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Endoscopia digestiva e Colonproctologia - IPASVI - Roma

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SPOGLIATOIODesignamo con il termine "spogliatoio" l'area destinata non soltanto alla preparazionedel paziente e al deposito dei suoi effetti personali prima del procedimentoendoscopico, ma anche al ristabilimento del paziente stesso in fase postprocedimento.Nello stabilire la dimensione dell'area spogliatoio, il fattore più importante èdeterminato proprio dalla porzione di spazio da destinare ai lettini per ilristabilimento sotto controllo dei pazienti. Una base per calcolare il numero di lettininecessari è fornita, in primo luogo, da quante stanze endoscopiche lo spogliatoio deveservire, in secondo luogo da un calcolo del tempo medio che ogni paziente trascorrenello spogliatoio in fase postprocedimento. Tale calcolo, ovviamente, dipende dadiversi fattori, quali ad es. il tipo e il dosaggio di farmaci sedativi usati, o anche dalnumero di procedimenti endoscopici terapeutici (che richiedono per definizione unaprotratta osservazione postprocedimento) effettuati su pazienti ambulatoriali.In linea di principio per una massima efficienza devono essere disponibili due lettiniper ciascuna sala endoscopica; un paziente dovrebbe essere pronto e in attesa in unlettino, mentre il secondo lettino è a disposizione del paziente che si sta giàsottoponendo al procedimento.Un'altra considerazione riguarda la differenza tra pazienti ospedalizzati e pazientiambulatoriali. Si potrebbero prevedere, infatti, aree separate per i due tipi di pazienti:mentre i pazienti ospedalizzati non hanno bisogno di ampi spogliatoi con armadiettiecc. ma possono spesso richiedere un più stretto controllo postprocedimento prima diessere ricondotti in corsia, i pazienti ambulatoriali—che sono presumibilmente inmigliori condizioni di salute—necessitano mediamente di un minor tempo diosservazione, ma hanno bisogno di uno spazio spogliatoio più ampio e confortevole.ALTRE STANZE DI SUPPORTOL'area accettazione/reception generalmente serve come sala d'attesa per familiari edaccompagnatori (nella speranza che il paziente, invece, attenda il meno possibile).Può servire anche come unità di ricovero « seduto » successivamente ad alcuniprocedimenti per cui non è necessaria una stretta osservazione, ma per i quali ècomunque desiderabile che il paziente rimanga nell'ambulatorio per qualche tempo.INTERDIPENDENZA E UBICAZIONE DEGLI SPAZINel caso di un ambulatorio con più stanze destinate ai procedimenti endoscopici unsolo locale di disinfezione e deposito può servire tutte le sale endoscopiche (modellocentralizzato), così come è possibile prevedere la possibilità di un localedisinfezione/deposito per ogni sala (modello distribuito). La disinfezionecentralizzata prevede una certa flessibilità di utilizzazione, dal momento che lo stessoequipaggiamento può essere usato per più di una stanza e l'attenzione deve essereposta ad evitare procedimenti simultanei che richiedano lo stesso tipo diequipaggiamento.

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