PIANO GESTIONE FORESTALE 2 - Amici Parco del Ticino
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9.2.2 Gestione dei Querco-capineti, Querceti di rovere e Cerrete<br />
In questo paragrafo sono trattate le problematiche relative alla gestione dei Querco-carpineti e<br />
degli altri querceti; la scelta di trattare in un unico capitolo gli aspetti relativi alla gestione dei<br />
popolamenti a prevalenza di querce deriva dai legami dinamico-evolutivi esistenti fra i diversi<br />
tipi di soprassuoli e dalle esigenze autoecologiche simili <strong>del</strong>le specie che li edificano.<br />
Prima di entrare nel merito dei possibili interventi selvicolturali è necessario fare su alcune<br />
considerazioni.<br />
Gli assetti strutturali prevalenti sono due, il governo misto (soprattutto di ceduo sotto fustaia in<br />
popolamenti misti con robinia) e le fustaie; queste ultime caratterizzano in particolare i Quercocarpineti<br />
più o meno puri.<br />
Le fustaie si caratterizzano per essere prevalentemente monoplane, con una scarsa presenza di<br />
individui nelle classi diametriche inferiori e maggiori; la maggior parte di esse, inoltre, hanno età<br />
medie inferiori a 70 anni, valore ben lontano dalla maturità fisiologica di specie con potenzialità<br />
di vita plurisecolare. Per tali ragioni, ma soprattutto per non favorire ulteriormente la diffusione<br />
<strong>del</strong>le specie esotiche, l’applicazione di tagli di maturità di tipo uniforme (tagli successivi, anche<br />
nelle forme adattate) nei querceti non è applicabile, quanto ricercare la rinnovazione quando<br />
presente e con futuro attraverso l'applicazione di tagli a scelta per piede d'albero e/o per<br />
gruppi. Tuttavia fenomeni recenti di deperimento a carico di diverse specie, ma soprattutto<br />
querce come farnia impongono riflessioni sulla necessità di procedere anticipatamente alla<br />
rinnovazione di taluni soprassuoli, sempre da realizzare con tagli a scelta colturale (in questo<br />
caso preferibilmente per gruppi), eventualmente da realizzare su parcelle sperimentali.<br />
I soprassuoli a governo misto sono strutturati prevalentemente come cedui sotto fustaia di tipo<br />
biplano, forma non è più compatibile con gli obiettivi <strong>del</strong>l’Area protetta in quanto la<br />
rinnovazione <strong>del</strong>le querce è improponibile sotto la copertura uniforme di robinia, castagno o altre<br />
latifoglie molto ombreggianti.<br />
In base a queste considerazioni, quindi, occorre impostare una selvicoltura per piede d’albero o<br />
per piccoli gruppi nelle fustaie o per la parte a fustaia dei boschi a governo misto e favorire il<br />
passaggio a strutture più complesse per i cedui e per la componente a ceduo dei boschi a governo<br />
misto.<br />
Tenuto conto che in molti casi i cedui ed i boschi a governo misto vedono la significativa<br />
presenza di ciliegio tardivo (più localmente di quercia rossa), avviare a fustaia indistintamente<br />
tutti i querceti non è attualmente un obiettivo concretamente realizzabile. In diversi popolamenti,<br />
infatti, risulta attualmente non possibile il passaggio a fustaia per la scarsa presenza di specie<br />
autoctone su cui basare la costituzione <strong>del</strong> futuro popolamento; ciò anche in relazione ai diffusi<br />
fenomeni di deperimento a carico <strong>del</strong>le querce..<br />
In tal senso, quindi, l’avviamento o il mantenimento <strong>del</strong> governo misto secondo uno schema a<br />
mosaico fra ceduo e fustaia e non biplano, può rappresentare una fase di passaggio strutturale<br />
verso la fustaia, fermo restando la priorità di aumentare la naturalità complessiva dei<br />
popolamenti.<br />
La gestione <strong>del</strong>la robinia, inoltre, non deve essere considerata alla stregua di altre specie<br />
altamente invasive e difficilmente gestibili (quercia rossa, ciliegio tardivo, ecc....): il trattamento<br />
<strong>del</strong>la robinia all’interno di boschi misti a prevalenza di querce è possibile e la specie è gestibile<br />
in rapporto alle esigenze ecologiche <strong>del</strong>le specie autoctone, adottando i turni differenti fra essa e<br />
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