le chiome, evitando di isolare eccessivamente le piante;<br />

contestualmente occorre favorire l’affermazione dei soggetti di diametro inferiore, attualmente<br />

carenti, salvaguardare gli individui <strong>del</strong>le classi diametriche maggiori e migliorare i rapporti di<br />

mescolanza fra le diverse specie; in tale ottica non si escludono quindi locali prelievi di singoli<br />

individui di quercia o piccoli gruppi (3-4 soggetti) per favorire l'affermazione di gruppi di<br />

carpino bianco o di altre specie sporadiche.<br />

In generale l’intervento dovrà reclutare da un minimo di 300 ad un massimo di 600 esemplari ad<br />

ettaro, in relazione alla categoria forestale e alla fase di sviluppo, utilizzando non più di un terzo<br />

dei soggetti ad alto fusto. Per questo motivo il numero dovrà essere valutato di volta in volta a<br />

seconda <strong>del</strong>la densità originaria, piuttosto variabile anche nell’ambito <strong>del</strong>la stessa categoria; la<br />

scelta dei soggetti da rilasciare deve basarsi su specie di appartenenza, piano sociale occupato,<br />

portamento e distribuzione nell’ambito <strong>del</strong>le singole tagliate. In generale vanno privilegiate le<br />

latifoglie autoctone, soprattutto se con elevato potere coprente e a crescita rapida.<br />

Indicativamente i prelievi minimi e massimi sono rispettivamente fra il 25% e il 40 % <strong>del</strong>la<br />

frequenza iniziale, in termini di provvigione il 20% e il 30%. Gli interventi saranno tanto più<br />

prudenti quanto maggiore è il rapporto di snellezza ed in presenza di ciliegio tardivo.<br />

Il tempo medio di ritorno fra un diradamento ed il successivo potrà variare fra 10 e 15 anni.<br />

9.1.1.4 Trasformazione<br />

Sono destinati alla trasformazione circa 380 ha, pari all’11% <strong>del</strong>la superficie forestale inclusa<br />

all'interno <strong>del</strong>le particelle forestali.<br />

L’intervento è stato previsto in prevalenza nell’ambito <strong>del</strong>le Categorie "Robinieti" (55%) e<br />

“Querco-carpineti” (30%). Seguono, in ordine decrescente, i Rimboschimenti e la Boscaglia di<br />

ciliegio tardivo. Se si analizza il dato per singola Categoria, la trasformazione interessa circa il<br />

7% dei Querco-carpineti, mentre incide sul 27% dei Robinieti ed il 100% <strong>del</strong>la restanti categorie.<br />

Da un punto di vista strutturale, l’intervento è stato attribuito in prevalenza ai cedui,<br />

secondariamente alle fustaie.<br />

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