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PIANO GESTIONE FORESTALE 2 - Amici Parco del Ticino

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Art. 10 - Avviamento a fustaia dei cedui<br />

1. Nel taglio di avviamento devono essere rilasciati almeno un pollone per ceppaia, oltre alle<br />

piante già affrancate e alle riserve di specie autoctone <strong>del</strong> ceduo, ad esclusione di eventuali<br />

piante in competizione, deperenti o in esubero rispetto a soggetti da rilasciare per la biodiversità;<br />

vanno preservati gli individui di diametro maggiore e messi in luce i buoni portaseme.<br />

2. Nel taglio di avviamento i gruppi di soggetti arborei sovrastanti uno strati inferiore di ciliegio<br />

tardivo devono essere lasciati intatti, ovvero il prelievo non deve dare luce e creare interruzioni<br />

<strong>del</strong>la copertura arborea.<br />

3. La scelta dei soggetti da rilasciare deve essere condotta sulla base <strong>del</strong>la specie di<br />

appartenenza, privilegiando le latifoglie sporadiche (frassino maggiore, aceri, olmi, ecc.) e le<br />

specie costruttrici <strong>del</strong>l’origine (da seme preferibile o in alternativa da pollone su ceppaia), <strong>del</strong><br />

piano dominante e dalla loro distribuzione nell’ambito <strong>del</strong>le singole tagliate. Nel caso di soggetti<br />

di diametro inferiore a 15 cm o con rapporto di snellezza h/d >90, dovrà essere previsto il<br />

rilascio di altri limitrofi per aumentarne la stabilità e resistenza a fattori di disturbo esterni.<br />

4. I soggetti adulti e/o fruttificanti <strong>del</strong>le specie arboree esotiche d’invasione di cui all’art. 15<br />

devono essere adeguatamente contrastate tramite prelievo o cercinatura. Il riscoppio <strong>del</strong>le<br />

ceppaie deve essere controllato secondo le modalità di cui all’art. 16.<br />

Art. 11 - Gestione <strong>del</strong>le fustaie (tagli di maturità)<br />

1. Le modalità di gestione <strong>del</strong>le fustaie di latifoglie è il taglio a scelta colturale, anche per gruppi,<br />

con l’obiettivo di ottenere una fustaia disetanea per gruppi più o meno ampi.<br />

2. Le dimensioni dei gruppi non possono superare i 1000 m 2<br />

3. Il prelievo non può superare ¼ <strong>del</strong>la provvigione ad ettaro con periodo di curazione non<br />

inferiore a 10 anni.<br />

Art. 12 - Gestione dei popolamenti artificiali e trasformazioni<br />

1. Gli interventi selvicolturali ammessi nei popolamenti artificiali sono i seguenti:<br />

diradamenti non uniformi, modulati in funzione <strong>del</strong>la densità, con apertura di buche per<br />

favorire la rinnovazione di specie autoctone o esotiche naturalizzate (robinia);<br />

rinfoltimenti per fallanze che riducono la copertura in impianti di latifoglie.<br />

Art. 13 – Interventi non ammessi<br />

1. Non è ammessa l’applicazione di tagli successivi, anche nelle forme adattate.<br />

2. Non è ammessa la ceduazione per i Querceti di rovere e le Cerrete, ovvero per i Quercocarpineti<br />

con età maggiore di 35 anni o per singole ceppaie di tali specie all’interno di altre<br />

Categorie forestali.<br />

3. Non è ammesso il taglio raso <strong>del</strong>la vegetazione arborea, a meno di valutazioni tecnicamente<br />

giustificate (dgr 38/8849 All. A) in sede progettuale per gravi motivi di sicurezza idraulica e<br />

correlato alla insufficiente sezione di deflusso idraulico e comunque su lunghezze non superiori a<br />

100 m, ovvero nei casi di cui all’art. 14 comma 3 - lettera c).<br />

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