Cardiologia negli Ospedali n° 154 Novembre/Dicembre 2006 - Anmco
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Foto 10<br />
Foto 9<br />
stent). Il follow-up a 6 mesi ha dimostrato un in-stent<br />
late loss significativamente più basso nel gruppo di<br />
pazienti con everolimus-eluting stent (0.12 vs 0.37,<br />
p < 0.0001), senza nessuna differenza di eventi.<br />
Per quanto riguarda il confronto tra PCI (BMS e DES) e<br />
CABG, V. Legrand ha riportato i dati degli studi ARTS I<br />
e ARTS II, riferiti al follow-up a 1 anno in relazione ai<br />
diversi gruppi di età. Il dato più evidente risulta dalla<br />
differenza di mortalità nei pazienti ultrasettantenni,<br />
molto più alta in quelli sottoposti a CABG rispetto a<br />
quelli sottoposti a PCI con DES (foto 9).<br />
durante il periodo ospedaliero, 55% nel primo anno e<br />
30% a due anni. Nell’analisi a 5 anni il beneficio della<br />
strategia invasiva era confinato però solo nel sottogruppo<br />
a rischio moderato e alto.<br />
R. de Winter ha invece mostrato i dati del follow-up a 3<br />
anni dello studio ICTUS, che aveva studiato 1.200 pa-<br />
Sindrome coronarica acuta<br />
B. Lagerqvist ha riportato i dati del follow-up a 5 anni<br />
dello studio FRISC II. Questo studio, condotto nei paesi<br />
scandinavi su 2.457 pazienti, aveva confrontato la strategia<br />
invasiva versus quella non-invasiva nei riguardi di<br />
eventi gravi (mortalità e IMA) in pazienti con SCA Non-<br />
STE. La stratificazione del rischio era basata sui seguenti<br />
indicatori: età > 65 anni, sesso, diabete mellito, pregresso<br />
IMA, sottoslivellamento di ST, elevazione della troponina,<br />
della PCR o Il-6. A 5 anni è stata documentata una<br />
differenza significativa di eventi gravi nel gruppo invasivo<br />
vs quello non-invasivo (19.9% vs 24.5%, p=0.009),<br />
dovuta prevalentemente alla diversa incidenza di IMA,<br />
mentre la mortalità era simile (foto 10).<br />
Una possibile spiegazione del mancato beneficio sulla<br />
mortalità, in confronto alle precedenti analisi al followup<br />
a 2 anni, è data dalla differenza della percentuale di<br />
pazienti rivascolarizzati nei due bracci dello studio: 63%<br />
Casa Batlò<br />
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