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Endoscopia digestiva e Colonproctologia - IPASVI - Roma

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che si concretizza nell'identificare un problema irrisolto o controverso. Ben venga lafantasia di tutti, ma altrettanto necessaria rimane la applicazione successiva nelverificare o meno le ipotesi, il che comporta comunque un lungo e faticoso lavoro diequipe.Una volta individuato il punto di partenza si provvederà a stabilire i piani inconformità all'obiettivo da raggiungere. La colonproctologia dal punto di vistainfermieristico è "terra di conquista", per questo può offrire numerosi interrogativi espunti per indagini esclusivamente infermieristiche, in quanto sino ad ora sono pochigli approcci al tema specifico. A seconda dell'organizzazione dell'ambulatorio sipossono considerare diverse aree di interesse che ad esempio possono essere rivolteall'ambiente nosocomiale, al paziente/familiari, a noi stessi in rapporto al nostroambiente di lavoro etc. Questa fase deve certamente far maturare uno sviluppoarmonioso tra le varie componenti interessate alla ricerca, evitando inutili infruttuosipersonalismi.L'ambiente può ad esempio stimolare la struttura di un protocollo per verificare ilrischio di contaminazione batterica nell'uso di apparecchiature automatiche per ladisinfezione in endoscopia <strong>digestiva</strong>.Un altro esempio sempre mirato all'ambiente può essere un protocollo per inquinamentoambientale da glutaraldeide, laddove non vengano usate macchine per illavaggio automatico o comunque dove tale sostanza venga usata per altro tipo distrumenti di uso comune nell'ambulatorio proctologico.Protocolli rivolti al paziente possono essere stilati per permettere una adeguatainformazione (protocolli informativi), per ciò che riguarda la esecuzione di indaginistrumentali o per affrontare un qualsiasi tipo di intervento.Ovviamente in base agli interessi, curiosità del singolo, si possono soddisfarenumerosi perché.Per dare una immagine più concreta vorrei descrivere una mia personale esperienza aproposito di un protocollo di ricerca nato per mettere in luce gli aspetti motivazionalie le caratteristiche psicologiche di un gruppo di enterostomisti. Obiettivo primario èstato quello di capire quali potevano essere le motivazioni che spingono un Ip. adoccuparsi in modo particolare della cura dei pazienti portatori di stomia, cercando diindividuare le caratteristiche psicologiche che favorissero tale interesse. Per condurrequesta indagine ho naturalmente chiesto ed ottenuto la collaborazione e sostegno adun Docente di Psicologia, che si è mostrato immediatamente disponibile.Consultammo la letteratura e dopo aver formulato alcune ipotesi scegliemmo imateriali e metodi da applicare: questionario anonimo, finalizzato all'accertamentodelle condizioni socio-lavorative ed alle motivazioni professionali generiche especifiche, mentre per evidenziare le caratteristiche psicologiche fu utilizzata laadjective check list (A.C.L.) somministrata nella forma del "sè reale" e del "sè ideale"("come siamo" e "come vorrei essere"). E' stata disposta una adeguata analisistatistica.I1 campione osservato era costituito da un gruppo omogeneo di soggetti ambosessi,tutti con qualifica di Ip., e coinvolti a vario titolo nella assistenza di pazientistomizzati. I1 ruolo dell'Ip. è stato anche quello di formulare il questionario,

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