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PIANO GESTIONE FORESTALE 2 - Amici Parco del Ticino

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9.3 ORIENTAMENTI GESTIONALI PER LE SUPERFICI NON BOSCATE<br />

9.3.1 Gestione e recupero <strong>del</strong>le brughiere<br />

Le brughiere, nel loro insieme, sono un ambiente che ha risentito da tempi remoti <strong>del</strong>l'influenza<br />

umana che ha interagito con l'evoluzione naturale <strong>del</strong>la vegetazione, il tipo di suolo e gli effetti<br />

<strong>del</strong> clima, contribuendo a mantenere a lungo una molteplicità di situazioni in mosaico, che<br />

costituiscono l'habitat per una grande varietà di specie vegetali ed animali e mo<strong>del</strong>lare un<br />

paesaggio di notevole pregio percettivo. Attualmente si assiste a tendenze opposte: l'abbandono<br />

di qualsiasi pratica di gestione attiva innesca processi evolutivi <strong>del</strong>la vegetazione tendenti ad una<br />

maggiore copertura forestale. Nell’ottica <strong>del</strong>la salvaguardia <strong>del</strong>la biodiversità e dei diversi<br />

ambienti presenti nell’area protetta è necessario porre particolare attenzione alla conservazione<br />

<strong>del</strong>le attuali aree a brughiera che, pur occupando esigue superfici, possono ospitare<br />

un’abbondante flora. Inoltre si dovrà, per quanto possibile, operare il recupero <strong>del</strong>le zone<br />

degradate al loro interno, individuando forme gestionali che, limitando l'insediamento <strong>del</strong>la<br />

vegetazione boschiva, siano in grado di perpetuare questo particolare ambiente.<br />

Gli interventi di recupero o di mantenimento <strong>del</strong>le brughiere sono indicati su circa 5 ha, in buona<br />

parte arborate, spesso con esotiche; tuttavia questi interventi vanno previsti in diverse altre<br />

stazioni non cartografabili ed intercluse a popolamenti a prevalenza di pino silvestre, rovere,<br />

cerro o farnia.<br />

La gestione di queste cenosi cespugliose si può attuare attraverso un insieme d’interventi<br />

finalizzati a mantenere formazioni preforestali a prevalente copertura erbacea ed arbustiva,<br />

ovvero ad ampliando quelle già esistenti cartografate e recuperare quelle in fase di<br />

imboschimento in cui è ancora significativa la presenza di specie di particolare interesse, in<br />

primis il brugo (Calluna vulgaris) e il corollario di specie erbacee (Melampyrum pratense,<br />

Luzula gr. campestris etc.) ed arbustive (Genista germanica, Genista tinctoria, Cytisus<br />

scoparius, ecc...) definenti l’habitat di interesse comunitario “Formazioni erbose secche<br />

seminaturali e facie coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia), codice<br />

Natura 2000: 6210.<br />

Fra i possibili interventi di mantenimento, alcuni autori, tra cui si può citare KIRBY (1992),<br />

suggeriscono che per rallentare la tendenza alla formazione <strong>del</strong> bosco si può agire con un<br />

modesto pascolo ovino che, con il calpestio e le deiezioni, garantisce la sopravvivenza <strong>del</strong>la<br />

fauna xerofila e di un nutrito corteggio di coprofagi; il pascolo potrebbe inoltre favorire, con il<br />

calpestamento degli animali, la formazione di soluzioni di continuità nel suolo che, dando<br />

origine a piccole pozze d'acqua, permettono l'insediamento di specie igrofile (sia floristiche che<br />

faunistiche). Tuttavia, data la ridotta superficie che le brughiere occupano attualmente nel <strong>Parco</strong><br />

Naturale <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>, il pascolamento può essere sostituito con lo sfalcio da effettuare<br />

mediante "triter" o decespugliatore; il taglio deve essere effettuato su tutta l’area <strong>del</strong>la brughiera;<br />

il materiale tagliato deve essere asportato e può essere utilizzato come foraggio o lettiera.<br />

L'altezza migliore per il taglio è fra i 5 e i 10 cm.<br />

In tali aree sarà opportuno effettuare un monitoraggio fotografico, pedologico, floristico e<br />

faunistico (con particolare riguardo agli invertebrati) triennale per valutare criticamente i risultati<br />

ottenuti e per valutare la periodicità degli interventi.<br />

Qual’ora l’Ente gestore ne ravvisi la necessità sarebbe consigliato sperimentare tecniche di<br />

recupero e ripristino <strong>del</strong>la brughiera per piccoli appezzamenti coltivati in stazioni idonee.<br />

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