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Endoscopia digestiva e Colonproctologia - IPASVI - Roma

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LE PRINCIPALI PATOLOGIE BENIGNE DELCOLON-RETTO-ANOS. TOCCACELI, A. SALVIO, E. ZARBA MELI, A. CICALESEV-II Clinica Chirurgica Policlinico « Umberto I » - Università di <strong>Roma</strong> « LaSapienza » Tit. Prof. V. SperanzaLe malattie infiammatorie, i polipi e la malattia diverticolare costituiscono le più importantipatologie benigne del grosso intestino.Le malattie infiammatorie intestinali comprendono principalmente la malattia diCrohn e la rettocolite ulcerosa, patologie con alcune caratteristiche comuni la cuieziologia rimane in parte tuttora sconosciuta pur essendo ormai accertato un ruoloimportante dei processi autoimmunitari.La rettocolite ulcerosa, che ha un'incidenza di 4-7 casi per centomila abitanti,colpisce più spesso soggetti fra i 20 e i 40 anni con una prevalenza nel sessofemminile. La localizzazione del processo infiammatorio è varia; il retto e il sigmasono interessati nella quasi totalità dei casi mentre il coinvolgimento di tutto il grossointestino si ha in circa il 40910 dei casi. La clinica della patologia è in rapporto allaforma di presentazione della malattia: nella maggior parte dei casi essa decorre informa sub-acuta con periodi di remissione e fasi di riacutizzazione in cui lasintomatologia è caratterizzata da diarrea spesso ematica, dolori addominali e febbre.In una percentuale minore di casi, la malattia può presentarsi tuttavia in formafulminante con rapido e grave peggioramento del quadro clinico che richiede untrattamento d'urgenza immediata.La malattia di Crohn, che ha un'incidenza di 5-6 casi ogni centomila abitanti, ha lastessa incidenza per età della rettocolite ulcerosa ma predilige il sesso maschile. Lamalattia può interessare il tubo digerente in ogni tratto ma la sede più frequente èl'ileo terminale, seguito dal colon e dal retto. La clinica di tale patologia, che piùspesso evolve in forma cronica, è anche in questo caso dominata dai doloriaddominali e dalla diarrea. La terapia è essenzialmente medica ma la chirurgia hatuttora un ruolo centrale nel trattamento delle complicanze (occlusione, fistole,ascessi intraddominali) e delle forme resistenti alla terapia medica.Per quanto riguarda i polipi è importante distinguere le forme neoplastiche da quellenon neoplastiche: fra le prime ricordiamo i polipi infiammatori, quelli giovanili equelli iperplastici: essi, come quelli neoplastici, possono dare luogo a rettorragie (piùspesso modeste) che richiedono l'esecuzione di una endoscopia, esame che attraversola visualizzazione dei polipi e la possibilità di asportarli e di eseguire biopsie deglistessi, permette di precisare la natura di tali formazioni che non tendonogeneralmente a diventare adenocarcinomi. Diverso è il caso dei polipi adenomatosi(più frequenti dei precedenti) classificati in relazione all'aspetto microscopico in

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