Gli interventi afferenti a quelli di recupero e/o ripristino non sono stati attribuiti nella Carta degli interventi gestionali in quanto si tratta di situazioni puntuali e non cartografabili, spesso intercluse o al margine dei bosco in cui sono in parte ancora riconoscibili le specie di brughiera; tuttavia gli interventi di recupero si attuano in tutti i casi in cui si individuano cenosi con le caratteristiche suddette in contemporanea con altri interventi selvicolturali. In particolare l’intervento prevede: taglio <strong>del</strong>la vegetazione arborea di recente affermazione; sfalcio/trinciatura <strong>del</strong>le specie arbustive indesiderate che tendono a prendere il sopravvento, con allontanamento <strong>del</strong>le ramaglie. Gli interventi di recupero sopra indicati dovranno essere ripetuti con una periodicità di 2-4 anni in relazione alle dinamiche attivate dagli stessi; l’obiettivo è di giungere ad una semplice gestione <strong>del</strong>le superficie recuperate e ricostituite, quali il periodico sfalcio con frequenza di 2-3 anni, cui seguiranno gli interventi previsti nella gestione <strong>del</strong>le brughiere già classificate come tali. 222
9.3.2 La costituzione di nuovi boschi La costituzione di nuovi boschi è un intervento previsto su arre attualmente occupate da pioppeti. seminativi o coltivi abbandonati presenti sopratutto all’interno <strong>del</strong>le Riserve Naturali Speciali, ovvero totalmente interclusi a superfici boscate. L’intervento è previsto su cerca 50 ettari, di cui il 25% nel Comune di Oleggio, come evidenziato nella tabella seguente. Tabella 64 – Comuni e particelle forestali con costituzione di nuovi boschi Comune Particella forestale Categoria d’uso <strong>del</strong> suolo AL CV SE Totale 86 2,53 2,53 87 3,1 1,05 4,15 88 0,61 0,61 Cerano 91 1,19 1,19 93 0,47 0,47 94 2,66 2,27 0 4,93 95 0,82 0 0,82 65 0,48 0,48 Galliate 68 71 1,27 0,14 0,14 1,27 72 5,03 5,03 Marano 28 4,28 4,28 33 0,48 0,48 35 0,86 0,86 Oleggio 36 37 1,01 0,46 13,46 1,01 13,92 38 0,19 0,19 39 1,09 1,09 25 0,94 0,94 Pombia 27 0,33 0,33 28 0,38 0,38 Romentino 75 1,57 1,57 Trecate 81 84 4,31 0,44 4,31 0,44 Totale 15,12 20,41 15,89 51,42 Circa le modalità si forniscono alcune indicazioni generali, rimandando agli specifici progetti esecutivi maggiori dettagli, tenuto conto che l’obiettivo è la costituzione di un bosco misto afferibile al Querco-carpineto. In particolare, ove non vi sono problemi di allagamenti, si può prevedere un impianto misto con piano dominante di farnia, frassino maggiore, pioppo bianco, ciliegio e tiglio cordato; nel piano intermedio possono essere impiegati acero campestre, carpino bianco, ciliegio a grappoli, ontano nero, olmo campestre e ciliato, ecc... Fra le arbustive possono essere impiegate: biancospino, fusaggine, ligustro, nocciolo, pero e melo selvatico, pallon di maggio, frangola (aree a ristagno idrico stagionale) e prugnolo (aree asciutte). La scelta <strong>del</strong>le specie va fatta in funzione <strong>del</strong>le condizioni locali, evitando di utilizzare specie già presenti nelle immediate vicinanze. Fra le specie arboree occorre valorizzare il ruolo <strong>del</strong> cerro, per le sue caratteristiche di specie rustica. 223