PIANO GESTIONE FORESTALE 2 - Amici Parco del Ticino
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14 NORMATIVA<br />
Art. 1 - Definizioni<br />
Ai fini <strong>del</strong>l’applicazione <strong>del</strong>la presente normativa valgono le seguenti definizioni:<br />
a) Area protetta (AP): con tale termine si intende il <strong>Parco</strong> Naturale Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>,<br />
istituite con Legge regionale 21 agosto 1978 n. 53 “Istituzione <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> Naturale<br />
<strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>”, successivamente ampliato con la legge regionale 2 febbraio<br />
1993 n. 10 “Ampliamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> Naturale <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>” e il SIC-ZPS<br />
IT1150001 “Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>”.<br />
b) Ente Gestore, Soggetto Gestore: Ente Gestore <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> Naturale Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>,<br />
coincidente con il Soggetto Gestore <strong>del</strong> SIC-ZPS.<br />
c) Superficie forestale. In tutta l’Area protetta assumono destinazione forestale le zone<br />
individuate in cartografia come boschi e fasce boscate lineari. Devono inoltre essere<br />
considerate come boschi le eventuali ulteriori zone non cartografate rispondenti alla<br />
definizione <strong>del</strong> D.Lgs. 227/01 5 ” ai sensi <strong>del</strong>l’art. 3 10 febbraio 2009 n. 4 6 .<br />
d) Formazioni lineari: formazioni arboree o arbustive che presentano uno sviluppo in<br />
larghezza <strong>del</strong>la proiezione <strong>del</strong>le chiome inferiore a 20 metri, con uno sviluppo lineare<br />
superiore a 100 metri e con una distanza tra le chiome non superiore a 20 metri.<br />
e) Categoria forestale: unità fisionomica caratterizzata dalla prevalenza o dominanza di<br />
una o più specie arboree e definita dalla presenza di almeno il 50% di copertura <strong>del</strong>le<br />
specie costruttrici, con riferimento alla tipologia forestale <strong>del</strong> Piemonte (Camerano et<br />
al, 2007).<br />
f) Tipo forestale: unità fondamentale <strong>del</strong>la Tipologia forestale, omogenea sotto gli<br />
aspetti floristici, stazionali, <strong>del</strong>le tendenze dinamiche ed eventualmente selvicolturaligestionali.<br />
g) Interventi selvicolturali: ai fini <strong>del</strong>l’applicazione <strong>del</strong>le presenti norme valgono le<br />
definizioni per i singoli interventi selvicolturali che seguono.<br />
5<br />
Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 227 recante “Orientamento e modernizzazione <strong>del</strong> settore<br />
forestale, a norma <strong>del</strong>l’art. 7 <strong>del</strong>la Legge regionale 5 maggio 2001, art. 2: “Definizione di bosco e di arboricoltura:<br />
……aree con copertura forestale arborea e/o arbustiva pari almeno al 20% <strong>del</strong>la superficie, di estensione<br />
superiore ai 2000 metri quadri, larghe almeno 20 m” e con le seguenti integrazioni: “…..comprese le aree di<br />
qualunque estensione con tali caratteristiche di estensione e copertura se distanti meno di 100 m da aree boscate;<br />
nonché cenosi di neoformazione, di altezza media di almeno 2 m a 10 anni”.<br />
6<br />
Legge Regionale 10 febbraio 2009 n. 4 “Testo unificato dei progetti di legge regionale n. 511, 345, 423 e<br />
427 – Gestione e promozione economica <strong>del</strong>le foreste”.<br />
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