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Endoscopia digestiva e Colonproctologia - IPASVI - Roma

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non sia direttamente visibile dall'accettazione; per il suo dimensionamento si possonoconsiderare mq2 1,5-2 per ogni scaffale contenente 1000 cartelle, compreso lo spaziodi uso;—gli ambienti destinati alla preparazione e alla premedicazione dei pazienti possonoessere organizzati differenziando lo spazio colloquio, di superficie minima pari a mq212, da quello di visita e premedicazione, di superficie pari a circa mq2 9;—gli spazi destinati a servizi generali potranno servire più ambulatori e per il lorodimensionamento si considerano circa 16 mq2 per il locale deposito sporco, circa 10mq2 per il locale deposito pulito, circa 10 mq2 per il locale pulizia delleapparecchiature e una superficie orientativa di 5,5 mq2 per i locali depositoattrezzature a disposizione di ciascun ambulatorio;—per il dimensionamento della sala operatoria si può ipotizzare un massimo di 20mq2 a persona (rapporto ideale), e comunque lo spazio ad essa destinato non dovràessere mai inferiore a 30 mq2: sarà opportuno prevedere un annesso locale per lapreparazione dei chirurghi, locale che potrà essere in comune a più sale operatorie.Una volta determinati gli spazi da destinare a ciascuna attività essi dovranno esseredistribuiti non solo secondo le già segnalate necessità relazionali, ma anche secondouna chiara logica dei PERCORSI. I percorsi che si individuano in un ambulatoriochirurgico sono quelli del personale, dei pazienti e dei materiali (sporchi e puliti).Consideriamo che gli ambienti costituenti il complesso ambulatoriale si differenzianoanche per il loro grado di sterilità, al punto di poterli suddividere in tre aree a diversaprotezione:—Aree a grado di protezione MINIMO = reception, sale d'attesa, area amministrativa.—Aree a grado di protezione MEDIO = tutti gli ambienti, di transito e non, ad eccezionedel servizio operatorio.—Aree a grado di protezione MASSIMO = blocco operatorio.È evidente, quindi, come al problema di tener separati fisicamente i percorsi di personale,pazienti e materiali, si aggiunga il problema che ognuno di detti percorsi devecomunque raggiungere tutte e tre le aree a differente grado di protezione. Per ilpersonale il percorso dovrebbe avere un carattere di obbligatorietà attraverso aree aprotezione progressiva, che preveda spogliatoi e servizi di lavaggio (doccecomprese).Per i pazienti il percorso dovrebbe essere a circuito, senza possibilità di incrocio trapre- e post-operatorio, con inoltre l'abbattimento di tutte le barriere architettoniche.Per i materiali è opportuno facilitare il più possibile la loro introduzione all'internodella struttura e la loro successiva distribuzione nei vari ambienti. In particolare irifiuti devono poter essere immediatamente convogliati da tutti i locali secondopercorsi isolati, per essere temporaneamente stoccati in un'area apposita.Per svolgere tali schemi distributivi in maniera ottimale, tutti i percorsi dovrebberoavere accessi e uscite separate.

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